Pnrr in Toscana: già disponibili ed attivate metà delle risorse

2.200 i progetti in attuazione. Le priorità di Ance Toscana per ripresa e sviluppo del settore edile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2022 23:40
Pnrr in Toscana: già disponibili ed attivate metà delle risorse

Sono pari a quattro miliardi e 600 milioni di euro, ad oggi, le risorse del Pnrr che arriveranno in Toscana: a favore dei Comuni soprattutto, ma anche di Regione, Soprintendenze, Ato e società di gestione. Una mole di finanziamenti che attiveranno investimenti per oltre sei miliardi. E la metà di queste risorse (3 miliardi di investimenti, per due miliardi finanziati attraverso il Pnrr o il piano complementare a cui si aggiungono fondi collegati per altri 200 milioni) sono già in disponibilità, destinati a circa 2200 progetti in attuazione.

Il punto lo fa il presidente della giunta regionale, audito dalla Commissione Europa in Consiglio regionale, fiducioso che, anche nel caso di aumento dei costi per la congiuntura economica sfavorevole, i progetti possano essere portati a termine, anche perché nel frattempo il Governo nazionale ha stanziato ulteriori fondi. Se poi qualche progetto, per qualsiasi motivo, non potesse partire, nel corso del 2023 le risorse assegnate potranno essere rimesse in circolo e altri progetti potrebbero aggiungersi in sostituzione.

Il Pnrr, come è noto, si divide in sei missioni. La maggior quantità delle risorse che arriveranno in Toscana si concentra sulla missione 2, quella destinata alla tutela del territorio e delle acque, l’economia circolare, la mobilità sostenibile, l’agricoltura sostenibile, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, a cui sono destinati oltre un miliardo e 797 milioni. In quest’area ci sono i progetti per portare la tranvia dalle Piagge a Campi Bisenzio (222,5 milioni di euro che si aggiungono ai 166 già stanziati a livello nazionale per la tratta Stazione Leopolda-Le Piagge).

C’è anche la tranvia da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli (150 milioni). Ci sono 90 milioni per il rinnovo del parco bus e 28 per quello dei treni, 23 milioni per la ciclovia tirrenica e del sole e 5,5 per quelle urbane di Firenze, Pisa e Siena. Ancora, sono previsti 80 milioni per l’efficientamento energetico di sedici scuole e stimati 55 milioni per le comunità energetiche di 119 comuni toscani, ovvero associazioni composte da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello, già diffuso nel nord Europa, basato sulla condivisione.

Cospicua la dote anche per la missione 5: più di 930 milioni da utilizzare per le politiche attive del lavoro e il potenziamento dei centri per l’impiego, per la rigenerazione urbana (antidoto anche contro l’emarginazione e il degrado sociale) e la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica su tutto il territorio regionale, per gli impianti sportivi e contro la vulnerabilità sociale

Alla scuola e la ricerca (missione 4) sono destinati 676 milioni dei soldi che arriveranno in Toscana, 502 per connettività e cultura (missione 1), 471 alla sanità (missione 6) tra servizi sanitari diffusi sul territorio (ospedali e case comunità, centrali operative), potenziamento delle infrastrutture sanitarie, sostituzione delle attrezzature obsolete e formazione e infine oltre 302 milioni invece per i collegamenti ferroviari, viari e i porti (missione 3).

In una lettera inviata ai candidati nei Collegi della Toscana per le Elezioni politiche del prossimo 25 settembre, il presidente di Ance Toscana Rossano Massai indica i punti chiave per la sussistenza, la ripresa e lo sviluppo del settore e delle imprese edili toscane.

“In questo momento di emergenza nazionale e internazionale che stiamo vivendo, sottolinea Rossano Massai, presidente di Ance Toscana - il settore delle costruzioni rappresenta uno dei protagonisti che può contribuire al superamento della crisi”.

Storicamente il settore è infatti considerato motore della ripresa economica per il suo utilizzo di molteplici filiere territoriali. E’ stato calcolato infatti che acquista dall’88% dei settori economici (31 settori economici su 36 sono fornitori delle costruzioni) e il 95,8% degli acquisti è di produzione interna (dati Ance Istat); è stato inoltre quantificato che una spesa aggiuntiva di mille milioni di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3.513 milioni come effetti diretti, indiretti e indotti. In Toscana si contano almeno 6.127 imprese edili che occupano circa 26.000 lavoratori iscritti al sistema della Casse Edili, cui vanno aggiunti lavoratori autonomi.

“Le nostre imprese hanno grandi capacità di innovazione, hanno sensibilità e necessità di una società ormai attenta ad ambiente, clima, servizi, decoro, qualità della vita; ed abbiamo esperienze che ci permettono di dare contributi importanti alla crescita e allo sviluppo – aggiunge ancora Massai -. Per queste motivazioni chiediamo ascolto e partecipazione alle scelte che riguardano direttamente o indirettamente il nostro settore, coinvolgimento e pari dignità nel rapporto pubblico-privato”.

“Il raggiungimento degli obiettivi dettati dal PNRR, dove il settore edile è coinvolto per quasi il 50% dell’importo, porta a beneficio di tutta la collettività progetti di rigenerazione e recupero del patrimonio edilizio, qualità dei nostri centri urbani, qualità della vita, manutenzione e costruzione delle infrastrutture. Chiediamo però, di poter lavorare in un quadro di programmazione, chiarezza e stabilità nelle norme, così da poter fare i nostri investimenti in persone e mezzi”, continua ancora il presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Toscana.

“E’ emblematica, nella sua drammaticità, la situazione venutasi a creare con i bonus fiscali – prosegue ancora Massai – dove il cambio continuo delle norme, ultimo il ‘blocco’ della cessione dei crediti maturati con gli sconti in fattura, hanno messo le nostre imprese in situazioni finanziare tali da mettere in pericolo la continuazione dell’attività non potendo far fronte alle rate proprio dei finanziamenti (in alcuni casi garantiti dallo stesso stato), ai fornitori e spesso purtroppo agli stipendi dei propri dipendenti”.

“Eppure - continua Massaii bonus sono strumenti straordinari di riqualificazione del nostro patrimonio edilizio e opportunità di lavoro per le imprese del territorio, per questo chiediamo che ci sia una normativa e regole strutturali per tutti i bonus in modo da stabilizzarli nel tempo rendendoli equilibrati e sostenibili per la finanza pubblica, agevolando la cessione dei crediti”.

“La Toscana ha grandi possibilità e potenzialità che possono affermarsi solo se si interviene in modo consistente su tutta una serie di aspetti da tempo definiti ma che non riescono a trovare concretezza – dice ancora Rossano Massai -. Problematiche ed obiettivi che possono trovare soluzioni solo con un lavoro sinergico fra Stato e Regione. Per questo ai Parlamentari che verranno eletti su questo territorio chiediamo e chiederemo tutto l’impegno necessario possa fare quel salto di qualità da sempre auspicato”.

“Gestione centralizzata della sanità, difesa e rilancio del sistema nazionale e salute come bene comune indisponibile: il programma del Movimento5Stelle è l’unico a indicare in modo chiaro e concreto questi obiettivi e a spiegare come conseguirli, investendo più risorse alla Sanità, anche grazie al Pnrr“: si apre così la riflessione di Andrea Quartini e Maria Letizia Magnelli, candidati del Movimento5Stelle alle prossime elezioni politiche, sull’esito del monitoraggio condotto dalla Fondazione Gimbe sui programmi dei partiti in materia di sanità.

“A differenza degli altri, il Movimento5Stelle ha le idee chiare anche sulle risorse: per la spesa sanitaria non è accettabile scendere al 6.1% del PIL, dal 7.5% del 2021. Le stime internazionali ci dicono infatti che sotto il 6.5% arrivano solo i paesi poveri, incapaci di garantire il diritto alla salute” spiega Quartini, ricordando che per il M5S l’’obiettivo minimo è tornare ai livelli del 2020, quindi nella media europea. “Tra le nostre proposte c’è un piano straordinario di assunzioni, con una revisione del tetto di spesa per il personale e un adeguato rapporto numerico tra sanitari e pazienti. Ma vogliamo anche estendere la digitalizzazione del sistema sanitario, dare attuazione al Piano Nazionale Gestione Liste d’Attesa e investire in prevenzione e promozione della salute, assicurando quel 5% dei finanziamenti teorizzato ma non sempre applicato” insiste Quartini.

“Siamo da sempre impegnati a favore della sanità pubblica: lo abbiamo dimostrato con i nostri atti sia a livello comunale e regionale sia quando siamo stati al governo nazionale” aggiunge Maria Letizia Magnelli, ricordando che proprio come indica Gimbe, nel programma del Movimento5Stelle è previsto “l’utilizzo per la sanità dei fondi del PNRR ottenuti grazie agli sforzi del Presidente Conte e un impegno nero su bianco a eliminare le interferenze della politica nelle nomine della dirigenza sanitaria.

Ci impegniamo ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione in modo da riportare la gestione della sanità direttamente allo Stato centrale, annullando le disfunzioni di 20 sistemi regionali evidenziate dalla pandemia e a fornire maggiori risorse per l’assunzione e retribuzione del personale sanitario e per i Pronto Soccorso. Perché i fondi per la sanità – conclude Magnelli - non sono spese ma investimenti”.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza