Origini e sviluppo della mafia cinese in Italia: la triade ieri e oggi

Intervista all’analista Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto e consulente della Commissione Antimafia

Nicola
Nicola Novelli
28 Agosto 2025 09:46
Origini e sviluppo della mafia cinese in Italia: la triade ieri e oggi

FIRENZE- Dopo l’arrivo della commissione parlamentare antimafia a Prato, la crisi politica e giudiziaria culminate con le dimissioni della sindaca di Prato Ilaria Bugetti e lo scioglimento del consiglio comunale, c’è da domandarsi quando e come tutto sia cominciato.

Lo chiediamo a Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, consulente della Commissione parlamentare antimafia e rappresentante della Giunta nell’Osservatorio sulla Legalità del Consiglio regionale della Toscana.

La mafia cinese a Prato, è cominciata come un tipico fenomeno migratorio. Insieme agli immigrati onesti arrivano anche mafiosi. È avvenuto così anche per gli italiani in America. Avviene con qualunque gruppo di persone si sposti. Insieme ai buoni arriva anche una percentuale di cattivi. Che in primis fruttano i buoni. E poi estendono le loro attenzioni sul territorio che gli ospita.

Quando arrivano in massa i cinesi in Italia?

Stiamo parlando degli anni '80. I primi allarmi sulle triadi si sentono nei primi ‘90. Ci si rende conto in ritardo della situazione. E il luogo in cui si stabiliscono meglio i cinesi in Italia è il triangolo Firenze, Osmannoro, Prato, tutta provincia di Firenze allora.

Che in qualche modo è la stessa comunità che ci vive oggi?

Si con molti cinesi che hanno acquisito anche la cittadinanza italiana. Da un punto di vista criminale, il triangolo Firenze-Prato-Osmannoro governava a Milano, a Catania, a Reggio Emilia, a Roma. Oggi con la guerra in corso dobbiamo capire gli eventuali sviluppi.

Dobbiamo parlare di triadi, o di triade?

Secondo me c'è più di una triade. E qui dobbiamo dire in breve come funziona la mafia cinese: ha una struttura interna verticistica ed esterna orizzontale. Ci può essere anche una triade della madrepatria che arriva qua. Ma non c'è una regola precisa. Come può esserci una triade maggiormente autonoma od addirittura di recente costituzione. Comunque i rapporti con la madre patria persistono solitamente.

Hanno anche una Super struttura come i calabresi, o i siciliani?

Ad oggi non risulta. Cosa nostra tende a essere verticistica anche fra gruppi cittadini. Idem la ‘ndrangheta. E il grado conta. Nella triadi non c'è una cupola. C'è semmai un un comando interno alla triade. Ma tutto può sempre cambiare e non ci si può innamorare di una tesi.

A che punto siamo arrivati a Prato?

Partiamo dalla storica sentenza di Cassazione che nel 2001 ha certificato la mafia come cinese come mafia da 416 bis. Quindi, anche giuridicamente abbiamo le prove che esistita la mafia cinese in Toscana. Ormai nessuno può dire che non è mafia. Anche se è stata negata la sua esistenza. Ben inteso: non sarebbe necessaria una sentenza per constatare la presenza della criminalità organizzata sul territorio. Perché cosa nostra esisteva ben prima del maxi-processo di Palermo. Il maxi-processo l’ha solo certificato giuridicamente. Ma a prescindere dal giuridicamente, oggi siamo di fronte a una guerra di mafia, cinese: la guerra delle grucce.

E’ in corso?

È in corso dal 2014. E da guerra delle grucce è diventata Guerra della logistica, che coinvolge, oltre l’Italia, Francia, Germania e Spagna.

Si sa chi ne sono i protagonisti?

I colpiti sì. Non si sa chi sono gli aggressori. Ci sono stati morti, feriti pestaggi, tentati omicidi. Sono stati arrestati i killer. Ma non i mandanti. E i killer arrestati stavano scappando in Calabria e Sicilia, uno addirittura in Cina. una triade ormai può avere interessi in più città e in più nazioni. Anche grazie alla collaborazione con le mafie italiane.

In cosa sono brave le triadi?

Nella parte finanziaria. Nelle banche clandestine. Quindi le mafie italiane utilizzano i servizi economici delle triadi. Se io devo portare un milione di euro all'estero probabilmente lo consegno a una triade che me lo porta in qualunque paese del mondo dove trova suoi riferimenti.

Altro ambito d’elezione quello delle criptovalute: alcune indagini sembra stiamo andando nella direzione. Anche per le mafie italiane è più efficiente utilizzare le reti cinesi. Tant'è che nelle nuove indagini sta emergendo l’esistenza di collaborazioni con calabresi, campani e siciliani. Addirittura i cinesi si siederebbero già al tavolo intermafioso di concertazione.

Nella guerra di mafia cinese le cosche italiane potrebbero decidere di intervenire?

Se vengono toccati i loro interessi. Nel caso in cui la triade colpita fosse quella alleata con gli italiani. Sarebbe ragionevole un intervento, magari di pacificazione.

Come siamo arrivati a questo disastro?

Ci siamo arrivati rifiutandoci di ammetterlo. Con la sottovalutazione del problema. Perché se qualcuno affermava che una comunità di migranti era infiltrata dalla mafia veniva accusato di razzismo. Ancora adesso. Un bell’assist per l'organizzazione criminale... In realtà se si parla di mafia cinese si sta aiutando i cinesi per bene.

Io mi sono appassionato al tema dopo il famoso caso nel maestro di kung fu che intervenne in difesa della moglie in pericolo in un negozio di Empoli. Mise in fuga i rapinatori con le arti marziali, anzi per la precisione ne uccise due e ne ferì un terzo. Gli venne concessa la legittima difesa dopo l’incidente probatorio. Allora ci fu sottovalutazione, anche se all’epoca le triadi operavano solo nel contesto della loro comunità.

Ormai a Prato si indaga sull’intreccio fra classe politica e mafia cinese

Imprenditoria, corruzione dei partiti e massoneria deviata. Ne emerge sempre un quadro complesso. In particolare il fatto che i mafiosi cinesi hanno un sacco di soldi.

Fino a influenzare le elezioni?

Sì. Anche se non sono tanti i cittadini cinesi con diritto di voto, possono condizionare i politici amici finanziandogli la campagna elettorale. Quindi raccomando di verificare in modo preventivo le fonti di finanziamento delle campagne elettorali? Chi saranno i candidati che spendono più soldi? E quali faranno dichiarazioni dei negazionisti del problema della mafia cinese? Potrebbero essere lori i destinatari dei soldi criminali. Trasversalmente alle forze politiche.

Naturalmente ci sono anche i politici che negli anni non hanno sottovalutato la cosa. E bene dirlo: l'onorevole La Porta, con le sue puntuali interrogazioni. Il senatore Lumia, anche lui puntuale con le interrogazioni. Aldo Milone, che nel ‘97 fece le prime dichiarazioni su i rischi della mafia cinese. E, Loredana Ferrara, l'assessore provinciale dell’Italia dei valori. Non hanno mai sottovalutato la questione.

Da ricordare anche l'iniziativa pubblica che organizzammo come Fondazione Caponnetto nel 2020 con il sostituto procuratore nazione antimafia Cesare Sivignano, per parlare di mafia straniera, cinese e nigeriana.

Una risorsa infine che non dobbiamo sottovalutare è una coppia di procuratori, uno dei quali in uscita, Spiezia a Firenze e a Prato Tescaroli, che non hanno assolutamente sottovalutato la questione della mafia cinese. L'ultima intervista del Procuratore di Firenze è stata molto interessante sul rischio di contaminazione con la politica.

Che pensa della richiesta di Tescaroli di avere una sezione distrettuale antimafia a Prato?

Una sezione distaccata dell’Antimafia è una soluzione che condividiamo totalmente come Fondazione Caponnetto, per aumentare il coordinamento territoriale. Non dobbiamo dimenticare che è in corso una guerra di di mafia in un’area urbana da 200.000 abitanti.

Altro passo in avanti sarebbe una nuova legge sui collaboratori di giustizia stranieri. Anche questa proposta trova il nostro appoggio. Spero si arrivi presto alla sua approvazione.

Con la crisi è pronto moda dove stanno investendo i cinesi?

Stavo facendo acquisizioni immobiliari e commerciali. Si stanno vedendo anche nel centro ricco di Firenze, facciamo le verifiche per favore. E facciamole anche sui fallimenti pilotati prima che arrivano al giudice fallimentare. I primi segnali non vanno mai sottovalutati, tipo il ritardo dei pagamenti delle tasse et similari. Bisogna essere reattivi.

C'è un problema di esilità della struttura politica, di magrezza dei partiti?

Io ho coniato il termine auto-omertà. Spesso in buona fede. Non aver voluto vedere un territorio peggiorato? Quindi taccio sul cambiamento. Perché non voglio riconoscere che quella che sto governando non è più un’isola felice.

E certo questo si deve anche al fatto che i partiti non sono più quelli di cinquant'anni con il dibattito di riflessione nelle sezioni. Anche se pure in passato la mafia riusciva a influenzare anche i partiti più forti. Diciamo che le strutture leggere dei partiti aiutano ulteriormente perché si prestano alla superficialità. Infatti è calata la cultura antimafia.

Notizie correlate
In evidenza