Nuovi autovelox a Firenze, Aduc protesta

"Una politica punitiva e non educativa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2021 14:50
Nuovi autovelox a Firenze, Aduc protesta

È stato firmato nei giorni scorsi dal prefetto Alessandra Guidi il decreto di individuazione delle postazioni fisse di rilevazione della velocità del Comune di Firenze. Un passaggio necessario a seguito delle modifiche introdotte dal "Decreto semplificazioni" e che autorizza il funzionamento dei dispositivi h24 anche senza la presenza della pattuglia di Polizia Municipale.

Ecco l'elenco delle postazioni esistenti autorizzate:viadotto Indiano (sia in ingresso che uscita città), viale XI Agosto (direzione uscita città), Viadotto Marco Polo (sia in ingresso che uscita città), viale Etruria (sia in ingresso che uscita città), viale Guidoni (sia in ingresso che uscita città), via Senese (uscita città), via Sestese (sia in ingresso che uscita città), viale Petrarca (sia in ingresso che uscita città), viale Galilei (direzione piazzale Michelangelo), lungarno Aldo Moro (uscita città), via Generale Dalla Chiesa (ingresso città), via del Gignoro (direzione viale Verga).Il decreto autorizza anche il posizionamento di tre ulteriori nuovi autovelox in viale Nenni (ingresso città), viale Redi (uscita città), viale Michelangelo (verso piazza Ferrucci). L'installazione sarà oggetto di ulteriori sopralluoghi congiunti.

"Una politica punitiva e non educativa - si commenta da Aduc - l’intervento ha preso atto delle modifiche apportate alla normativa dal decreto semplificazioni dello scorso luglio 2020, decreto con cui il legislatore ha dato una mano alle precedenti irregolarità che andavano avanti dal 2010 e, per le quali, migliaia di ricorsi che abbiamo consigliato di presentare sono quasi sempre stati vinti. Prima gli autovelox potevano essere installati solo su strade a grande scorrimento urbano, per cui erano leciti se non interrompevano il flusso del traffico e non aggiungevano pericoli alla sicurezza".

"Il Comune vede confermata la sua politica di introiti finanziari dalle multe, continuando a venir meno alla propria vocazione di informatore ed educatore verso gli automobilisti indisciplinati: siamo sicuri che educhi meglio (e generi maggiore sicurezza) una multa che non evitare che il conducente violi il codice?", conclude Aduc.

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