Polemica sul licenziamento del delegato Fp-Cisl dall’Asl Toscana centro

L'accusa: aver rilasciato un’intervista al Tg2 sulla gestione dell’emergenza-Covid all’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli. Presentato ricorso per comportamento antisindacale. Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi): “Presenterò un’interrogazione all’assessore Saccardi. Si tratta di un atto gravissimo e immotivato”. Anche il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti annuncia interrogazione: «La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento». Donzelli (Fdi): "Metodo stalinista"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2020 16:05
Polemica sul licenziamento del delegato Fp-Cisl dall’Asl Toscana centro

Firenze– L’Asl Toscana centro ha deciso il licenziamento di un operatore sociosanitario, delegato Fp-Cisl di Firenze Prato, accusato di aver rilasciato un’intervista al Tg2. Nell’intervista, andata in onda il 17 aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza Covid-19 nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della AUSL lesive del decoro e del prestigio aziendale.

"Un castello accusatorio basato solo su ipotesi in quanto dagli esperimenti tecnici eseguiti non è stato possibile addivenire alla certa identificazione del soggetto ignoto. Il delegato Fp-Cisl, operatore sociosanitario che lavora all'ospedale di Torregalli, ha ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato quell'intervista e pertanto il procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento è illegittimo"ribatte la Cisl.

"La sinistra alla guida della Regione Toscana non smentisce mai la sua arroganza: licenziare un sindacalista per un'intervista è semplicemente vergognoso, un atto in perfetto metodo stalinista. La decisione della Asl Toscana centro nei confronti del rappresentante della Cisl, reo a loro dire di essersi macchiato del grave delitto di aver rilasciato dichiarazioni al Tg2, è intollerabile. Rossi e il Pd una volta ancora si comportano come dei veri censori: come sempre non tollerano la verità".

Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. "Il Partito democratico ha affondato i suoi tentacoli in ogni angolo della macchina regionale, - sottolinea Donzelli - compresi ovviamente quelli della sanità. La sinistra predica bene quando si erge a paladina dei diritti e delle libertà, salvo poi razzolare molto male. Durante l'emergenza coronavirus sono stati commessi disastri: per loro la soluzione è oscurare e purgare chi ne parla - conclude Donzelli - anziché scaricare le colpe sugli altri è ora che questi signori se ne assumano le responsabilità e vadano a casa".

"Abbiamo appreso dalla stampa locale, nei giorni scorsi, che la AUSL Toscana Centro ha licenziato un suo dipendente, delegato sindacale della Cisl-Fp di Firenze Prato, accusandolo, senza alcuna prova, di aver rilasciato un’intervista al TG2 sulla gestione dell’emergenza Coronavirus all’Ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze). Una decisione folle, figlia di una ideologia di sinistra ,quella attuata dalla Sanità Toscana con metodi a nostro avviso preoccupanti .

Ho provveduto subito pertanto a depositare una apposita interrogazione parlamentare per fare luce su questa ennesima pagina triste svoltasi nella nostra Regione." dichiara l'On. Stefano Mugnai, parlamentare di Forza Italia e Coordinatore Regionale Forza Italia Toscana "Pertanto bene sta facendo il Sindacato nel ricorrere contro questa decisione presso il Tribunale di Firenze. Certi atteggiamenti e metodi attuati riconducono a momenti bui della storia e non lasciano assolutamente un'immagine seria e corretta della nostra Regione dal punto di vista non solo Istituzionale.

Perchè arrivare al licenziamento senza prova certa? C'era forse la volontà di dare un segnale a tutto il sistema sanitario regionale, per evitare commenti "sopra le righe" a pochi mesi dalle imminenti Elezioni Regionali di settembre 2020? Una cosa è certa come Forza Italia andremo fino in fondo per conoscere la verità sia in Consiglio Regionale che in Parlamento, ed appena avremo la risposta dal Governo alla mia interrogazione,metteremo tutta la cittadinanza a conoscenza, con l'obiettivo di agire affinchè una vicenda simile non si ripeta più in futuro e sia risolta positivamente per il sindacalista."

Si tratta di un atto gravissimo e immotivato nei confronti di un lavoratore. Nonché vergognoso. Presenterò immediatamente un’interrogazione all’assessore regionale Saccardi. La Sinistra non smentisce mai la sua arroganza -annuncia il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) dopo aver appreso la notizia del licenziamento- Il provvedimento sarebbe stato preso dall’Asl senza alcuna prova. Lo stesso dipendente, operatore sociosanitario all’ospedale San Giovanni di Dio, ha infatti ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato l’intervista al Tg2. Il sindacato si sta già operando per l’immediato reintegro del lavoratore”.

«Il licenziamento da parte della Asl di Firenze di un dipendente del sistema sanitario regionale sospettato di aver rilasciato al Tg2 un’intervista sulla gestione dell’emergenza coronavirus nei nostri ospedali è un atto arrogante da regime totalitario, soprattutto perché a quanto risulta le verifiche tecniche non hanno dato riscontro che si tratti effettivamente di quel dipendente il quale per altro nega di essere lui a comparire nell’intervista. La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento e con un provvedimento così radicale.

Sollecitiamo a ricomporre la questione reintegrando il dipendente che per altro è un rappresentante sindacale Cisl Funzione Pubblica di Firenze Prato, dunque eventualmente anche titolato ad esprimere le istanze dei lavoratori»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sulla questione annuncia un’interrogazione «Il reato di lesa maestà non mi risulta presente nei nostri codici – prosegue Marchetti – e se anche ci fosse il fondamento giuridico per un provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente, al momento a quel che si sa non identificato con certezza, che ha dato conto della situazione generata dall’emergenza pandemica in uno dei nostri ospedali, il ventaglio dei provvedimenti possibili è ampio.

Qui la Asl Centro ha scelto quello radicale, quasi a voler intimidire i colleghi del rappresentante sindacare con una reazione esemplare. Sono comportamenti da sinistra di regime. Noi da quel regime la Toscana intendiamo liberarla. Iniziamo da questo dipendente per il cui diritto di parola, e anche di rappresentanza trattandosi di un sindacalista, siamo pronti a batterci».

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