Nel 2017 cinque milioni in povertà assoluta, record da 2005

Precariato, sì a proposta di legge per eliminarlo. Provvedimento approvato a maggioranza in Regione. Bugliani: “Per il 2018 il carico finanziario è di 813 mila euro, per il 2019 un milione e 87 mila euro, per il 2020 di un milione e 443 mila”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2018 23:45
Nel 2017 cinque milioni in povertà assoluta, record da 2005

Nel 2017 versavano in una situazione di povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti in cui vivono 5 milioni e 58 mila individui. Un dato che dimostra come rispetto al 2016 la povertà assoluta sia cresciuta in termini sia di famiglie sia di individui.

Sì a maggioranza alla proposta di legge in materia di reclutamento speciale finalizzato al superamento del precariato in Regione e all’ordine del giorno ad essa collegato. L’atto ha ricevuto il voto favorevole del Partito democratico, l’astensione di Lega nord, Movimento 5 Stelle, Sì-Toscana a sinistra, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il cuore della legge come ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) è dettato dal tema della stabilizzazione e del precariato e l’obiettivo principale è quello di avviare, per il triennio 2018-2020, le procedure speciali per il reclutamento di personale a tempo indeterminato in Regione. L’atto contiene anche alcune modifiche alla legge 1/2009 in materia di capacità di assunzione e di assegnazione temporanea del personale. Nell’atto, tra i requisiti per la stabilizzazione del personale non dirigenziale, emerge la necessità di risultare in servizio, anche per un solo giorno, successivamente alla data del 28 agosto 2015, con contratto di lavoro a tempo determinato in Regione Toscana; aver espletato una procedura per esami e/o titoli sia a tempo determinato che indeterminato, anche presso un’altra amministrazione pubblica e aver maturato al 31 dicembre 2017 alle dipendenze della Regione Toscana e/o dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.

Inoltre, si specifica come queste procedure di stabilizzazione non si applichino al personale dei gruppi politici. Nella legge si fissa poi, che sia una delibera della Giunta a descrivere sia le modalità di scorrimento della graduatoria per l’immissione in ruolo che a stabilire, annualmente, la capacità assunzionale propria e degli enti dipendenti. Si parla poi dei limiti d’assunzione, della dotazione organica e dell’assunzione temporanea. Riguardo all’impegno finanziario che deriva da questa legge, Bugliani ha ricordato che “per il 2018 il carico finanziario è di 813 mila euro, per il 2019 un milione e 87 mila euro e per il 2020 di un milione e 243 mila euro”.

Il presidente ha, infine illustrato un ordine del giorno a firma delle consigliere Monia Monni (Pd), Fiammetta Capirossi (Pd) e dello stesso Bugliani che tiene conto di una serie di audizioni che si sono svolte durante i lavori della prima commissione. Alcuni dipendenti della Regione toscana hanno portato all’attenzione una serie di aspetti, “in particolar modo, il tema centrale che è emerso – ha detto il presidente – è stato quello della sorte di coloro che si trovano inseriti in graduatorie a tempo indeterminato alle dipendenze della Regione”. Bugliani ha precisato che “proprio per registrare la sensibilità sul tema è stata presentata questa risoluzione con la quale si impegna la Giunta a considerare, nell’ambito delle future esigenze assunzionali, le valutazioni che sono state espresse dai soggetti risultati idonei a concorsi a tempo indeterminato emerse proprio durante la fase istruttoria relativa a questa proposta di legge”.

Astensione da Sì-Toscana a sinistra è stata espressa dal capogruppo Tommaso Fattori: “Siamo assolutamente a favore della stabilizzazione dei precari, tuttavia sarebbe stato utile nei lavori di commissione trovare un punto di equilibrio maggiore in grado di tener conto anche di chi ha vinto un concorso ed è in graduatoria”.

Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle e di Lega nord che pur condividendo entrambi lo spirito di fondo della legge, quello di stabilizzare i precari, hanno espresso la loro astensione. “Ci troviamo – ha detto il consigliere regionale Gabriele Bianchi (M5S) – ad un pasticcio da gestire, deve essere fatta una valutazione oggettiva”. “Non si seguono le istanze di chi è stato ascoltato in commissione” – ha concluso Marco Casucci (Lega nord).

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