“Middle East Now”: un viaggio nel cinema del Medio Oriente

Il festival di cinema, arte e musica dal 5 al 10 aprile a Firenze nei cinema Odeon, Stensen e in altri luoghi della città.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2016 21:37
“Middle East Now”: un viaggio nel cinema del Medio Oriente

Dodici donne intrappolate in un salone di un parrucchiere a Gaza sono le protagoniste della prima italiana del film “Degradé” dei fratelli palestinesi Tarzan & Arab Nasser che inaugurerà il prossimo 5 aprile, la settima edizione del “Middle East Now”.

Sono in programma quarantaquattro film, di cui trentotto in prima italiana, da vari paesi del Medio Oriente: Iran, Iraq, Libano, Kurdistan, Israele, Libia, Palestina, Giordania, Emirati Arabi, Siria e Afghanistan. Saranno trenta gli ospiti del festival tra registi e artisti, questi ultimi, protagonisti di tre mostre e un concerto. Dalla Palestina arriva anche la prima italiana di “Idol” di Hany Abu-Assad, il regista palestinese premio Oscar nel 2006, sulla vera storia di Mohammad Assaf, il ragazzino di Gaza vincitore del talent show Arab Idol.

E poi dalla Siria il documentario “A Syrian Love Story” di Sean McAllister, girato nell’arco di cinque anni, sulla storia d’amore di una coppia di attivisti minacciata dagli orrori della guerra e l’anteprima del documentario “Mr. Gay Syria” della regista turca Ayse Toprak sulla battaglia personale di un attivista per i diritti dei gay nel trovare un siriano che partecipi al concorso di bellezza Mr. Gay World. Dall’Arabia Saudita arriva la commedia “Barakh meets Barakah” di Mahmoud Sabbah, girato nel paese in cui il cinema è stato bandito nel 1972.

In programma anche il documentario “Speed Sisters” di Amber Fares, sui sogni di un gruppo di donne palestinesi che affermano le loro liberta’ come piloti automobilistici. Tra gli omaggi quello alla regista turca Yesim Ustaoglu, una delle più importanti autrici del cinema contemporaneo in Turchia. Chiude il festival il palestinese ‘Eyes of a Thief’ che ha nel cast la famosa cantante algerina Souad Massi (presente al festival per una esibizione). Tra gli eventi collaterali anche tre mostre:’Our Limbo’ della fotografa libanese Natalie Naccache su un gruppo di giovani donne siriane che hanno lasciato il paese poco prima dello scoppio della guerra;’Live, amore, Refugee’ di Omar Imam sui rifugiati siriani e ‘My Lebanon’, un diario illustrato sul Libano oggi.

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