Pnrr, Giani: “Le cose in Toscana stanno funzionando bene”

Aree interne: Patto per il lavoro, risorse destinate alle zone periferiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2023 22:24
Pnrr, Giani: “Le cose in Toscana stanno funzionando bene”

Firenze– “La situazione è buona, le cose qui stanno funzionando bene. Il Pnrr qui in Toscana non prevede grandi opere, ha un livello di caduta su vari comuni e territori, è molto articolato e questo è un bene: sono al momento 6,6 miliardi che si rivolgono a piccole e medie opere, un volano che distribuisce lavoro e produzione in modo molto diffuso sulla nostra regione”. Eugenio Giani parla ai giornalisti convocati per fare il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza nella sala Esposizioni di palazzo Strozzi Sacrati; in platea Francesco Gazzetti, presidente della commissione Europa del Consiglio regionale rappresentata anche dalla vice presidente segretaria Anna Paris: presto Giani s’incontrerà con l’organismo consiliare per approfondire vari aspetti del Piano in Toscana.

“La Regione svolge un’attività di monitoraggio e controllo” ricorda il presidente: il Piano si articola su bandi a livello nazionale o anche con negoziazioni che si aprono a livello regionale ma sempre su indicazione nazionale; i bandi escono continuamente, visto che al momento solo una parte delle risorse del Pnrr è stata messa a bando. Dei 6,6 miliardi di investimenti attivati in Toscana il contributo diretto dal Pnrr è di 5,6 miliardi (i restanti da altri fondi integrativi), per un un totale di 5920 interventi sul territorio, articolati tra Comuni, Province, Enti di gestione delle acque, Asl e Università, Consorzi di bonifica, la Regione stessa. Giani si dice convinto che “il 90 per cento dei progetti arriverà a conclusione nel 2026. Al momento vedo avviate in modo irreversibile poco più il 60 per cento di queste opere, molti di questi iter sono in fase di progettazione e non poteva essere altrimenti, bisogna rispettare le leggi”.

In primo piano il check per il 31 marzo svolto dagli uffici regionali, numeri e tabelle alla mano che Giani scorre coi giornalisti:

Approfondimenti

Per la Missione 1 - Digitalizzazione, cultura e imprese - 1,3 miliardi (di cui 1,1 dal Pnrr) per 3 mila interventi; Missione 2 - Ambiente, agricoltura e mobilità sostenibile -, 2 miliardi (di cui 1,6 dal Pnrr) per 806 interventi; Missione 3 - Ferrovie e porti - , 600 milioni di cui 460 dal Pnrr per 26 interventi; Missione 4 - Istruzione e ricerca -, 1 miliardo di cui 985 milioni dal Pnrr per 987 interventi; la Missione 5 - Lavoro, sport e coesione territoriale -, 1 miliardo di cui 890 milioni dal Pnrr per 774 interventi; Missione 6 - Sanità e sociale – con 570 milioni interamente coperti dal Pnrr a cui sono stati aggiunti ulteriori 32 milioni di risorse regionali per 326 interventi.

Nell’elenco dei progetti anche lo stadio Franchi di Firenze – nella Missione 1 – a proposito del quale Giani cita le posizioni a livello nazionale del Ministro Abodi e del Ministro Fitto: “Sono convinto che il progetto andrà avanti”. I 370 milioni per la tramvia – Missione 2 – verso Bagno a Ripoli e Campi; la graduatoria regionale per l’assegnazione di 17,5 milioni a progetti per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse.

Gli interventi su ferrovie e porti – Missione 3 –, tra cui circa 99 milioni sulla Pistoia-Lucca, 48,6 milioni sulla Stazione Belfiore e con gli interventi (16 milioni per l’elettrificazione) sui Porti di Livorno, Piombino e Portoferraio; 55 milioni per la strada di accesso a Piombino, ulteriori 29,5 per la banchine dell’area passeggeri a Livorno. Nella Missione 4 ci sono gli oltre 500 milioni per le scuole, mentre la Toscana è tra le prime regioni a livello nazionale per il collocamento lavorativo grazie al Programma Garanzia occupabilità lavoratori e i 680 milioni per il mondo universitario.

Nella Missione 5 ci sono gli interventi urbanistici sulle città e le aree interne (380 milioni per le 117 progetti di rigenerazione urbana) , come pure le risorse per fragili e vulnerabili (oltre 91 milioni). Per la sanità ai 570 milioni interamente coperti dal Pnrr si aggiungeranno 32 milioni di risorse regionali, per la medicina territoriale (Giani cita l’ultima casa di comunità inaugurata, a Ponte Buggianese); i 24 ospedali di ospedali di comunità (quasi 70 milioni); 22 milioni per acquisto di macchinari, 10 milioni per i porgetti di ricerca in sanità; oltre 2 milioni per finanziare borse di studio.

Una menzione particolare poi sugli interventi sulle Scotte per le importanti opere di ristrutturazione edilizia.

Ci sono anche interventi per favorire l’occupazione sulle aree interne nel nuovo Patto per il lavoro della Regione Toscana. La commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai, ha tenuto sul tema un’audizione dell’assessora regionale Alessandra Nardini, nella seduta di questo pomeriggio. L’assessora era appena rientrata da Sestino (Arezzo), dove è stato aperto questa mattina un nuovo sportello decentrato per il lavoro.

“Nel patto per il lavoro che la Regione ha delineato con le Province è stata individuata una linea per le aree interne – spiega il presidente Marco Niccolai – e per gli interventi che devono essere messi in campo dai singoli territori provinciali. In virtù anche di questa buona notizia, posta la questione del rilancio economico e occupazionale dei territori, ho chiesto all’assessora di intervenire per informare la commissione”.

“Per la Toscana sono disponibili 53,8 milioni di euro, grazie allo sblocco dei residui dei vecchi ammortizzatori in deroga”, ricorda Alessandra Nardini. Il Patto per il lavoro consiste in un pacchetto di nove misure di politica attiva finalizzate a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che nuova occupazione: dagli assegni per l’impiego ad azioni a sostegno della fase di 'start up' di impresa e voucher di conciliazione, da misure destinate a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali a veri e propri incentivi all'occupazione.

“Abbiamo attivato un percorso non scontato e non breve di confronto e partecipazione con le amministrazioni locali per decidere come utilizzarle e come ripartirle su base provinciale”. Un percorso condotto “attraverso il metodo della concertazione, ampia e approfondita, con le parti sociali regionali e i soggetti presenti nella Commissione regionale permanente tripartita. Il confronto si è inoltre allargato ai territori, attraverso tavoli provinciali che hanno visto il coinvolgimento delle parti sociali.

A Irpet abbiamo chiesto di fornirci gli indicatori, ai tavoli provinciali di definire la ripartizione del budget complessivo assegnato alla singola Provincia”. In questa prima fase, spiega ancora Alessandra Nardini, “abbiamo stanziato la metà delle risorse disponibili, 26,9 milioni di euro. Successivamente definiremo l’assegnazione della seconda metà, per essere ancor più efficaci e rispondere in modo ancor più adeguato. Per le politiche del lavoro saranno disponibili anche le risorse di Gol, riforma delle politiche attive prevista dal Pnrr, che per la Toscana prevede oltre 50 milioni di euro, e poi la nuova programmazione del Fondo sociale europeo 2021-27.

Cerchiamo così di rispondere alla necessità di provare a contrastare distanze territoriali. Sono partite le prime misure, contiamo di far partire ogni avviso, concertando la tempistica e l’ordine degli avvisi”.

“Si tratta di misure fortemente apprezzabili”, osserva il presidente Niccolai, che esprime un giudizio positivo “anche per il lavoro di concertazione fatto dall’assessorato, che sui territori è stato particolarmente apprezzato. Sarà interessante capire ora la tempistica dei vari avvisi e valutare a fondo come la presenza di Comuni periferici e ultra periferici abbia inciso nella determinazione del budget in ogni provincia”. Dai consiglieri Mario Puppa, Cristiano Benucci, Donatella Spadi, Elisa Tozzi numerose richieste di approfondimento, in particolare sull’apertura di sportelli decentrati e sulla formazione del personale dei centri per l’impego, come ha chiesto la vicepresidente Luciana Bartolini.

“Abbiamo fatto un’analisi insieme ad Arti (l’Agenzia regionale toscana per l’impiego, ndr) per localizzare sportelli decentrati. Ne abbiamo già aperti a Pontremoli, Carmignano, Altopascio, due in Garfagnana, Piazza al Serchio e San Romano in Garfagnana, a Sestino, un servizio per l’impego per Fucecchio-Cerreto Guidi; nei prossimi giorni partiranno anche a Montalcino, Gaiole in Chianti, Sovicille, Cascina, Marradi e Fosdinovo. Ogni provincia avrà sportelli decentrati, resteranno aperti un giorno la settimana, ma disponibili ad aumentare le aperture in questa fase di sperimentazione, laddove se ne ravvisi la necessità, anche alla luce delle nuove assunzioni nei centri per l’impiego: in Arti, siamo già a circa 800 assunzioni, arriveremo a 1.043.

Il personale è sottoposto a doppia formazione. Siamo stati la prima regione ad aprire sportelli decentrati”.

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