Nuovo allestimento per il carro "celeste" all'Archeologico di Piombino

E' il museo che raccoglie tutti i reperti del territorio circostante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2022 09:08
Nuovo allestimento per il carro

Venerdì 11 marzo al Museo archeologico del Territorio di Populonia, a Piombino, è stato inaugurato il nuovo allestimento che vede protagonista il carro "celeste" di Populonia.

Dopo l'esposizione al Museo delle Navi di Pisa, il carro “celeste” è rientrato a Piombino con una nuova modalità espositiva.

A più di mezzo secolo dalla scoperta a Baratti di quella che venne definita la Fossa della Biga, un capillare lavoro di studio e ricostruzione del contesto originale basato sulla documentazione dell’epoca ha permesso di comprendere come la fossa della biga in realtà fosse quanto rimaneva di un tumulo monumentale, andato distrutto dalle operazioni di cava. Dopo una prima ipotesi di ricostruzione, presentata nella mostra A Cavallo del Tempo (Palazzo Pitti, 2018), lo studio degli elementi metallici di rivestimento del carro è andato di pari passo con il loro recupero ed accurato restauro. Mentre le parti in bronzo sono da sempre parte della collezione del Museo di Piombino, gli elementi in ferro erano conservati nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Firenze dove vennero danneggiati dall’alluvione del 1966.

Oggi i reperti in ferro leggibili sono stati restaurati e applicati, con gli elementi in bronzo, sulla riproduzione del carro. Un attento esame della iconografia antica, ha portato a ricostruire la forma originaria del carro. Questi infatti appartiene ad una tipologia che può definirsi «celeste» proprio perché riferita al mondo ultraterreno, all’ideologia del viaggio nell’aldilà, come le raffigurazioni dei serpenti barbati e le ali applicati alla sua fiancata suggeriscono.

Nell’ambito del nuovo allestimento, realizzato anche grazie al contributo della Regione Toscana per i Musei ed Ecomusei di Rilevanza Regionale, hanno trovato collocazione anche i resti degli elementi di bardatura equina, tra cui si annoverano i morsi in ferro accuratamente restaurati e per la prima volta visibili al pubblico.

Il carro ‘celeste’ è il frutto di un’elaborazione assai puntuale e di rigore scientifico dal punto di vista della conoscenza archeologica che lo porta a comporsi già nel 2018 a Firenze, nel 2020 nell’esposizione al Museo delle Navi di Pisa e oggi trova la definitiva collocazione al Museo di Piombino che ne può cogliere appieno il senso di notevole arricchimento per la conoscenza e la capacità illustrativa degli Etruschi nel V secolo a.C.. Ritengo che la valorizzazione del Museo archeologico di Piombino sia obiettivo per tutta la Toscana perché qui, nel territorio compreso tra Baratti, Populonia e Piombino, la popolazione etrusca, cardine dello sviluppo della civiltà dei popoli italici, rappresenta una delle punte di eccellenza” – afferma il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

Allo studio e alla ricostruzione del Carro ha collaborato un nutrito gruppo di specialisti, coordinati da Andrea Camilli (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno) che all’iniziativa ha portato anche i saluti del Soprintendente Valerio Tesi.

Quello che abbiamo sempre cercato di fare è lavorare in stretta collaborazione tra Società Parchi e Soprintendenza per cercare di arricchire costantemente il museo e fare in modo che diventasse il fulcro, il punto di raccolta degli studi sul territorio. Studi che non sempre si fanno esclusivamente scavando, talvolta si fanno anche in magazzino, proprio come in questo caso. Il ruolo della Soprintendenza è soprattutto quello di coordinare il lavoro tra le tante università che collaborano a queste attività, le iniziative della Parchi, i tanti studiosi e anche i privati che spesso collaborano ai progetti” – dichiara Andrea Camilli.

Impossibilitato a presenziare all’evento, il Sindaco Francesco Ferrari ha voluto ugualmente rilasciare una sua dichiarazione per un evento di questo rilievo per la città: "A più di mezzo secolo dalla scoperta, e dopo un capillare lavoro di studio e ricostruzione, il Carro Celeste torna finalmente a Piombino per rimanerci. Al progetto di restauro ha partecipato un nutrito gruppo di professionisti: la loro preparazione e passione, unite ad un variegato bagaglio di competenze, sono state utili per riportare al presente un gioiello del passato.

E questo per testimoniare che il passato non è mai tempo perduto: esso si offre alla conoscenza storica per rinnovare, ogni giorno, la consapevolezza critica verso il presente. Il Comune di Piombino, conscio del valore identitario del suo patrimonio archeologico, investirà sempre le proprie risorse nella tutela e nella valorizzazione di questo immenso tesoro. Da oggi, emozionati e orgogliosi, potremo vantare l’ennesimo, bellissimo gioiello prezioso.

All’iniziativa l’Amministrazione Comunale è stata rappresentata dal Vice Sindaco Luigi Coppola.

A portare i saluti della società Parchi, la Vice Presidente Laura Vanni “Il nuovo allestimento del Carro “Celeste” nelle sale del Museo Archeologico del Territorio di Populonia conferma la scelta di fare di questo Museo uno strumento dinamico a servizio dell’intero sistema dei parchi. In questi anni segnati dalla pandemia la Società non si è fermata investendo invece nella qualità e nel potenziamento dei servizi offerti, portando avanti grandi progetti che vanno ad arricchire l’offerta e non mancando di presentare al pubblico novità.

La stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno e con altre realtà museali, ha inoltre fatto sì che alcuni reperti di prestigio del Museo siano andati ad arricchire il percorso di importanti mostre temporanee, a testimonianza del rilievo della collezione esposta. I risultati di pubblico, sia numerici che esperienziali, confermano la validità di questo grande lavoro”.

A raccontare il percorso che ha portato a questo nuovo allestimento al Museo archeologico, la responsabile dei Parchi e Musei Silvia Guideri “L’inaugurazione del nuovo allestimento, al cui risultato finale siamo giunti anche grazie alla volontà dell’Amministratore Delegato Mauro Tognoli, conferma la costante integrazione disciplinare e la saldatura, anche temporale, tra tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale che ha guidato la nascita e lo sviluppo dell’intero Sistema dei Parchi della Val di Cornia; un sistema di cui il Museo costituisce una struttura fondamentale per la comprensione della storia del territorio.

È anche questo uno dei fattori che ha fatto sì che il museo sia stato riconosciuto di rilevanza regionale fino dal 2013 e sia oggi inserito nell’”Accordo di valorizzazione e di fruizione del Parco Archeologico di Baratti e Populonia”, a coronamento di un percorso che qui ha visto da subito operare in sinergia Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Piombino e la società Parchi Val di Cornia quale soggetto strumentale dei Comuni della zona per la valorizzazione del patrimonio culturale.”.

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