Mobilità: 2 miliardi gli investimenti della Regione dal 2020 a oggi

Cisl: "In Toscana forti ritardi sulle infrastrutture". Galletti (M5S): “Si deve riprendere il controllo degli aeroporti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 Luglio 2025 21:59
Mobilità: 2 miliardi gli investimenti della Regione dal 2020 a oggi

Firenze, 24 luglio 2025- Ammontano a 2 miliardi di euro gli investimenti in infrastrutture e mobilità messi in campo dalla Regione Toscana nel quinquennio 2020-2025. È il dato emerso dal monitoraggio del Priim 2025, il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità, presentato oggi, giovedì 24 luglio, al cinema La Compagnia di Firenze, che ha visto tracciare anche un bilancio degli interventi in materia della legislatura che sta per concludersi.

“La presentazione del Priim quest’anno assume un carattere di consuntivo, che dà conto dei risultati di un lavoro che ha visto in questi cinque anni considerare la modernizzazione infrastrutturale una delle priorità fondamentali da parte del governo della Toscana - ha affermato il presidente Eugenio Giani -. Credo infatti che tra le materie su cui la Regione ha competenza le infrastrutture debbano rappresentare un elemento centrale, al fianco della sanità e dei servizi. Sono questi i tre cardini della scelta politica di indirizzo che ho voluto dare alla Toscana in questi cinque anni.

Gli interventi sulle infrastrutture sono alla base di ogni processo di modernizzazione di una comunità - ha proseguito Giani - è per questo che un obiettivo fondamentale di questa legislatura era rafforzare la struttura regionale in questo settore, in modo da poter realizzare interventi più importanti e porsi degli obiettivi più grandi. Concretezza, efficacia, collaborazione con i Comuni e volontà di dare una risposta ai bisogni dei cittadini toscani in materia di infrastrutture sono i valori che hanno guidato l’attività della Regione Toscana in questi cinque anni. Che hanno portato i risultati che oggi abbiamo illustrato”.

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Dei 2 miliardi di euro, 1,3 provengono da risorse europee Fesr (137 milioni), fondi del Pnrr (oltre 870 milioni) e Fsc (più di 370 milioni), e sono stati intercettati dalla Regione Toscana, tra gli altri interventi, per il rinnovo del parco autobus e rotabile, l’estensione della rete tramviaria fiorentina, interventi di intermodalità e logistica integrata dei porti e sul nodo dell’alta velocità ferroviaria di Firenze.

Pari a 720 milioni di euro invece le risorse proprie investite dalla Regione Toscana in infrastrutture e mobilità. Di queste, ammontano a 500 milioni quelle impiegate per adeguare e potenziare le strade regionali, di cui 105 milioni per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti di competenza regionale e 10 milioni di euro per progetti di sicurezza stradale.

L’impegno della Regione dal 2020 al 2025 si è concretizzato anche sul fronte delle grandi opere, che ha visto l’ente attivarsi come interlocutore con i vari soggetti nazionali al fine di sollecitare l’avanzamento dell’iter delle opere. Tra queste, la ripartenza dei lavori del nodo fiorentino dell’alta velocità ferroviaria, per la realizzazione del passante Av e della nuova stazione Firenze Belfiore, l’avvio della prima fase dei lavori per la nuova Darsena Europa nel porto di Livorno, i lavori di realizzazione delle terze corsie dell’Autostrada del Sole A1 e quelli sui due lotti della due mari, tra Siena e Grosseto.

“In questa legislatura abbiamo portato a casa diversi risultati - ha commentato l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli - come ad esempio il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Montecatini, il nuovo ponte sul fiume Serchio, la progettazione di quello sull'Arno a Signa, l’avvio dei lavori per il sabbiodotto di Viareggio, i 71 nuovi treni e i 677 nuovi autobus entrati in servizio e molti altri interventi. Oltre alla ripartenza dei lavori per il passante dell’alta velocità a Firenze, su spinta tra gli altri del presidente Giani, che ha rappresentato un segnale forte in tema di infrastrutture.

La preoccupazione per i prossimi anni riguarda tuttavia le risorse nazionali, perché l’attuale Governo non sta rispondendo alle richieste dei territori e nemmeno dei soggetti nazionali, anzi c’è stato anche un definanziamento, quello per la bretella ferroviaria bypass di Pisa. Perciò le prospettive in questo senso, se non cambia qualcosa a livello centrale, non sono luminose”.

“Dobbiamo avere una visione complessiva della Toscana del domani, anche sulle infrastrutture. Se osserviamo il difficile periodo economico che stiamo vivendo e con esso il bisogno di velocità e gestione delle transizioni del mondo del lavoro, continuiamo a riscontrare un forte ritardo delle infrastrutture progettate, che servirebbero a garantire sviluppo e crescita fondamentali e necessarie per la nostra regione.”

Lo ha detto la segretaria generale Cisl Toscana, Silvia Russo, intervenendo oggi al convegno organizzato dalla Regione sul Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità.“Sono moltissime – ha aggiunto Russo - le opere infrastrutturali iniziate o semplicemente annunciate da anni, come la terza corsia dell’autostrada fra Firenze e Pistoia con la sistemazione del nodo di Peretola, il raddoppio ferroviario del secondo lotto fra Pescia e Lucca, il raddoppio ferroviario e l’elettrificazione della tratta Empoli-Siena, l’autostrada Tirrenica e tante altre che non trovano mai la fine.

Bisogna accelerare e rispettare gli impegni, perché anche le infrastrutture della mobilità sono fondamentali per il futuro della Toscana e rappresentano un’opportunità per quanto riguarda assunzioni e buona occupazione.”“Una Toscana che punta a valorizzare manifatturiero e turismo – ha concluso la segretaria Cisl - necessita di mobilità funzionale rapida e integrata. Il rafforzamento e sviluppo della nostra economia regionale passa per infrastrutture e servizi adeguati.”

“Tutti i nostri timori per i lavoratori e per i servizi aeroportuali si sono purtroppo realizzati. Avevamo previsto che la frammentazione societaria e la rinuncia al controllo pubblico da parte della Regione Toscana avrebbero aperto la strada a peggioramenti nelle condizioni di lavoro. Oggi ne abbiamo la conferma: contratti differenziati per mansioni identiche, investimenti assenti, attrezzature obsolete e, soprattutto, la totale indisponibilità di Toscana Aeroporti al confronto istituzionale” A intervenire è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a margine della risposta dell’Assessora Alessandra Nardini all’interrogazione M5S sul sistema aeroportuale toscano.

“Il fatto che un soggetto privato, che beneficia di dividendi milionari e di un traffico passeggeri in forte aumento, rifiuti oggi persino di presentarsi a un tavolo convocato dalla Regione è inaccettabile. È la dimostrazione che i servizi pubblici strategici non possono essere lasciati in mano esclusiva al mercato. Il profitto viene prima di tutto, mentre i diritti dei lavoratori vengono sistematicamente sacrificati”.

“Questa situazione è figlia della scelta politica, compiuta negli anni passati, di cedere la maggioranza pubblica in Toscana Aeroporti – continua Galletti –. Oggi la Regione si trova con una quota residuale del 5%, senza reali strumenti per intervenire. È arrivato il momento di ripensare il modello di gestione del sistema aeroportuale, a partire dal recupero di un controllo pubblico efficace”.

“Non possiamo accettare che in Toscana si sviluppi un sistema aeroportuale che produce utili per pochi e precarietà per molti. La Giunta utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione, anche politici, per invertire questa rotta. Questa vicenda – conclude Galletti – sia un monito per il futuro: ogni volta che si rinuncia al pubblico, a perderci sono i lavoratori e i cittadini”.

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