Nucleare: 1.000 firme in 12 ore per la petizione contro i depositi di scorie in Toscana

Individuate due aree tra Siena e Grosseto che comprendono i Comuni di Pienza e Campagnatico. Scaramelli di Italia Viva: "Lottiamo insieme per difendere il territorio". Italia Nostra Sezione di Siena indirizza una lettera aperta al Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Cenni (PD): "La Valdorcia non potrà mai ospitare questo deposito". Senatori FI Toscana: “La Cnapi arriva di notte come i ladri”. Silvia Noferi (M5S): “Auspichiamo che non cambi la posizione della Regione Toscana”. Brunelli (Cia): "Proposta inaccettabile, ci opporremo in qualunque sede e con qualunque mezzo per difendere l’agricoltura, il paesaggio e l’economia toscana"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 gennaio 2021 15:43
Nucleare: 1.000 firme in 12 ore per la petizione contro i depositi di scorie in Toscana

Il 30 dicembre la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, ha ricevuto il nullaosta del Governo e nella notte tra il 4 e il 5 gennaio ha pubblicato sul web la documentazione completa, il progetto e la carta che autorevoli organi di stampa nazionale hanno definito “segretissima, attesissima e temutissima per anni, tenuta dal 2015 sotto riservatezza assoluta con minaccia di sanzioni penali per chi ne rivelasse dettagli”.

Dopo aver depositato la mozione che chiede alla Regione di attivarsi nei confronti del Governo per tutelare lo sviluppo sostenibile, culturale e paesaggistico della Toscana, bloccando l'arrivo del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani in Valdorcia e in Maremma, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana aveva lanciato una una petizione sul sito di Italia Viva per dire No all'individuazione, come aree idonee, di Pienza e Trequanda e Campagnatico. La petizione in mezza giornata ha raggiunto mille sottoscrizioni a cui fanno eco le lettere e i messaggi di tanti residenti e non solo contrari all'elenco stilato da Sogin

"L'individuazione di queste aree è uno schiaffo - commenta Scaramelli - alla vocazione turistica, alle produzioni agroalimentari, alla storia e alla morfologia del nostro territorio. Per non parlare dei criteri, assolutamente aggredibili, adottati per l'individuazione dei siti".

Laura Comi, neo presidente della Sezione di Siena di Italia Nostra, ha scritto al presidente della Regione Toscana, denunciando: "Il serio rischio che corriamo, qualora non contestassimo e contrastassimo queste scellerate scelte, di essere additati dai competitors internazionali (e forse anche nazionali) come i primi a vituperare il nostro patrimonio paesaggistico ed ambientale. Proprio come avevamo già tentato di illustrarLe in una precedente occasione molto meno grave di questa".

«Oggi, dopo un ritardo infinito che ci è costato un’infrazione a livello comunitario, è stata pubblicata la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare un sito per stoccare e mettere in sicurezza rifiuti di origine medica, industriale e della ricerca. Si tratta di un atto sul quale si apriranno mesi di consultazioni pubbliche che valuteranno anche autocandidature -dichiara l'onorevole Susanna Cenni (PD)- È assolutamente apprezzabile che a differenza di quanto avvenuto in passato con altre maggioranze – che a giudicare dalle dichiarazioni sembrano avere rimosso o dimenticato il tema – il Governo abbia voluto rendere pubblico questo documento in modo da inaugurare una stagione di approfondimenti, partecipazione e verifiche tecniche trasparenti. Mi pare anche del tutto presumibile che criteri legati alla densità abitativa e forse di carattere geologico e sismico abbiano portato a una selezione meramente tecnica di aree possibili.

Ed altrettanto evidente a me pare che aree patrimonio Unesco, con vincoli paesaggistici, urbanistici, con viabilità come quella che riguarda la Valdorcia e buona parte delle aree interne del nostro territorio non potranno mai ospitare un deposito per i rifiuti nucleari che devono rientrare nel nostro Paese. Sono certa che il Governo escluderà, entrando nel merito delle varie ipotesi, tutte le realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico, rurale e coinvolgendo le amministrazioni comunali e regionali.

A differenza di quanto tentarono di fare altri Governi, adesso – come dichiarato già dal sottosegretario Morassut – saranno decisive nelle consultazioni le volontà delle amministrazioni locali. E quindi non vedo alcun rischio per il nostro territorio».

"L’inserimento di due siti Toscani tra quelli idonei allo smaltimento delle scorie nucleari, la totale assenza di condivisione con le istituzioni dei territori e la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) da parte della Sogin è l'ennesimo sgarbo di questo Governo, con l'aggravante che qui ci sono in ballo la vita e la salute dei cittadini. Si parla di siti che dovrebbero smaltire decine di migliaia di metri cubi di materiale radioattivo, non è pensabile assumere queste decisioni in autonomia e comunicarle ai sindaci a cose fatte.

Evidentemente questo Governo continua a pensare che l'Italia sia di sua proprietà ma non è così che funziona. Nonostante la totale assenza del Governo Regionale toscano, ci sono rappresentati delle istituzioni che vigilano ogni giorno e alle quali bisogna dare conto. Presenteremo un'interrogazione per avere quanti più chiarimenti possibili rispetto ai criteri di scelta dei siti e ai rischi effettivi per il territorio, se non riterremo sufficienti le risposte ci opporremo in tutti i modi all'attivazione di questi centri di smaltimento” dichiarano i Senatori di Forza Italia Roberto Berardi, Barbara Masini e Massimo Mallegni Commissario Forza Italia Toscana.

“Dopo la lettera inviata dall'associazione ambientali accogliamo con piacere le dichiarazioni del governatore Giani che si dice contrario alla realizzazione in Toscana del sito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari nei siti individuati dalla Cnapi” La Consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Silvia Noferi sottolinea come “sarebbe veramente troppo deturpare il paesaggio toscano della Val d’Orcia riconosciuto patrimonio mondiale dell’Umanità da UNESCO con un impattante e pericoloso deposito delle scorie nucleari provenienti da tutta Italia. Auspichiamo che la posizione attuale continui ad essere fermamente contraria per tutti i siti ritenuti idonei in Toscana, non solo per la Val d’Orcia, perché la nostra regione ha già dato tanto in termini di inquinamento ambientale e oggi si trova sul crinale di una scelta importante: o procedere a passi spediti verso le bonifiche attese da anni, la riconversione di siti industriali obsoleti, lo stop immediato a tutti gli sversamenti di sostanze velenose nell’ambiente oppure continuare a svendere la salubrità del territorio in cambio di un falso sviluppo economico che avvantaggia privati e multinazionali come è stato finora. Il Coronavirus ha mostrato con forza la vulnerabilità dell’organizzazione della società occidentale, dobbiamo imboccare l’unica strada possibile per la salvezza del pianeta e procedere senza indugi nella riconversione green a tutti i livelli. Noi del Movimento 5 Stelle – conclude Noferi - in Toscana saremo comunque al fianco di quei territori che si opporranno al deposito nazionale delle scorie nucleari anche se a media e bassa attività.”

«E’ una eventualità assolutamente inaccettabile ed improponibile. Ci opporremo con qualunque mezzo e in qualunque sede per difendere il territorio toscano dalla minaccia di due siti di scorie nucleari. Sono territori, quello fra la Val d’Orcia e la Valdichiana e l’area di Campagnatico, a forte vocazione agricola e paesaggistica, dove l’agricoltura di qualità, insieme al turismo, rappresenta un valore economico e sociale assoluto. Chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione Toscana e con gli assessori all’agricoltura e all’ambiente, con il Ministero delle politiche agricole, e con il Ministero dell’Ambiente.

Non c’è spazio per scenari di questo genere che andrebbero a vanificare decenni di politiche volte all’agricoltura di qualità e alla sostenibilità ambientale. L’anno nuovo inizia proprio male: il Ministero dell’Ambiente invece di risolvere l’annoso problema del sovrannumero degli ungulati e degli animali selvatici, ci “regala” due siti di scorie nucleari. Ci attendiamo un rapido dietrofront» E’ quanto dichiara il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli, sulla proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee.

La scelta deve tutelare la vocazione dei territori della Toscana, una regione al top per l'agricoltura green con 16 prodotti IGP, 16 DOP e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare. E’ quanto afferma Coldiretti Toscana, alla notizia che nella Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare nazionale la Toscana è indicata con 2 aree ubicate tra Siena e Grosseto che comprendono i Comuni di Pienza e Campagnatico.

"Va tutelato il nostro modello di sviluppo costruito attorno all’agricoltura e alla multifunzionalità quali fattori di salvaguardia e promozione del territorio, con le filiere agroalimentari che rappresentano un’inestimabile opportunità proprio per il consolidamento e il rilancio delle dinamiche economiche territoriali con una attenzione sempre alta alla sicurezza ambientale e alimentare”, ribadisce Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.

Coldiretti sottolinea l’importanza di un processo trasparente per la necessaria messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, dove le necessarie garanzie di sicurezza – precisa Coldiretti - vanno accompagnate da una forte attenzione al consumo di suolo evitando nuovi insediamenti con il riutilizzo e la bonifica di aree industriali dismesse. L’allarme globale provocato dal Coronavirus – aggiunge Coldiretti - ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e creare nuovi posti di lavoro.

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