Ospedali toscani: tante novità in questi giorni

Rinnovato il parcheggio sotterraneo del Santa Maria Annunziata. Nuovo Hospice San Martino di Empoli e nuovo mammografo al Centro Donna per la diagnosi precoce del tumore al seno. A Fucecchio in arrivo un robot chirurgico per interventi all’avanguardia. A Livorno partite le operazioni di carotaggio nell’area Ex Pirelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2020 08:59
Ospedali toscani: tante novità in questi giorni

Firenze – Verrà messo in esercizio da lunedì 28 settembre il parcheggio sotterraneo coperto del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Annunziata con 90 posti auto per i dipendenti. All’esterno dell’Ospedale in questi mesi di intensa cantierizzazione, erano stati messi a disposizione ulteriori posti auto che per il momento rimangono anch’essi nella disponibilità dei dipendenti, in attesa del completamento dell’intervento di razionalizzazione che sta interessando tutta l’area dei parcheggi pubblici esterni.

Proseguono infatti anche i lavori da parte di Società Autostrade per la riorganizzazione dei posti auto anche per i visitatori e della viabilità dell'area ospedaliera nel suo complesso. I 90 posti auto del parcheggio sotterraneo si vanno ad aggiungere ai 120 posti esterni per i dipendenti che erano stati messi in funzione a inizio anno, consentendo così al parcheggio pubblico antistante l'ospedale di tornare a completo servizio degli utenti. In programma oltre alla riqualificazione completa dell’area sosta per i visitatori, la creazione di una pista ciclabile e il potenziamento dei collegamenti di trasporto pubblico.

Dopo che a luglio è diventato operativo il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale, ora con i nuovi 90 posti auto disponibili da lunedì 28, la riqualificazione in corso di Santa Maria Annunziata restituisce un presidio ospedaliero sempre più accreditato per essere punto di riferimento non solo dei cittadini dell’area metropolitana ma anche per quelli di tutta la Toscana.

Presentato mercoledì il nuovo Hospice San Martino, punto di riferimento per l’area territoriale empolese valdelsa, valdera. E’ il frutto del lavoro di trasformazione della Residenza Sanitaria Assistenziale di viale Volta a Empoli, con un investimento di euro 650 mila euro da parte dell’Ausl Toscana Centro per la sua realizzazione. L’attuale hospice è un’articolazione della Rete assistenziale delle Cure Palliative a conclusione di un percorso che vede attiva h 24 l’assistenza domiciliare sia di base che specialistica. L’Hospice di Empoli è intitolato a S.

Martino, il patrono delle Cure Palliative, che tagliò in due il suo mantello (in latino pallium termine da cui deriva il nome Palliativo di questo approccio di cura) per condividerlo con un mendicante seminudo e malato. E’ composto da un corpo centrale con 10 camere singole, tutte dotate di una porta finestra che si affaccia sul giardino esterno di 700 mq di superficie offrendo un ambiente confortevole agli ospiti.

Sempre all’interno si trovano gli uffici amministrativi, un ambulatorio del day hospital, in cui si accede per terapie senza necessità di ricovero, oltre ad un ampio soggiorno cucina per gli ospiti. Per un totale di mq 900 di spazio. All’interno della struttura opera un’équipe multidisciplinare, composta da medici, infermieri e operatori socio sanitari che garantiscono un’assistenza h 24 agli ospiti in continuità con il territorio.

E’ prevista la presenza anche di altre figure professionali, tra cui lo psicologo e l’assistente sociale. L’Hospice è una struttura specialistica di ricovero, che può accogliere temporaneamente o stabilmente i pazienti che si avvalgono del servizio di Cure Palliative ed è un modello di integrazione tra il ricovero ospedaliero e l’assistenza domiciliare. Costituisce una alternativa alla casa quando questa non è, temporaneamente o definitivamente idonea ad accogliere il malato, consente infatti di proseguire le cure in un ambiente protetto, con trattamento assistenziale continuativo nelle 24 ore. La presa in carico del paziente avviene a causa del presentarsi di alcune situazioni critiche: di tipo sanitario (situazioni di aggravamento, scompenso del dolore o di altri sintomi e/o della patologia di base), sociale (abitazione inadeguata, assenza di rete di sostegno, esigenza di offrire sollievo e aiuto, anche temporaneo, alla famiglia), familiare (la famiglia non riesce più a farsi carico della criticità del proprio congiunto e dei complessi problemi che questa situazione comporta). La struttura può accogliere pazienti oncologici ma, anche persone con patologie croniche in fase avanzata di malattia (ad esempio SLA e/o insufficienze di organo) in un percorso assistenziale specifico che aiuterà anche le famiglie.

Si accede tramite ricovero programmato e non d’urgenza, attraverso la richiesta del proprio medico di famiglia, oppure in trasferimento da una unità di cure palliative o da un reparto ospedaliero.

Dotato di tecnologia all’avanguardia, il nuovo mammografo presentato giovedì all’Ospedale San Giuseppe di Empoli, permetterà di effettuare indagini diagnostiche di precisione. Lo strumento, collocato all’interno del Centro Donna, diretto dal dottor Sandro Santini, Direttore Dipartimento Radiodiagnostica Ausl Toscana Centro, offre notevoli vantaggi sia quantitativi che qualitativi in termini di diagnosi precoce del tumore al seno. E’ possibile effettuare anche biopsie sotto guida di tomosintesi in lesioni sospette, non individuabili con le attuali tecniche, e la radiografia dei frustoli biopsiatiper verificare in tempo reale se contengono microcalcificazioni.

La macchina funziona anche a doppia energia e permette quindi mammografie con mezzo di contrasto. Il costo dell’investimento per l’acquisto di questo strumento innovativo ammonta a circa 360 mila euro. Il nuovo mammografo si configura come un supporto ulteriore per il Centro Donna di Empoli, uno dei punti di eccellenza aziendali, che garantisce alle donne una completa presa in carico a partire dalla prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie oncologiche.

All’interno del Centro Donna, si configura la Breast Unit, composta da un team multidisciplinare di specialisti, tra cui oncologo, chirurgo, radiologo, radioterapista, genetista, psiconcologa e anatomo patologo. La macchina consente di effettuare le seguenti indagini: Mammografia tradizionale (2D) che garantisce un’alta qualità di immagine per ogni tipo di seno, con una significativa riduzione della dose di radiazioni fino al 30% in meno.

Offre miglior confort alle donne grazie al sistema di compressione ottimizzata e determina l’immediata ed esatta densità del seno per la stratificazione del rischio. Mammografia 3D o Tomosintesi che garantisce uno studio dettagliato a strato sottile dei seni, utile soprattutto per i seni giovanili “ più difficili” da indagare. Il macchinario offre inoltre la migliore risoluzione in profondità utilizzando il più ampio angolo di scansione (50%) per rendere così “visibile l’invisibile”.

Permette di effettuare in 3d anche le biopsie, cioè a guida di tomosintesi riducendo in molti casi la necessità di un intervento chirurgico ai fini diagnostici. Mammografia con mezzo di contrasto (CESM) il cui utilizzo, in casi selezionati, potrà fornire informazioni diagnostiche addizionali rappresentando una comprovata alternativa alla risonanza magnetica. Infine controllo RX in tempo reale con mammografia dei frustoli di biopsia rassicurando sul buon esito della procedura interventistica.

E’ in arrivo un robot chirurgico presso l’Ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio per un ulteriore rilancio del centro di eccellenza di chirurgia protesica di livello regionale. Si tratta di un sistema di navigazione robotica computer assistita composto da una fresa chirurgica ad alta precisione con controllo robotico e da un software di pianificazione chirurgica che non necessita di indagini radiodiagnostiche. Il sistema supporta il chirurgo in tutte le fasi: dalla pianificazione dell’intervento, alla preparazione del distretto anatomico, fino all’esecuzione dell’impianto.

L’interfaccia utente avanzata di cui è dotato garantisce all’équipe chirurgica un raggiungimento rapido dell’expertise. All'interno del Centro di Fucecchio si prevede di effettuare interventi in robotica di protesi anca, ginocchio e in futuro anche di spalla. Da subito saranno offerti anche interventi sull’arto superiore comprese le protesi di spalla e gomito oltre le protesi di anca e ginocchio, ampliando l’offerta per l’utenza. Grazie a questo investimento e la presenza di un’équipe medica composta da specialisti di alto profilo professionale (dottor Volpe, dottor Pietri, dottor Nistri) l’ospedale di Fucecchio è il primo in Azienda Ausl Toscana Centro ad essere dotato di una piattaforma robotica per gli interventi di protesi. Un progetto innovativo frutto dell’impegno condiviso tra il Dipartimento specialistiche chirurgiche Ausl Toscana Centro e l’Area aziendale di ortopedia e traumatologia. Grazie all’alta professionalità di diversi chirurghi ortopedici vengono effettuati interventi protesici del ginocchio, dell'anca e della spalla mediante l'uso tecnologia avanzata, contribuendo ad accrescere il valore di questo polo specialistico. Negli ultimi due anni (2018-2019) presso l'Ospedale di Fucecchio sono stati effettuati complessivamente circa 1700 interventi di chirurgia ortopedica.

E’ inoltre operativa da tempo una stretta collaborazione tra il Centro protesico di Fucecchio e l’Ospedale Lotti di Pontedera, grazie ad un accordo firmato tra l’Ausl Toscana Centro e Ausl Nord Ovest per coniugare le competenze professionali di entrambe le aziende all’interno del Centro di Fucecchio. Sono stati già effettuati 30 interventi chirurgici di anca e ginocchio in collaborazione,come prevede la convenzione, tra l’équipe ortopedica del "Lotti" di Pontedera, diretta dal dottor Franco Carnesecchi e quella già operante nel Centro di Fucecchio. Sarà rafforzata maggiormente la collaborazione tra aziende sanitarie territoriali grazie ad un accordo che sarà firmato a breve con l’Ausl Sud Est e che permetterà anche al team chirurgico guidato dal dottor Luigi Ciampalini, direttore ortopedia e traumatologia dell’Ospedale “La Gruccia” di Montevarchi di Montevarchi, di integrarsi con l’équipe chirurgica di Fucecchio per effettuare interventi di robotica protesica. L’Ortopedia di Fucecchio è dotata complessivamente di 30 posti letto tra l’attività ortopedica e quella riabilitativa.

Lunedì 14 settembre sono iniziate le operazioni di carotaggio nell’area Ex Pirelli dove sorgerà il Nuovo Presidio Ospedaliero di Livorno. Si tratta di lavori di sondaggio, prelievo campioni di suolo e di acque sotterranee e analisi chimiche, per stabilire la qualità ambientale del sottosuolo, tutti dati fondamentali da inserire negli studi per la realizzazione dell’ospedale. I carotaggi sono finalizzati principalmente a verificare l’esistenza di eventuale inquinamento di suolo, sottosuolo e acque sotterranee. In dettaglio le ricerche devono portare a definire il grado e l’estensione volumetrica dell’inquinamento, delimitare il volume delle aree di eventuale interramento di rifiuti, individuare le possibili vie di dispersione e migrazione degli inquinanti dalle fonti verso i potenziali ricettori, ricostruire le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell’area al fine di sviluppare il modello concettuale definitivo del sito, ottenere i parametri necessari a condurre nel dettaglio l’analisi di rischio sito specifica, individuare i possibili ricettori. I sondaggi da eseguire, avranno lo scopo di ricostruire la situazione stratigrafica attraverso la campionatura completa dei vari tipi di roccia, così come di tracciare la situazione idrochimica dell’area. Dagli esiti dell’indagine sarà possibile tracciare un modello concettuale definitivo, ai fini di eventuali bonifiche preliminari all’edificazione dell’ospedale.

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