MPS, risoluzione unitaria del Consiglio regionale

Per tutela marchio, posti di lavoro e governance in Toscana. Astensione di Fratelli d'Italia: “Impossibile votare un atto che non riconosce il ruolo della sinistra nella crisi della banca"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2021 17:52
MPS, risoluzione unitaria del Consiglio regionale

Firenze – Una risoluzione unitaria per “dare al presidente Giani la forza di portare una posizione largamente condivisa dal Consiglio regionale”, come ha dichiarato il presidente Antonio Mazzeo, è stata approvata a larga maggioranza, con i voti di Pd, Italia viva, M5s, Lega e Forza Italia e l’astensione di Fratelli d’Italia. Il testo ha sostituito le quattro proposte di risoluzione inizialmente presentate, tutte ritirate (anche quella di FdI). Approvato all’unanimità, invece, un ordine del giorno di Fratelli d’Italia che chiama il presidente della Regione a riferire quanto prima all’Assemblea toscana i suoi intendimenti riguardo al ruolo di Fidi Toscana.

La risoluzione unitaria è stata sottoscritta dai capigruppo Vincenzo Ceccarelli (Pd), Stefano Scaramelli (Iv), Irene Galletti (Movimento 5 stelle), Elisa Montemagni (Lega) e Marco Stella (Forza Italia). Il Consiglio regionale, con questo atto, impegna la Giunta regionale “a proseguire il confronto istituzionale aperto con il Governo nazionale a difesa del risparmio e del credito in Toscana, nella ricerca delle migliori soluzioni tecniche possibili per garantire un futuro solido al Monte dei Paschi di Siena”.

La banca è considerata “presidio economico e occupazionale strategico per il territorio senese e toscano, all’interno di un progetto dal respiro nazionale ed europeo”. La Giunta dovrà valutare “in coordinamento con il Comune e la Provincia di Siena e la Fondazione Mps”, la possibilità di chiedere a livello nazionale e delle istìtuzioni europee il prolungamento “del mantenimento della partecipazione pubblica nel capitale della banca” con il rinvio della privatizzazione e una ulteriore proroga della norma sul ‘golden power’, “esigenza dettata dalle mutate condizioni economiche e sociali che l’emergenza pandemica comporta”.

La Regione dovrà rimarcare, all’interno di questa interlocuzione con il Governo, “nel pieno rispetto dei ruoli e delle regole di mercato alcune azioni fondamentali per le aziende e per il territorio: la salvaguardia del marchio e dell’integrità del Monte dei Paschi di Siena quale valore industriale determinante; la tutela delle professionalità interne e la salvaguardia occupazionale della forza lavoro; la permanenza del cuore direzionale della banca a Siena, come valore fondamentale nell’azione di consolidamento e rilancio dell’istituto bancario”.

La Giunta, ancora, dovrà attivarsi per “sostenere un percorso che in prospettiva punti a valorizzare la banca al fine di favorire la sua tenuta sul mercato, determinare ulteriori processi di crescita e strutturarne un consolidamento tale da avere in Toscana la sede e la governance del terzo polo bancario a livello nazionale”. Dovrà rappresentare al Governo nazionale “l’importanza di favorire a livello normativo la formazione di una o più banche di standing nazionale di secondo livello, che supportino le banche territoriali quali anche le banche cooperative e le banche popolari” e infine è chiamata a valutare le possibilità e le necessità di esaminare le ragioni di credito della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la quale ha promosso una richiesta di risarcimento verso la banca Monte dei Paschi e ad adoperarsi per favorire, per quanto di propria competenza, una composizione della controversia, se necessario anche attraverso un advisor, a tutela del territorio e del bene dei cittadini toscani”.

L’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, primo firmatario il capogruppo Francesco Torselli, è stato sottoscritto anche dalla capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti. Approvato all’unanimità, impegna il presidente Eugenio Giani “a riferire quanto prima al Consiglio circa i propri intendimenti rispetto al futuro di Fidi Toscana”.

“Non possiamo accettare la ’storiellina’ che si è coraggiosi e responsabili solo se si snaturano le proprie idee, mediandole con chi la pensa in maniera diametralmente opposta da noi. Rivendichiamo con forza il fatto che essere coraggiosi e responsabili significhi difendere le proprie idee anche quando tutti gli altri dicono il contrario”. Così il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Toscana (Francesco Torselli, Vittorio Fantozzi, Diego Petrucci, Alessandro Capecchi e Gabriele Veneri) a conclusione del dibattito sul Monte dei Paschi di Siena.

FdI è l’unica forza politica a non aver votato il documento condiviso dal Consiglio regionale.“La nostra posizione è sempre la stessa: la privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena deve essere rimandata di almeno 24 mesi. Lo sostenevamo quando Conte era Presidente del Consiglio, e lo sosteniamo oggi con Draghi alla guida del Paese. Non accettiamo di farci sentir dire che siccome Draghi è un banchiere sostenuto da una larga maggioranza, dobbiamo rimetterci a lui. La nostra posizione non è mutata e continueremo a rivendicarla.

Non possiamo far finta che la vicenda Mps non abbia una storia e che la sua crisi non abbia delle responsabilità politiche precise. Prima il Pci, poi i Ds e infine il Pd hanno portato il Monte sull’orlo del baratro e facile preda di ingerenze straniere. Di fronte a decenni di storia, oggi, non potevamo chiudere un occhio in nome di una presunta unità di intenti”, spiegano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni.“La discussione di oggi - concludono i consiglieri - riguardava la necessità e l’opportunità che in Toscana fosse presente una banca con una governance sul territorio.

Per noi questo problema va di pari passo con un necessario ripensamento del ruolo di Fidi Toscana. Abbiamo chiesto che il Presidente Giani intervenisse in Consiglio per riferire sul futuro della società di credito e la nostra richiesta è stata approvata all’unanimità dall’Aula. In questo particolare frangente economico va riconsiderato il ruolo di Fidi Toscana quale soggetto attivo nel nostro tessuto socio-economico”.

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