Ponte al Pino: la Lega preconizza il caos al Campo di Marte

Armentano (Pd): “Quanta fantasia”. La ricostruzione e le gallerie TAV sono compatibili?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2022 22:35
Ponte al Pino: la Lega preconizza il caos al Campo di Marte

“Per il nuovo Ponte al Pino si apprende dalle volontà del Comune di Firenze che l’inizio delle attività di cantiere è previsto tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 per una durata di circa 12/18 mesi. Dalla metà del mese dicembre fino alla realizzazione del nuovo ponte, ai fini del transito in piena sicurezza, saranno ridefiniti i carichi massimi stradali sul cavalcavia ferroviario. Il caos totale in zona si verificherà e si svilupperà casualmente solo dopo l'esito delle prossime elezioni comunali...come se quasi il Sindaco volesse evitare di sciuparsi l’immagine prima del voto 2024. I problemi insomma se li dovrà accollare il prossimo primo cittadino” dichiarano il Capogruppo in Consiglio Comunale e Segretario cittadino della Lega, Federico Bussolin e del Consigliere del Quartiere 2 della Lega, Stefano Nencioni.

“Non si capisce come mai si cominci già adesso a “regalare disagi”, sotto Natale, ai residenti cambiando la viabilità in uno degli snodi storicamente più complicati della città, arrivando però all’intervento più pesante sul Ponte solo nel 2024. Non sarebbe stato meglio far tutto da ora in avanti, accelerando il cronoprogramma dei cantieri? Non era possibile decidere con RFI una tempistica diversa? O forse il Sindaco non voleva “sciuparsi” l’immagine in questi ultimi mesi di mandato?”.

“Restiamo onestamente perplessi dal comportamento dell’Amministrazione. Le analisi strutturali di RFI hanno evidenziato sì, la necessità della sostituzione di questa opera secolare al fine di prevenire potenziali criticità e sono già in corso in tal senso le attività di progettazione della nuova opera – come sostiene la stampa – opera che dovrà sostituire l’attuale cavalcaferrovia. Un percorso lungo che poteva e doveva essere definito in modo più razionale, al fine di far assorbire piano piano ai residenti il problema della demolizione del Ponte”.

Approfondimenti

“Qui dal sapore elettorale c’è solo l’ennesima polemica di Bussolin. I lavori al Ponte al Pino sono dettati da tempi tecnici necessari e stabiliti dal soggetto proprietario del cavalcavia ferroviario ovvero RFI. Al momento sono in essere limitazioni al traffico dei mezzi, dopo indagini di monitoraggio, analisi strutturali che hanno evidenziato la necessità di sostituire di questa opera secolare, per prevenire potenziali criticità. Ce ne vuole di fantasia per ipotizzare, per un percorso di questo genere, un qualche legame con le prossime elezioni amministrative.

Fantasia che evidentemente al capogruppo della Lega non manca, o forse è troppa la tentazione di utilizzare strumentalmente tutto quello che avviene in città per attaccare il sindaco Nardella” Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, replica a Bussolin (Lega) su Ponte al Pino.

Il Comitato No Tunnel TAV legge della decisione delle Ferrovie di demolire e ricostruire il Ponte del Pino: "Questo ponte ha il suo pilone nord, lato Fiesole, esattamente sopra i tunnel del Passante ferroviario che si vorrebbero realizzare. Da un articolo giornalistico non è dato capire i particolari di questa decisione e soprattutto delle modalità di realizzazione di ponte e tunnel, ma ci sarebbero sicuramente problemi con l’accavallarsi dei lavori; sarebbe improbabile che le due opere possano essere realizzate contemporaneamente.È bene ricordare che i tunnel dovrebbero essere scavati non contemporaneamente e che il secondo dovrebbe essere scavato, sempre che i tempi fossero rispettati, un paio di anni dopo il primo.

Dalle notizie avute pare che i lavori di ricostruzione del ponte saranno eseguiti tra un paio di anni, quindi si immagina di scavare prima i tunnel. Ma altre domande sorgono: data la fragilità del Ponte del Pino e visto che lo scavo dei tunnel sarebbe molto superficiale è possibile immaginare che si avrebbero grossi problemi tecnici per questi lavori. Se il progetto del Passante non è cambiato, è prevista, prima dello scavo, la messa in sicurezza di edifici adiacenti al ponte da sostituire. I lavori in loco paiono aggrovigliarsi pericolosamente".

Il Comitato rivolge perciò la stessa domanda che fa ai decisori da venti anni: "perché non realizzare in superficie i due binari che si vorrebbero mettere in due gallerie sotto terra? Perché affrontare spese astronomiche, rischi per la città, impatti ambientali, tempi lunghissimi se ci sono soluzioni più semplici?Se la testardaggine dei sostenitori dei tunnel continuerà nei prossimi anni vedremo cose adesso inimmaginabili".

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