Pioli testimonial per A.T.T.

Questo pomeriggio alle 14 nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio si è svolta la campagna dell’Associazione Tumori Toscana per lanciare il progetto “Mai Soli”, insieme al testimonial mister Stefano Pioli

03 ottobre 2018 19:54
Foto di Alessandro Zani

“È stato naturale pensare mister Pioli come testimonial per A.T.T. Collaborare con una persona che esprime simpatia, serietà e affidabilità è in linea con i valori e l’operato dell’Associazione” afferma il Presidente Spinelli, continuando:“Ancora una volta abbiamo rinnovato il connubio sport-solidarietà che contraddistingue costantemente A.T.T.

Perché attraverso lo sport, e in particolare il calcio, possono veicolarsi messaggi importanti e avvicinare le persone verso tematiche non facili, simili a quelle che noi affrontiamo”. Osserva Pioli e sorridente conclude:“Crediamo che le caratteristiche umani e professionali di Pioli lo rendano il testimonial perfetto per il nostro progetto. ‘Mai Soli’ ha come obiettivo quello di fare squadra attorno al malato e alla famiglia attraverso la stessa determinazione e preparazione con cui il mister affronta ogni partita”.

Dopo il Dottor Spinelli viene lasciata la parola a Stefano Pioli, che spontaneo spende due piccole ma importanti righe per ribadire l’importanza che ha “Mai Soli”:“Grazie di essere qui e grazie della vostra sensibilità. Quando ho accettato volevo impegnarmi a tutti i costi per rappresentare questo progetto. Possiamo aiutare molte persone che hanno bisogno”. Alla prima domanda che chiede se l’essere motivatori nello sport possa venir catapultato anche dentro confini non sportivi, come quelli della malattia, tumore in tal caso, l’allenatore viola risponde:“Penso che il motivatore debba entrare in simbiosi con le persone e l’ambiente che gli sta attorno. Portare positività. Credo che ‘Mai Soli’ riuscirà a farlo”.

Su Giuseppe Rossi replica:“Giuseppe? Mi è dispiaciuto della notizia. So che sia un ragazzo serio, con grandi qualità ma stroncate dai troppi infortuni avuti durante la sua carriera. Spero si rialzi”. Gli viene chiesto un paragone emotivo tra Roma e Firenze:“A Firenze c’è qualcosa in più. L’ho vissuto da giocatore e ora da allenatore. Tanta emozione, tanto cuore. Anche questo mi ha fatto sentire il dovere di rappresentare A.T.T.”. Infine sul caso Chiesa afferma:“Non vanno discusse le sue qualità morali. È tranquillo e concentrato per la prossima partita”.

Stefano Pioli non è un allenatore e basta, anzi, dimostra che, oltre ad essere una persona privata, a volte quasi timida soprattutto quando vengono trattati argomenti come questi, sia una persona empatica. Quello che lo rende semplice (diremmo “umile”), sta nell’approccio che ha cogli altri. Esempio, mentre l’Assessore Funaro introduce al programma tossisce senza bere, attorciglia le dita e muove le mani continuamente, arrossisce nel momento in cui lo nomina.

Sembra che senta il peso di ciò che dovrà dire, la nervosa attesa del suo turno. Nel fare le foto vicino al cartellone dov’è ritratto con sotto la scritta “Mai Soli”, allarga le braccia per rilasciare l’emozione accumulata e smuovere un viso tirato che abbozza un sorriso. Capisce il luogo dentro cui si trova, ne capisce senso e significato. Poi fuori accompagnato da un “corteo giornalistico” si lascia andare ad abbracci e sorrisi.

Pure a foto coi più giovani del corteo, quelli alle prime armi. Senza remora, senza sdegno. Degno di chi possiede uno spirito forte e conviviale.

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