Nonostante la sua attività fosse cessata da quasi tre anni continuava a inserire la targa della sue auto, o delle auto dei suoi conoscenti, nel portale che permette ai gestori delle attività ricettive che si trovano nella ztl di richiedere online il permesso per il transito e la sosta dei propri clienti.
In tutto, hanno poi scoperto gli investigatori della polizia municipale, 133 transiti che non potevano essere in alcun modo autorizzati. Nei guai è finito l'ex titolare di una struttura ricettiva, chiusa dal dicembre 2019, che oltre a essere denunciato per falso e truffa è stato anche sanzionato con una serie di verbali per un importo complessivo di oltre 11mila euro.Tutto è nato da una segnalazione del responsabile Società Servizi alla Strada che indicava numerosi inserimenti della stessa targa nell'apposito portale web concesso all'attività ricettiva dell'indagato, con sede in ztl.
Gli agenti del reparto Fortezza della polizia municipale hanno eseguito una serie di accertamenti dai quali emergeva che la ditta aveva cessato l'attività il 31 dicembre 2019. Le indagini hanno poi appuranto che, successivamente a tale data, il titolare avrebbe approfittato dell’abilitazione concessa alla ditta, ormai chiusa, inserendo autonomamente, invece delle targhe dei veicoli dei clienti, le targhe dei mezzi intestati a lui o a suoi conoscenti, usufruendo anche delle agevolazioni tariffarie.
Come se non bastasse l'uomo avrebbe anche falsamente attestato, su numerose dichiarazioni sostitutive di atto di notorio, l’esistenza in attività della ditta, richiedendo alla Società Servizi alla Strada anche inserimenti successivi di regolarizzazione transiti in ztl di mezzi intestati a lui che altrimenti non avrebbero potuto essere autorizzati.
