​Pendolari infuriati: ritardi e disservizi, al freddo nei treni vecchi

Tutto come dieci anni fa. Che succede?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2015 16:25
​Pendolari infuriati: ritardi e disservizi, al freddo nei treni vecchi

"Dura vita per i pendolari", pensavamo di non dover più scrivere questa frase che persino Google definirebbe "obsoleta".Nonostante l'innovazione proclamata in più occasioni, i fondi investiti in modo cospicuo e le rassicurazioni derivanti da uno stretto rapporto di collaborazione tra regione e ferrovie, i problemi sembrano essere i soliti di sempre: ritardi, mancanza del riscaldamento a bordo, attese per il passaggio dei treni di Serie A. "Nell’ultimo mese sulla base delle segnalazioni che abbiamo ricevuto registriamo un arretramento del servizio in termini di qualità e efficienza" dichiarano i portavoce del Comitato Pendolari del Mugello. "Da quando l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Vincenzo Ceccarelli (dicembre 2014) annunciava l’utilizzo sulla linea di Minuetto al 100% quell’obbiettivo non è mai stato così lontano.

Oggi sulla Faentina sono tornati di moda i vecchi Aln. Tutte le corse verso Campo di Marte sono effettuate con questi vecchi treni, gran parte di quelle del primo mattino e perfino le corse da Firenze Santa Maria Novella delle 13.40 e 14.40 (quelle più affollate per la presenza degli studenti) sono state effettuate spesso con gli Aln. Nella settimana dal 5 all’11 ottobre nelle corse delle 6.48 e 6.59 da Borgo e in quelle delle 14.40 e 16.40 da Firenze oltre la metà dei treni erano Aln. Il 12 ottobre su quello delle 6.30 (Aln) non funzionava il riscaldamento, mentre su quello delle 14.40 da Firenze (Aln) con viaggiatori in piedi il riscaldamento era al massimo e il personale ammetteva di non poterlo regolare perché guasto".Non può essere una coincidenza, tutto questo dimostra, come sosteniamo da tempo, che sulla Faentina mancano i treni, per cui anche una normale attività di manutenzione si ripercuote in maniera grave su tutto il servizio.

Ma avanziamo anche il sospetto che dalla promessa di avere Minuetto sufficienti a coprire il servizio si sia passati alla distribuzione degli stessi su altre linee.Ritardi e disagi nellultimo mese non si contano. Nelle giornate del 5 e 7 ottobre decine di treni hanno riportato ritardi fino a 70 minuti. Ritardi superiori alla media anche nelle giornate del 12 ( con sosta a Vaglia e cambio di treno) e 13 ottobre. L’inchino a San Marco Vecchio poi per entrare in Stazione a Firenze non solo ormai è consolidato ma tende a dilagare, questo mese abbiamo avuto soste anche di 10 minuti.

L’elenco potrebbe continuare e per quanto i pendolari non si siano stancati di effettuare le segnalazioni non sarebbe compito nostro vigilare sulla qualità del servizio. Resta infine come più volte segnalato dal Comitato l’esigenza di investimenti su questa linea a partire dai treni che in maniera del tutto evidente non sono sufficienti a garantire un servizio decente. Tornerebbe utile a tal proposito sapere che fine hanno fatto i 31 milioni destinati alla Faentina".E nel Valdarno? Non sembra andare meglio.Dopo quattro mesi di attesa il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima cerca ancora risposte su interventi relativi ad alcuni disservizi relativi a orari inidonei, mancate coincidenze, affollamenti, che si verificano sui treni della linea ferroviaria aretina nella tratta Firenze-Valdarno.

"Siamo ancora in attesa di un concreto riscontro alla nostra richiesta del 17 giugno e successivo sollecito del 5 agosto - scrive il portavoce dei pendolari del Valdarno, Maurizio Da Re, alla segreteria dell'assessore regionale Ceccarelli - chiedevamo variazioni e correzioni di orari di alcuni treni della linea aretina, con modifiche minime ma significative per i pendolari. Non vorremmo che la Regione Toscana si fosse dimenticata dei pendolari del Valdarno e che a dicembre col nuovo orario non cambiasse nulla", aggiunge Da Re. 

La richiesta del Comitato pendolari riguardava: l'inversione orario e relativa precedenza di pochi minuti fra due treni (11803 e 11805) alla stazione Figline, il posticipo della partenza iniziale di circa 4 minuti del treno 11801 con il ripristino del vecchio orario, la coincidenza a Campo di Marte del treno 6556 con lo spostamento e posticipo della partenza di 2-3 minuti, l'arrivo dal Valdarno a Firenze SMN di un treno almeno 15 minuti prima delle ore 7.00 per garantire l'entrata al lavoro di molti pendolari valdarnesi entro le 7.00.

Per ultima la richiesta di portare il Vivalto 6604 da 7 a 8 carrozze per ridurre l'affollamento degli studenti universitari nella tratta S.Giovanni Valdarno-Rifredi della durata di oltre 30 minuti. "In agosto la Regione ci aveva scritto - ricorda il portavoce del Comitato - le nostre richieste erano state recepite e oggetto di analisi da parte degli uffici competenti e saremmo stati informati degli esiti di tali approfondimenti non appena fossero stati disponibili, anche se i tempi non sarebbero stati brevissimi.

In effetti come Comitato - continua Da Re - pensavamo che in un paio di mesi dalla nostra richiesta di metà giugno gli uffici competenti della Regione e quelli di Trenitalia fossero in grado di fare le proprie valutazioni e verifiche, accogliendo le proposte del Comitato o indicando altre soluzioni, visto che si tratta di minime modifiche. E pensavamo che queste variazioni agli orari dei treni potessero entrare in vigore già dallo scorso settembre o, al più tardi, dal prossimo dicembre, col nuovo orario invernale - conclude Da Re - ma sono passati altri 2 mesi senza alcuna risposta".

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