Ieri in Senato accademico, studentesse e studenti hanno contestato la decisione di non discutere una mozione sui rapporti tra l’Ateneo e il governo di Israele.
"Si mascherano da pacifisti, in realtà non fanno altro che diffondere odio. E' preoccupante il clima di perseverante antisemitismo che aleggia all'Università di Firenze, dove un gruppo di manifestanti è tornato a chiedere l'interruzione dei rapporti con gli atenei israeliani. Lo ribadiamo: non ha senso chiedere di fermare la cultura, la ricerca, la tecnologia, nel nome della pace. Ed è grave che tutto questo avvenga nel silenzio della sinistra istituzionale, che ancora una volta si dimostra incapace di condannare gruppi organizzati professionisti della discriminazione seriale. Ancora una volta noi esprimiamo la nostra solidarietà al popolo israeliano" scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli.
Un lavoratore è stato fermato dalla Polizia, a causa di due bandiere palestinesi che spuntavano dal suo mezzo.
"Esprimiamo solidarietà a chi sta subendo un pesante clima repressivo all’interno dell’Ateneo fiorentino. Episodi non isolati, che confermano un deterioramento del tessuto democratico anche locale, non solo nazionale -dichiara Dmitrij Palagi, Consigliere comunale Sinistra Progetto Comune- La nostra coalizione ha sempre attraversato le piazze e le contestazioni, rivendicando la libertà di esprimere conflitto e proposte soprattutto nei luoghi in cui si dovrebbe coltivare ricerca, discussione, confronto. Non possiamo quindi che confermare la nostra vicinanza al lavoratore coinvolto e a Firenze per la Palestina. Ci chiediamo inoltre chi abbia dato l'autorizzazione alla Digos di entrare nell'Ateneo all'ingresso del parcheggio in via La Pira. Ci aspettiamo che Palazzo Vecchio voglia confrontarsi con il Rettorato su questi aspetti.