Piano Casa, occupata l'anagrafe, e venerdì a Firenze contro Renzi

Il presidente del Consiglio sarà a Firenze in piazza Signoria per chiudere la campagna elettorale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2014 16:53
Piano Casa, occupata l'anagrafe, e venerdì a Firenze contro Renzi

Alcuni dimostranti hanno occupato stamattina l'anagrafe di Firenze presso gli uffici del Parterre di Piazza della Libertà.I dimostranti, che nelle scorse ore hanno abbandonato la tendopoli di piazza San Lorenzo sono tornati a gridare i loro slogan contro il piano Casa e contro l'ex sindaco Matteo Renzi."1500 questioni ancora irrisolte" così si sono presentati i rappresentanti dei senzatetto fiorentini che combattono la normativa che impedisce l'allaccio alle utenze primarie da parte degli occupanti.Promettono slogan, striscioni e cortei anche per venerdì, quando a Firenze sarà protagonista proprio il presidente del Consiglio che chiuderà la campagna elettorale assieme al candidato PD Dario Nardella.

"Acqua, luce e gas sono e restano servizi essenziali, beni pubblici di prima necessità che lo Stato non può usare come grimaldello per sanare situazioni difficili".

Così la candidata Cristina Scaletti commenta la mobilitazione del Movimento di lotta per la casa contro l'articolo 5 del piano Renzi che prevede il taglio delle forniture negli immobili occupati. "Staccare gli interruttori non è il modo per disincentivare le occupazioni. Bisogna dare risposte ai cittadini: chiedere un tetto non è una bizza ma un diritto legittimo".

"Le stime parlano di un centinaio di sfratti al mese a Firenze - aggiunge Scaletti - siamo in una condizione di vera emergenza sociale. Come si risolve? Promuovendo nuove forme di aggregazione, come il cohousing, di cui ho diffusamente parlato nel mio programma elettorale che mette insieme unità abitative private e servizi comuni e trovando nuovi spazi da destinare all'edilizia residenziale pubblica. Penso, in questo senso, ad alcuni dei grandi contenitori dismessi della nostra città e alle caserme che sono finalmente diventate patrimonio del Comune. La politica fin qui adottata dall'amministrazione – conclude Cristina Scaletti – ha riservato poche risorse al sociale, investendo piuttosto sull'immagine della città. Preferendo l'apparenza alla sostanza, a discapito dei più deboli"

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