Pistoia, 18 dicembre 2025 – Si aprirà venerdì 19 dicembre 2025 il nuovo percorso archeologico del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, a conclusione di un intervento di restauro e riallestimento sostenuto da Fondazione Caript, che rende fruibili gli spazi sotterranei dello storico edificio, ampliando l’offerta museale.
Realizzato da Fondazione Pistoia Musei, sotto la direzione di Monica Preti e con la curatela di Cristina Taddei, conservatrice archeologa, il progetto rappresenta uno degli interventi più significativi e innovativi degli ultimi anni. Per celebrarne l’apertura, Fondazione Caript e Pistoia Musei offrono l’ingresso gratuito al museo fino al 6 gennaio 2026. L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Conad Nord Ovest.
Questa inaugurazione costituisce un ulteriore capitolo nel progetto di restauro e rinnovamento degli allestimenti museali presenti nell’edificio medievale, un luogo che ha accompagnato, con le sue trasformazioni, la storia millenaria di Pistoia intrecciando epoche e comunità diverse attraverso il suo patrimonio di opere e memorie.
Una delle novità del nuovo allestimento è la Sala introduttiva, pensata come prologo alla visita del museo. La sala presenta la storia del palazzo e delle sue collezioni – consultabile attraverso un tavolo multimediale interattivo – e ospita un focus su due sculture antiche, esemplari delle molteplici vicende di cambiamento e trasformazione di uso, provenienza e significati che caratterizzano le opere del passato.
Il primo allestimento museale dell’antica residenza vescovile risale al 1981 e nasce dalla volontà della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia di restituire alla città il palazzo, valorizzandone il ruolo storico e identitario. Pur non essendo ancora pienamente aperto al pubblico, il museo divenne da subito un luogo di ricerca e sperimentazione: gli scavi archeologici condotti durante il restauro da un gruppo di giovani archeologhe e archeologi resero possibile un impianto espositivo innovativo, tra i primi in Italia a presentare reperti antichi, medievali e moderni nel loro contesto di rinvenimento.
Fin dall’inizio, la storia del palazzo è stata assunta come chiave di lettura per comprendere quella della città e l’evoluzione del suo paesaggio urbano. Al racconto delle origini di Pistoia, affidato ai materiali dell’area archeologica, si affianca quello della Cattedrale, documentato dalle preziose oreficerie e dai manufatti conservati nel museo, tra cui il celebre Arazzo millefiori, oggi esposto al terzo piano.
Il percorso archeologico – sviluppato a partire dalle ricerche delle archeologhe e degli archeologi diretti da Guido Vannini (già professore ordinario di Archeologia Medievale e fondatore della cattedra presso l’Università degli studi di Firenze) e del gruppo coinvolto nel restauro diretto dall’ingegner Natale Rauty – fu uno dei primi esperimenti italiani nella musealizzazione di stratigrafie e reperti in situ. Tra i risultati più rilevanti vi fu il riconoscimento di un antico asse viario, utilizzato per secoli, sul quale nell’XI secolo venne costruito il palazzo. La narrazione delle trasformazioni di questa strada accompagna ancora oggi il visitatore, con testi, immagini e paesaggi sonori e visivi che ripropongono le intuizioni del primo allestimento.
La Sala introduttiva accoglie inoltre due opere emblematiche: un’urna etrusca volterrana del II secolo a.C., riutilizzata nel Medioevo come reliquiario di san Felice nella Cattedrale di Pistoia, e una testa ritratto romana di Faustina Maggiore, rinvenuta a Ostia, passata attraverso la collezione Bermann Fischer e acquisita dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per il Museo. La loro presenza introduce il visitatore alla varietà di storie e significati che nel tempo si stratificano attorno ai manufatti antichi.
Dopo questa sala, il percorso si estende in alcuni spazi del primo piano e nel sottosuolo del palazzo, dove è conservata un’importante area archeologica che documenta le fasi più antiche della storia di Pistoia. L’area è nuovamente accessibile dopo un articolato intervento di restauro dei reperti e delle stratigrafie, ed è stata dotata di sistemi di controllo microclimatico che ne garantiscono la corretta salvaguardia. L’intervento è stato realizzato sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, e della Soprintendenza per le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia, e rientra nel Progetto Etruschi 85/25 promosso dalla Regione Toscana.
Il nuovo allestimento – anche attraverso installazioni multimediali – ricostruisce la lunga vicenda del luogo dove sorge l’Antico Palazzo dei Vescovi, dai primi insediamenti romani alla sua edificazione nel Medioevo, fino alle trasformazioni avvenute nei secoli successivi. I visitatori potranno così intraprendere un viaggio attraverso la materialità della storia di Pistoia, fatta di stratigrafie e reperti archeologici capaci di raccontare la lunga relazione tra le comunità umane e questo sito, molto prima della edificazione del Palazzo dei Vescovi, avviata nell’XI secolo.
Il percorso si apre con le testimonianze etrusche rinvenute nell’area urbana: una stele e due cippi funerari del VI-V secolo a.C., appartenenti al gruppo delle “pietre fiesolane”, esposti insieme per la prima volta grazie alla collaborazione tra Fondazione Pistoia Musei, Soprintendenza, Comune e Tribunale di Pistoia. Questi monumenti, uniti ai materiali riportati alla luce negli scavi degli anni Settanta nel sottosuolo del palazzo, rivelano un paesaggio abitato e frequentato molto prima della costruzione medievale.
La seconda tappa del percorso fa sostare i visitatori alla base dell’antica torre dell’episcopio dove sono allestiti i resti di un pozzo d’acqua di epoca longobarda aperto lungo la strada e usato prima della costruzione del palazzo. Qui è esposto anche un importante nucleo di ceramiche longobarde usate sia per attingere l’acqua sia all’interno del pozzo come filtro per l’acqua di falda. Un paesaggio sonoro immersivo ricrea l’atmosfera della Pistoia longobarda, quando la città rivestì una certa importanza divenendo anche sede di una zecca dove si coniava una moneta d’oro – il tremisse – con il nome della città: Flavia Pisturia.
Proseguendo il percorso si raggiuge la prima area di scavo a vista, uno dei cinque cosiddetti “testimoni di scavo”, dove sono visibili le tracce del primo insediamento romano e delle costruzioni e distruzioni avvenute nel corso dei secoli successivi. Anche in questo caso le immagini e i suoni invitano a immaginare l’ambiente naturale precedente alla costruzione della città antica e documentato dalle indagini paleoambientali condotte durante gli scavi.
Da qui il percorso si sviluppa attraverso le sale dedicate alla formazione della città romana. Nella successiva area di scavo si riconoscono i resti di una strada acciottolata di età imperiale, in uso per secoli, lungo la quale si affacciavano edifici e attività artigiane. Ceramiche, lucerne, strumenti e reperti metallici testimoniano una rete di scambi che univa Pistoia al Mediterraneo, integrando produzioni locali e importazioni.
Un’altra sala documenta l’esistenza di un orto romano, attivo prima dell’edificazione del palazzo medievale, e la successiva presenza del cimitero altomedievale della cattedrale. Proprio in quest’area fu ritrovato, nel 1972, il grande cippo etrusco che ha aperto alla riscoperta dell’intera stratificazione.
Il percorso prosegue con una sala dedicata ai reperti delle fasi immediatamente precedenti e successive alla costruzione del Palazzo dei Vescovi, dal Medioevo al XIX secolo. Sono frammenti di ceramica e vetro rinvenuti nelle aree esterne, nei pozzi o nelle murature dell’edificio, provenienti da manufatti sia di uso quotidiano sia di particolare pregio come il bicchiere di Edvige, prodotto nell’area siro-palestinese.
A questi si aggiungono altri reperti che documentano la vita all’interno dell’edificio e nella città: strumenti di lavoro, pedine da gioco, scorie di lavorazione del vetro, monete e reperti osteologici animali.
Il percorso si conclude con la suggestiva presenza di una fornace medievale per la produzione della calce, riemersa durante gli scavi. Nella camera di combustione e nella struttura superiore sono ancora riconoscibili le tracce dei processi di produzione, che impiegavano anche marmi e calcari antichi: un segno eloquente di riuso, continuità e trasformazione dei materiali.
Il nuovo percorso archeologico è arricchito dal progetto multimediale Pistoia Moving Stories, realizzato con NANOF / Filippo Garzella e Filippo Macelloni, vincitore del bando TOCC/PNRR e riconosciuto con il Premio Digitale EssilorLuxottica.
Pistoia Moving Stories introduce strumenti digitali avanzati, tra cui modelli 3D del palazzo e di alcuni manufatti selezionati, affiancati da narrazioni interattive fruibili su tablet in formato scrollytelling, che integrano testi, immagini, video, realtà aumentata e ricostruzioni. Il percorso multimediale è completato da ambienti sonori originali, creati da Marco Bianchi Bandinelli (2eMMe studio). La produzione dei contenuti digitali è stata sviluppata anche con il contributo dell’Università di Genova, responsabile dello studio e del rilievo tridimensionale del palazzo e dei reperti.
L’Antico Palazzo dei Vescovi offre, inoltre, la possibilità di proseguire la visita nelle altre sale del museo, consentendo al pubblico di accedere agli ambienti più rappresentativi dell’edificio. Il percorso presenta una selezione significativa di opere provenienti dalla Cattedrale, da Intesa Sanpaolo e da Fondazione Caript, storicamente ospitate nel museo e affidate alla cura di Fondazione Pistoia Musei.
Tra i capolavori esposti figurano sculture, oreficerie e affreschi medievali, l’Arazzo millefiori di Pistoia, le tempere di Giovanni Boldini, i dipinti del Seicento fiorentino della Collezione Piero ed Elena Bigongiari e le tele di Giacinto Gimignani. L’itinerario è ulteriormente arricchito dalle architetture storiche del palazzo: la sagrestia di San Jacopo, la cappella di San Nicola, il sopraportico della Cattedrale e gli affacci privilegiati sulla piazza del Duomo, che completano l’esperienza di visita.
Per completare e ampliare i contenuti proposti nell’allestimento, Fondazione Pistoia Musei accompagnerà la riapertura del percorso archeologico con una ricca programmazione culturale, che si protrarrà per tutto il 2026. Saranno riattivati i “Dialoghi di archeologia”, un ciclo di incontri scientifici e di approfondimento dedicati ai temi emersi dagli scavi e dalle ricerche più recenti, con il coinvolgimento di studiosi e istituzioni accademiche.
Inoltre, nel fine settimana del 24–25 gennaio 2026, il museo ospiterà un weekend speciale dedicato ad Agatha Christie, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. L’iniziativa – realizzata in collaborazione con l’Associazione Giallo Pistoia – comprenderà visite guidate, conferenze, letture, giochi di ruolo e un racconto-spettacolo finale, esplorando la figura della scrittrice anche nel suo legame con l’archeologia. L’intera programmazione collegata alla riapertura sarà comunicata nel corso del nuovo anno.
L’apertura del percorso archeologico è accompagnata anche da una serie di attività educative rivolte a scuole, famiglie, giovani e adulti, con l’obiettivo di offrire occasioni di conoscenza e un luogo partecipato e integrato nella vita culturale della città. Il programma per le scuole è già disponibile sul sito www.pistoiamusei.it.
Tutte le iniziative di Fondazione Pistoia Musei sono rese possibili grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, main partner delle attività espositive, e delle realtà aderenti alla Corporate Membership di Pistoia Musei: CMSA Società Cooperativa Muratori Sterratori e Affini, Conad Nord Ovest, Confcommercio Pistoia e Prato, Consorzio Leonardo Servizi e Lavori, Del Pinto e Associati Studio Legale, Diddidino, D.R.E.Am. Italia, El.En., FABO Tape Solutions, Florence One, Formitalia, Publiacqua, Tosco Data, Vannucci Piante.
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Giorni e orari di apertura: dal mercoledì alla domenica, ore 10:00-18:00.
Aperture straordinarie: 31 dicembre 2025, 1°, 5 e 6 gennaio 2026. Chiuso il 25 dicembre 2025.
In occasione dell’apertura del nuovo percorso archeologico, l’ingresso all’intero Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi è gratuito dal 19 dicembre 2025 fino al 6 gennaio 2026 compresi.