Poste Italiane: 160 anni di storia nel futuro del paese

Stamani, al Palazzo dei congressi di Roma, le celebrazioni del 160° anniversario della nascita

Nicola
Nicola Novelli
05 maggio 2022 14:03
Poste Italiane: 160 anni di storia nel futuro del paese

ROMA- 33 milioni di dosi di vaccinazioni Covid-19 consegnate, 22 milioni di identità digitali attivate. Sono alcuni dei traguardi affermati stamani, al Palazzo dei congressi di Roma, in occasione delle celebrazioni del 160° anniversario della fondazione di Poste Italiane.

All’evento, ospitato alla Nuvola dell’E.u.r., hanno partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ministri, i presidenti della Camere, il presidente della Regione Lazio Zingaretti, numerosi sindaci di piccoli comuni, oltre a 170 giornalisti accreditati.

Poste Italiane si muove in direzione opposta rispetto a tante banche che stanno ridimensionando le loro reti di filiali. Vuole utilizzare infatti il potenziale dei suoi 13.000 uffici postali per ampliare la gamma dei servizi offerti.

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“Tradizione e innovazione, grazie a un servizio di vicinanza a famiglie e imprese, basato sulla nostra capillarità” ha affermato Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane, ricordando la complessità delle diverse e articolate attività sviluppane in questi anni da una grande azienda nazionale, che da lavoro anche a tante donne.

Garantire la presenza fisica sul territorio e la vicinanza ai cittadini è stata la motivazione con cui alcuni dipendenti di Poste Italiane sono stati premiati stamani dal condirettore generale Giuseppe Lasco, per il loro impegno nelle prime settimane della pandemia in funzioni particolarmente pericolose e vitali.

Tutto è cominciato con la legge 604 del 5 maggio 1862, che istituita le Regie Poste, frutto della fusione tra i diversi operatori degli stati preunitari. Il servizio postale accompagnò la nascita della nazione, riducendo il divario tra nord e sud e favorendo l’inclusione sociale. Allora con cavalli e diligenze, telegrafi e piroscafi, oggi con le applicazioni online.

“Il Pnrr è un’occasione preziosa per rilanciare il paese, risanando i danni della pandemia e della guerra in corso" ha detto il Ministro allo sviluppo economico  Giancarlo Giorgetti Una sfida importante a cui Poste Italiane saprà fare fronte”.

Con la nascita della Lira, moneta ufficiale, nel 1876 nacquero i libretti di risparmio postale, che 40 anni dopo raccoglievano i risparmi di sei milioni di italiani. Dal 1925 i buoni fruttiferi postali alimentano le risorse che Cassa depositi e prestiti investe ancora oggi nella realizzazione di opere pubbliche, ferrovie, ponti e strade. Nel 1874 fu messa in commercio la cartolina postale a tariffa ridotta, nel 1881 consegnati i primi pacchi postali. A questi servizi ne seguirono altri, come il contrassegno, il vaglia, l’espresso, grazie a una comunità di decine di migliaia di dipendenti, nel 1902 riuniti nel sindacato FPTI, una delle prime categorie professionali a saper leggere e scrivere, in un paese ancora largamente analfabeta.

“Siamo un’azienda multi-piattaforma, che assolve ai bisogni scelti dai nostri clienti -ha concluso l’Amministratore delegato di Poste Italiane, il fiorentino Matteo Del Fante- I nostri uffici postali si trovano in media a cinque minuti di distanza dalle case di tutti gli italiani. Una prossimità che ci consente di fronteggiare i 20 milioni di contatti giornalieri con gli utenti, a cui consegniamo un milione di pacchi al giorno, in qualità di primo operatore logistico retail, grazie anche ai nostri tre nuovi hub di smistamento. Poste Vita conta cinque milioni di clienti, mentre sono 29 milioni le poste-pay distribuite, primo fornitore nazionale di carte di pagamento, che lo scorso anno hanno generato due miliardi di transazioni, un quarto delle quali online”.

Durante la pandemia oltre 100.000 dipendenti di Poste Italiane hanno continuato a fare il proprio dovere. Esattamente come due millenni fa, quando il cursus publicus romano inviava i propri tabellari in ogni angolo dell’impero. Oggi li chiamiamo postini.

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