Osmannoro, c'è un progetto di metro tramvia

Servirebbe per il collegamento con Firenze. La linea verso Sesto Fiorentino al centro del dibattito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2021 17:41
Osmannoro, c'è un progetto di metro tramvia

Sul percorso dell’estensione della Linea 2 verso Sesto Fiorentino il Presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni ha presentato una domanda d’attualità, alla quale ha risposto l’assessore Stefano Giorgetti.“Si è parlato molto, negli ultimi giorni, del collegamento della tramvia con Sesto Fiorentino servendo lungo il proprio percorso il Polo Scientifico e la stazione di Castello. L’estensione a Sesto Fiorentino – ha sottolineato il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – rappresenta un tassello fondamentale per il sistema tranviario, con il tram infatti le principali sedi dell’Università fiorentina saranno collegate grazie a un mezzo di trasporto pubblico efficiente ed ecologico che, come testimoniano i numeri dei passeggeri delle linee già in funzione, risulta molto gradito ai cittadini.

Nella Commissione urbanistica è, inoltre, emersa la richiesta di servire con un collegamento anche il polo produttivo dell’Osmannoro.L’unico progetto ad oggi presentato è quello depositato al Ministero competente lo scorso 15 gennaio che prevede lo studio di fattibilità col passaggio dal polo universitario. Ci sono dei verbali che chiedono di valutare soluzioni diverse che però sono ancora da approfondire.Come ha detto l’assessore Giorgetti l’Amministrazione è al lavoro per cercare una soluzione che concili il collegamento dell’abitato di Sesto verso la piazza del Mercato ma anche il passaggio a servizio dell’Università.

A breve sono previste ulteriori incontri tra i soggetti che partecipano all’Accordo di Programma per superare queste problematiche e ripristinare le priorità. Per il PD resta prioritario il servizio diretto al Polo Universitario che peraltro permetterebbe un aumento del carico dei passeggeri 15-20%.Riguardo all’Osmannoro l’assessore ha fatto riferimento al progetto di metro tramvia per un collegamento tra Firenze ed il Museo Pecci. C’è la possibilità di realizzare questa infrastruttura che non è una tramvia ma è molto più vicina ad un treno con sei fermate, di cui due all’Osmannoro.

Si tratta di una soluzione complessa che consentirebbe comunque di collegare Firenze con la zona dell’Osmannoro e poi con Campi Bisenzio e con Prato”.Come Consiglio comunale – hanno concluso il capogruppo del Partito democratico Nicola Armentano ed il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – ci impegniamo per monitorare la situazione e per invitare le Amministrazioni a trovare delle soluzioni che possano coniugare tutte le esigenze del territorio e, in particolare, quelle dell’Università che rappresenta uno dei servizi pubblici più rilevanti”.

Oggi dunque in occasione della seduta del Consiglio Comunale l’Assessore Giorgetti ha risposto alla questione cruciale della Tramvia al Polo scientifico di Sesto Fiorentino, postagli dal Consigliere comunale Lorenzo Masi del M5S.

"Tutto è nato dalla richiesta di modificare lo studio di fattibilità già approvato nel 2020, da parte della Regione che vorrebbe accorciare il percorso della Tramvia evitando di farla passare all’interno del Polo Scientifico Universitario di Sesto Fiorentino" spiega Masi che ha chiesto all’Assessore di non eliminare le due fermate previste all’interno del campus universitario per facilitare il percorso di quanti ogni giorno da Firenze o da altre aree limitrofe vi si recano. Studenti, docenti, ricercatori, dipendenti tecnici e amministrativi subiscono da anni il problema dell’isolamento a causa della mancanza di trasporti pubblici.

"Il Polo scientifico universitario non può rimanere “isolato” è una scelta politicamente sbagliata che pone la Ricerca scientifica ancora una volta in secondo piano e svilisce l’impegno di tanti – ha detto Masi –. L’assessore Giorgetti ha fatto presente che oltre all’effettiva esigenza di rivedere il percorso saranno tenute presenti le necessità dei vari Comuni che partecipano alla discussione nonché dell’Università di Firenze e del CNR". 

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