Mense scolastiche: Pd favorevole alla gestione interna della refezione

Via libera in Commissione comunale. Sinistra Progetto Comune: “Di fatto un passo indietro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2021 23:55
Mense scolastiche: Pd favorevole alla gestione interna della refezione

Donata Bianchi, Renzo Pampaloni (PD) insieme alla Presidente della commissione 9, Laura Sparavigna e Francesca Calì (PD) sono tra i proponenti ed hanno portato all’approvazione, con gli altri consiglieri del PD presenti Leonardo Calistri e Massimiliano Piccioli, di una mozione che rilancia la volontà del Sindaco e degli assessorati competenti di voler procedere all’iter per tornare ad una gestione interna della refezione scolastica.

“La pandemia ha avuto tra i suoi esiti anche un aggravarsi della povertà alimentare minorile poiché la chiusura delle mense a causa della didattica a distanza ha privato tanti bambini e bambine dell’unico pasto equilibrato della giornata. L’intenzione espressa dalla Giunta – spiegano i consiglieri del Partito Democratico Donata Bianchi, Renzo Pampaloni, Laura Sparavigna, Francesca Calì, Leonardo Calistri e Massimiliano Piccioli – rappresenta quindi, a nostro parere, un segnale doppiamente importante sul fronte della tutela della qualità del servizio e dell’occupazione, e su quello della lotta alle diseguaglianze.

Con la mozione abbiamo espresso indirizzi volti ad affermare l’importanza dell’iter ipotizzato, nonché la necessità di valorizzare un nuovo modello di mensa che coniughi qualità, sostenibilità del servizio e capacità di diventare un fattore di inclusione e cultura. Auspichiamo che sia avviato un percorso partecipativo sul cambio di gestione favorendo il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, degli studenti e delle studentesse, dei genitori e di tutta quanta la comunità educante.

Intendiamo valorizzare questo servizio come elemento costruttore di una comunità del cibo, che promuove la qualità del lavoro e della filiera alimentare, continuando a prevedere una struttura in fasce delle tariffe che tenga conto della sostenibilità della spesa per i nuclei familiari soprattutto alla luce delle aumentate fragilità. Non ultimo, crediamo che un nuovo modello di gestione pubblica possa anche qualificare sempre di più la risposta a esigenze alimentari specifiche, dalle intolleranze e allergie, alle esigenze religiose e scelte alimentari personali.

Riteniamo utile il coinvolgimento del Consiglio comunale in questo percorso il cui esito, siamo convinti, potrà fare da volano anche allo sviluppo locale laddove sarà in grado di valorizzare la varietà delle produzioni del territorio. Ribadiamo quindi – concludono i consiglieri PD – il nostro sostegno al processo ripubblicizzazione del servizio mensa indicato dalla Giunta, superando quello frammentario degli appalti in attesa di poter successivamente, una volta ricostruito e analizzato il quadro di contesto, individuare il modello più efficace del sistema di gestione”.

“Una curiosa Commissione consiliare 9 si è tenuta oggi: si discuteva un atto del Partito Democratico che in origine chiedeva di proseguire nella volontà espressa dal Sindaco e dalla Giunta di internalizzare il servizio mensa, con un modello di società in house.

Più volte ci siamo espressi sulla necessità di procedere a una gestione diretta di un servizio essenziale, stando attenti – spiegano i consiglieri di sinistra progetto comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – non solo alla qualità del cibo e al rapporto con l’utenza e il territorio, ma rivolgendo la massima attenzione a chi lo rende possibile: le lavoratrici e i lavoratori.

Anche le società in house presentano criticità, seppur di gran lunga inferiore al sistema degli appalti, quindi avremmo espresso una posizione di perplessità anche sul testo originale. Ma il Partito Democratico ha emendato il suo testo, facendo sparire l’in house, lanciando un messaggio inquietante, come se si stesse sgretolando la possibilità di internalizzare.

Quindi i titoli dei giornali con le dichiarazioni della Giunta e del Sindaco cosa sono stati fatti a fare? Giusto per far notizia, a prescindere dalla concretezza della realtà? Si tratta di un modo sbagliato di procedere: il Consiglio comunale – concludono Palagi e Bundu – deve esprimere atti di indirizzo, non renderli innocui per non mettere in difficoltà chi governa Palazzo Vecchio, che evidentemente su questo tema è in difficoltà a prescindere dalle mozioni”.

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