M5S: "Caos sui rimborsi Publiacqua. La procedura si chiude il 30 settembre

iriam Amato: “E’ impensabile e inaccettabile che ad oggi, e cioè a sei giorni dalla scadenza, regni il più completo caos e non si sappia con precisione chi può o meno accedere al rimborso”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2014 23:43
M5S:

“Errori negli elenchi di Publiacqua e problemi nella banca dati. Necessario rinviare i termini per i rimborsi del servizio di depurazione: solo una minima parte di cittadini ha avviato la procedura”. Questa la denuncia del Movimento 5 Stelle, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il deputato Samuele Segoni, membro della Commissione Ambiente, la consigliera comunale di Firenze, Miriam Amato, il capogruppo di Campi Bisenzio Niccolò Rigacci ed il consigliere di Rufina Francesco Tapinassi.

“Paradossalmente anche molti Comuni che hanno promosso campagne informative non hanno provveduto a richiedere il rimborso per le loro stesse utenze e nella maggior parte dei casi si tratta di cifre rilevanti, essendo numerosi gli allacciamenti a loro intestati (palestre, uffici, fontanelli, scuole ecc…). Si profila un mostruoso danno erariale per il quale i sindaci saranno chiamati a rispondere” sottolineano la consigliera in Palazzo Vecchio Miriam Amato ed il deputato Samuele Segoni.

La Sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la tariffa riferita al servizio di depurazione se l'utente non è allacciato a tali impianti. Arbitrariamente è stata fissato il 30 settembre come scadenza per presentare richiesta di rimborso da parte degli utenti.

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“L'Autorità Idrica ci ha fornito un elenco con le utenze aventi diritto al rimborso – sottolinea ancora il deputato Samuele Segoni assistito dal consigliere comunale Rigacci – ma la cui attendibilità è dubbia. Attraverso controlli incrociati tra le utenze di Tavarnelle Val di Pesa ed il sito www.publiacqua.it/servizi/rimborso, abbiamo appurato un margine di errore del 5%” prosegue il M5S.

“Sempre interrogando il solito sito risultava che alcune utenze elencate come interessate al rimborso, venivano invece indicate come escluse dal sito Publiacqua”. Il Movimento 5 Stelle allo stesso tempo denuncia – e questo è l’aspetto più preoccupante – confusione nella banca dati internet di Publiacqua: “Ieri il sito forniva risultati diversi rispetto a qualche giorno fa su chi avesse o meno diritto di accedere ai rimborsi. Ad esempio le 1640 utenze di Signa aventi diritto al rimborso verificate in data 12/09/2014, ieri risultavano tutte non aventi diritto. Errori, cattiva gestione del sito internet o azione premeditata di Publiacqua?” si domandano Miriam Amato e Samuele Segoni.

Contemporaneamente la stessa società mista che si occupa del servizio idrico per le province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo ha inviato delle lettere agli utenti per informare del rimborso: “Purtroppo non sappiamo al momento a quanti utenti siano state inviate, in quanto non tracciabili. Così come non saranno tracciabili le richieste inviate per i rimborsi”.

Il Movimento 5 Stelle punta il dito sulle “gravi responsabilità” e sulle “pessime performance gestionali di Publiacqua”, sulla mancanza di controllo dei comuni soci e dell’Ait, così come sulla totale mancanza di trasparenza: “E’ impensabile e inaccettabile che ad oggi, e cioè a sei giorni dalla scadenza, regni il più completo caos e non si sappia con precisione chi può o meno accedere al rimborso. Questo lede il diritto degli utenti ad essere rimborsati, ed è in contrasto con la stessa sentenza della Corte Costituzionale. E’ necessario fin da subito – concludono Segoni, Amato, Rigacci e Tapinassi – sospendere il termine per la presentazione delle domande, fare piena chiarezza sull’accaduto e iniziare una vera e capillare azione informativa nei confronti dei cittadini. Chiediamo agli enti preposti di intervenire immediatamente a tutela degli utenti”.

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