Premio letterario Chianti 2025, atto finale il 7 giugno

Più di 200 giurati decreteranno il vincitore tra Giulia Baldelli, Tommaso Giartosio, Gigi Paoli e Nicoletta Verna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 Giugno 2025 10:53
Premio letterario Chianti 2025, atto finale il 7 giugno

Sabato 7 giugno 2025, alle ore 17, presso la Fattoria di Vignamaggio, a Greve in Chianti in via di Montagliari 29, si svolgerà la finale del Premio Letterario Chianti. Più di 200 giurati decreteranno con il loro voto il vincitore della 37 esima edizione, tra Giulia Baldelli (Le parole che mi hai lasciato, ed. Guanda), Tommaso Giartosio (Autobiogrammatica, Minimum Fax), Gigi Paoli (Oltre, ed. Giunti) e Nicoletta Verna (I giorni di Vetro, Einaudi).

Il Comitato Tecnico del Premio Letterario Chianti, coordinato da Michele Brancale e composto da Antonio Celano, Paolo Codazzi, Cecilia Bordone, Silvia Martelli, Maria Rosa Fabiani, Claudia Lucattini, Deborah Montagnani, Andrea Pucci e Paolo Santagati, ha deliberato a febbraio la selezione degli autori finalisti della 37° edizione del Premio, destinato a volumi di narrativa editi dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024.Gli autori hanno presentao il proprio libro alla Giuria dei Lettori, composta da oltre 200 membri, in incontri che si sono tenuti nei mesi di marzo, aprile e maggio 2025, presso luoghi storici del Chianti.Oltre all'assegno stabilito nel bando, a tutti i finalisti sarà donato un Bassorilievo Bronzeo realizzato dal Maestro Orafo Mauro Bandinelli.

L'opera raffigura il quadro di Giorgio Vasari "Allegoria del Chianti" (1563-1565) collocato sul soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.Il pittore stesso spiega l'allegoria al principe dell'epoca, Francesco De' Medici, nel libro del 1823 "Ragionamenti del Signor Giorgio Vasari sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel Palazzo Vecchio": «Quello, Signore, è il Chianti, con il fiume della Pesa e dell'Elsa, con i corni pieni di frutti, ed hanno a' piedi un Bacco di età più matura per i vini eccellenti di quel paese; e nel lontano ho ritratto la Castellina, Radda ed il Brolio, con le insigne loro; e l'arme nello scudo tenuta da quel giovane, che rappresenta Chianti, è un gallo nero in campo giallo».Il Premio letterario Chianti è promosso dai Comuni di Greve in Chianti (Firenze), Unione Comunale Barberino Valdelsa -Tavamelle Vel di Pesa (Firenze), Castellina in Chianti (Siena), Gaiole in Chianti (Siena), Impruneta (Firenze), Radda in Chianti (Siena), San Casciano Val di Pesa (Firenze), Castelnuovo Berardenga (Siena), con il coinvolgimento delle loro biblioteche, e dall'Associazione Culturale Stazione di Posta di Firenze con l'ideatore del Premio Paolo Codazzi.La manifestazione ha il sostegno di Rotary San Casciano - Chianti, della Presidenza del Consiglio della Regione Toscana, Coop Cooperativa Italia Nuova e Società di Mutuo Soccorso Fratellanza di Greve in Chianti.'''Approfondimenti''''''Giulia Baldelli''' ha illustrato il suo libro al Teatro Cinema Italia di Castellina in Chianti.

E' nata a Fano, nelle Marche, nel 1979. Dal 1998 si è trasferita a Bologna dove si è laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Vive con il marito e i loro tre figli. Per Guanda ha scritto anche il romanzo 'L'estate che resta'. Circa 'Le parole che mi hai lasciato': "Adriano, diciassette anni, ha una sorella maggiore, Betta, che a lungo lo ha tenuto per mano sostituendosi a una madre insicura e a un padre che se ne è andato via di casa. Una notte, però, Betta si sdraia sui binari e muore sotto a un treno.

Adriano si chiude in un doloroso risentimento. Odia il padre, detesta la debolezza della madre e arriva a disprezzare il ricordo di sua sorella, che da tempo non era più la ragazza solare e determinata a cui appoggiarsi, ma aveva cominciato a fare uso di droghe e ora l'ha lasciato solo.Mentre la vita di tutti i giorni riprende, a Adriano resta soltanto una famiglia che ha fallito. Di chi è la responsabilità di quanto accaduto? E perché Betta non gli ha lasciato nemmeno una parola d'addio? La ricerca di risposte lo porta verso un incontro inaspettato, una donna, che lo spinge a trovare la forza di educare il proprio cuore ferito e il coraggio di capire che cosa significhi per un ragazzo essere veramente un fratello".'''Tommmaso Giartosio''', che ha presentato il suo libro nel Teatro Comunale Niccolini di San Casciano Val di Pesa, ha pubblicato, oltre a diversi volumi di saggi, i memoir 'Doppio ritratto' (Fazi 1998, Premio Bagutta Opera Prima), 'L'O di Roma' (Laterza 2012), 'Tutto quello che non abbiamo visto.

Un viaggio in Eritrea' (Einaudi 2023) e la raccolta di poesie 'Come sarei felice. Storia con padre' (Einaudi 2019, Premio Napoli). È redattore di «Nuovi Argomenti» e conduttore di «Fahrenheit» su Radio 3. "L'Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un'esistenza - unica e comune - come la storia di un linguaggio.Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l'apprendistato dell'alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell'insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall'altra l'invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell'ignoto, le seduzioni e dilazioni dell'amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo - in un'Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata.Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un'impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l'abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure?"'''Gigi Paoli''' (Firenze, 1971) ha incontrato i lettori della giuria nella Filarmonica Giuseppe Verdi di San Donato in Poggio.

Vive e lavora a Firenze come giornalista del quotidiano La Nazione. Le indagini del reporter Carlo Alberto Marchi, tutte uscite per Giunti - 'Il rumore della pioggia' (2016), 'Il respiro delle anime' (2017), 'La fragilità degli angeli' (2018), 'Il giorno del sacrificio' (2021) e 'Diritto di sangue' (2022) hanno avuto un grande successo. Nel 2020 l'autore ha ricevuto il 'Premio La Pira per la cultura'.Nel 2023 ha ideato una nuova serie incentrata sul mistero, con protagonista il professor Piero Montecchi, pubblicando, sempre per Giunti, 'La voce del buio' a cui ha fatto seguito 'Oltre' (2024): "Due brutali omicidi, nello stesso momento, con le stesse modalità, ma a distanza di mille chilometri l'uno dall'altro, vittime due premi Nobel per la Fisica.

È un caso impossibile quello che si trova ad affrontare il professor Piero Montecchi, neuroscienziato per conto del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale e sulle pseudoscienze.Il duplice omicidio è molto simile a quello avvenuto venti anni prima in una villa al confine tra Italia e Francia, che ha coinvolto un altro premio Nobel, fondatore di una spregiudicata azienda high tech. L' attenzione converge proprio su quella località, dove continuano a verificarsi episodi ammantati da un velo di mistero, tra cui l'inspiegabile scomparsa di decine di immigrati che da quel luogo cercano di oltrepassare la frontiera.

Un thriller in cui l'indagine di Montecchi e di un'affascinante poliziotta a capo dell'Unità delitti insoluti scivola velocissima verso mondi e realtà inimmaginabili, dove scienza e religione, antiche simbologie e nuove frontiere, politica e denaro, amore e dolore, si intrecciano e si fondono in maniera sempre più inquietante. Può l'etica umana fermare la scienza se la scienza mette il mondo in pericolo? Fino a che punto si può andare. Oltre?"'''Nicoletta Verna''' (Forlì, 1976) si è confrontata con i giurati nel Loggiato del Pellegrino dell'Impruneta è laureata in Scienza della Comunicazione.

Vive a Firenze dove si occupa di web marketing nel settore editoriale. Ha tenuto corsi su teorie e tecniche della comunicazione ed è autrice di saggi sui media, collaborando inoltre all'Enciclopedia Garzanti della radio. Ha scritto racconti per le riviste Pastrengo, Carie letterarie, Narrandom e Risme. Ha pubblicato per Einaudi 'Il valore affettivo', che ha avuto la menzione speciale al Premio Calvino e ha vinto il Premio Severino Cesari e il Premio Massarosa, e 'I giorni di Vetro' (2024). Circa il libro finalista al Chianti: "Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti.In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco.

Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È cosí che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza - il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile - eppure di inesauribile fiducia nell'umano. Sebbene Bruno, l'adorato amico d'infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo.

E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l'istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?"

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