Preapertura caccia in Toscana: protesta del WWF contro la Regione

Il Delegato Marini: "Giunta succube degli appetiti di un mondo venatorio che seppure in inarrestabile calo numerico continua a mantenere una abnorme influenza sui politici"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2019 18:39
Preapertura caccia in Toscana: protesta del WWF contro la Regione

Con una nota firmata dal Delegato regionale del WWF per la Toscana Roberto Marini, l'associazione ambientalista protesta fermamente contro la Regione Toscana per la decisione di consentire la preaperura della caccia nelle prime due domeniche di settembre.

"Ci risiamo - sottolinea Marini - . Siamo arrivati al consueto appuntamento di fine agosto con la delibera della Giunta regionale della Toscana, con cui la Regione approva l’apertura anticipata della caccia ad alcune specie di uccelli ai primi di settembre (quest’anno: tortora, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, storno). Non è un caso che per l’approvazione della delibera si aspetti l’ultimo giorno utile; la Regione lo fa infatti per non dare tempo alle Associazioni ambientaliste di avviare un ricorso al TAR, segno evidente di come si sappia che si sta legiferando, come su molti aspetti delle norme in tema di caccia, in barba alle norme vigenti e alle indicazioni del mondo scientifico. La caccia ai primi di settembre è particolarmente dannosa per molteplici motivi.

Si permette infatti - spiega Marini - di sparare a fine estate quando molti giovani dell’anno non sono ancora indipendenti, quando le condizioni ambientali e climatiche sono in genere particolarmente difficili, quando sono ancora presenti sul nostro territorio moltissime specie migratrici protette che ancora non hanno iniziato il viaggio migratorio e che saranno coinvolte purtroppo dalla sparatoria (sappiamo bene come, quando si lascia andare in giro i fucili, non certo tutti rispettano le regole). Sarà ovviamente una strage per le tortore e per le altre specie oggetto di prelievo, ma non solo per loro. Tutto questo - prosegue Marini - dopo che la Regione ha approvato a luglio un calendario venatorio per la nuova stagione ancora una volta in palese contrasto con le indicazioni del mondo scientifico e anche con recente sentenza del TAR sul calendario dell’anno scorso a seguito di ricorso delle Associazioni ambientaliste WWF, ENPA, LAC, LAV, LIPU.

Ed è proprio per questo ricorso che la Regione si è vista costretta quest’anno almeno a diminuire il numero delle specie concesse in preapertura. Una situazione assurda, con una Giunta Regionale (e un mondo politico toscano in genere) succube degli appetiti di un mondo venatorio che, seppure sempre più anacronistico, insostenibile e in inarrestabile calo numerico, continua a mantenere una abnorme influenza su politici pronti a svendere la fauna selvatica ed il nostro ambiente per una manciata di voti (che, fra l’altro, anno dopo anno sono sempre meno). Quando i nostri politici si renderanno conto che la biodiversità è un bene di tutti, non è inesauribile (anzi si sta drammaticamente esaurendo), non può e non deve essere svenduta al primo offerente? Quando i loro figli - conclude il Delegato regionale WWF - chiederanno loro come mai la maggior parte della fauna selvatica toscana sarà scomparsa?"

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