Memoria: nasce la Rete dei Comuni teatro di stragi

Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona: «Abbiamo bisogno dell’Europa che aveva in mente il Presidente David Sassoli»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2022 23:45
Memoria: nasce la Rete dei Comuni teatro di stragi

Una strage spaventosa accaduta settantotto anni fa nel nostro Paese, impossibile da dimenticare. Come ogni anno le celebrazioni a Sant’Anna di Stazzema, per ricordare le centinaia di civili, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati, massacrati e uccisi il 12 agosto 1944.

La cerimonia, aperta in piazza della Chiesa dalla deposizione delle corone di fiori e dalla celebrazione della Santa Messa, ha previsto poi la salita al monumento ossario sacrario e l’inaugurazione della mostra Colori per la pace. Spazio quindi alla deposizione della corona di alloro al sacrario, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa per la costituzione della rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti e agli interventi di istituzioni e associazioni.

Approfondimenti

Come ha ricordato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, dal sacrario, in occasione del 78° anniversario della strage del 12 agosto 1944 – che si è svolto oggi a Sant'Anna di Stazzema, il primo, dopo tanti anni, senza Enrico Pieri, storico presidente dell’Associazione Martiri e superstite simbolo di Sant’Anna (scomparso il 10 dicembre 2021). Una mancanza che si è fatta sentire, in una giornata in cui sono stati respinti con forza i richiami alla razza fatti dal primo ministro Ungherese Viktor Orban, così come i nazionalismi Europei e le ambiguità di alcuni partiti politici italiani a cui il sindaco di Stazzema ha lanciato una provocazione: «Chi non ha niente a che fare con il fascismo, oltre a dirlo in più lingue straniere, approvi e faccia approvare la proposta popolare di Legge Antifascista depositata in Parlamento.

Un voto vale di più di tante dichiarazioni».

Stamani, dal monumento ossario a Col di Cava, alla presenza delle maggiori autorità civili, militari, religiose, delle associazioni combattentistiche, dei reduci e del territorio, dei sindaci della Versilia e di amministrazioni comunali provenienti da tutta Italia, sono intervenuti oltre a Maurizio Verona, il Presidente della Regione Eugenio Giani, Umberto Mancini per l’Associazione Martiri di Sant’Anna, e la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi. Oltre che dalla lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal messaggio del Presidente della Camera Roberto Fico, le orazioni sono state precedute dal video-messaggio della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, che ha salutato i cittadini di Stazzema, i superstiti e i familiari delle vittime, riaffermando la solidarietà nei confronti dell’Ucraina.

«Poco tempo fa ci ha lasciati Enrico Pieri sopravvissuto all’eccidio di Sant’Anna quando aveva 10 anni – ha detto la presidente Roberta Metsola -. Ha passato la sua vita a divulgare quanto accaduto in quella terribile estate del ’44, perché non succedesse mai più. Nei suoi discorsi insegnava ai giovani l’importanza dell’Europa, e aveva capito la differenza tra l’Europa dei nazionalismi del passato e l’Europa di oggi.

Il progetto dell’Unione Europea non sarà forse perfetto, ma rappresenta un baluardo della democrazia e delle libertà individuali e di pensiero, della sicurezza e della protezione. Il 24 febbraio c’è stata la brutale invasione dell’Ucraina che ha spinto l’Europa a riaffermare più chiaramente la sua ragione d’esser e a ricordare che dalle ceneri della seconda guerra mondiale i paesi si sono riuniti per difendere la pace. Ma a meno di due mila chilometri da qui l’invasione prosegue e gli attacchi provocano morti innocenti.

L’Unione Europea è a fianco dell’Ucraina».

Più duro l’intervento del primo cittadino di Stazzema e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della pace di Sant’Anna Maurizio Verona, che ha ricordato anche la superstite Cesira Pardini scomparsa ad aprile di quest’anno. «Abbiamo bisogno di un’Europa che aveva in mente il Presidente David Sassoli: un’Europa dei popoli, aperta, solidale, antifascista, impegnata contro ogni rigurgito nazionalista. Orban ha rispolverato addirittura il mito della razza, e l’ha fatto davanti ai giovani.

La preoccupazione è che Orban non sia solo, che abbia “amici” in altri paesi Europei, che condividono ancora oggi un pensiero che è falso dal punto di vista scientifico, che è pericoloso da un punto di vista sociale, un pensiero che la storia ha messo a tacere – ha detto Verona dal sacrario -. Queste posizioni sono incompatibili con l’Europa dei popoli che abbiamo in mente e che è necessaria. L’Europa è una grande opportunità». Il Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna promuoverà dal prossimo autunno un premio di giornalismo dedicato a David Sassoli che si chiamerà “I Giovani e l’Europa – David Sassoli”.

Il sindaco di Stazzema ha poi ribadito il rammarico perché la legge popolare antifascista «non ha fatto alcun passo in avanti nell’iter parlamentare per approdare in aula ed essere discussa. È un’occasione persa per il nostro Parlamento, frenato da troppi tatticismi, da troppi personalismi. Non una legge con una firma, ma con 250 mila firme, nomi e cognomi di persone che vogliono bene al nostro Paese e hanno colto questa necessità. La proposta sarà iscritta nella prossima legislatura, faccio appello ai nostri futuri deputati e senatori di sostenerla, di dare dignità ad una richiesta popolare di essere almeno discussa».

Poi la stoccata a Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: «La forza di questa legge è che è popolare. Non è una legge del sindaco Verona, non è una legge di Stazzema, non è di un deputato, di una forza politica, non è di un’associazione, è di tutti i suoi sottoscrittori, è di tutti gli antifascisti, è di chi ama la democrazia. Chi non ha niente a che fare con il fascismo oltre a dirlo in più lingue straniere approvi e faccia approvare la Proposta di Legge Antifascista. Un voto vale di più di tante dichiarazioni".

“È stata una delle stragi più sanguinose della seconda guerra mondiale quella di Sant’Anna di Stazzema. 78 anni fa in questo piccolo paese della Toscana morirono 560 civili. 130 erano bambini. Porterò sempre con me le emozioni vissute lo scorso anno in occasione delle commemorazioni alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e dei superstiti. Le loro testimonianze hanno toccato le corde più profonde del cuore. Sono sempre più convinta della necessità di assolvere ad uno dei doveri più importanti per ogni cittadino: il dovere della memoria e dell’onore al sacrificio di chi ci ha preceduto. Lo dobbiamo al nostro passato e soprattutto al futuro di un grande Paese” dichiara in una nota la deputata di Forza Italia e sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.

In una delle giornate simbolo della memoria, l’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema, nasce la Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti. Il presidente della Regione Toscana ha firmato stamani il protocollo d’intesa che darà vita a un organismo per promuovere iniziative di divulgazione e diffusione delle conoscenze che salvano la memoria delle stragi e degli eccidi nazifascisti in Toscana.

Insieme al presidente hanno sottoscritto l’intesa i Comuni toscani teatro di stragi nazifasciste, l’Istituto storico toscano della resistenza, l’Istituzione Parco Nazionale della Pace, la Rete degli Istituti storici toscani della Resistenza e dell’Età Contemporanea, la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, la Federazione regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza.

Il presidente ha detto che la sua presenza a Sant’Anna come ogni anno, nella giornata odierna ha ancora più forza. Dire mai più significa onorare i 560 civili inermi trucidati dalla furia nazifascista in una delle stragi più efferate della storia d’Italia, significa fare i conti con la memoria ma significa fare i conti anche con il presente guardando al futuro. Per questo oggi il suo pensiero è rivolto anche ai bambini soli per strada, alle persone accalcate nel tunnel della metro per difendersi dai bombardamenti che stanno colpendo l’Ucraina.

E da Stazzema, luogo simbolo della resistenza, il presidente ha ribadito che la Toscana è e sarà sempre dalla parte della pace e della libertà, due dei suoi valori fondanti, che non li dimentica ma che si adopra per trasmetterli alle nuove generazioni. Anche per questo è stata data vita alla Rete dei Comuni toscani teatro di stragi ed eccidi nazifascisti. Uno strumento con il quale si parla ai giovani perché conoscano e capiscano che la Costituzione italiana, cuore della democrazia, è nata proprio dalla Resistenza e dalla lotta antifascista.

Fondamentale è non solo riflettere sul valore dei diritti dell’uomo ma difendere quei valori che derivano dalla lotta al fascismo: la libertà, la solidarietà, la giustizia sociale, l’impegno antifascista, la partecipazione, ma soprattutto la pace.

I primi Comuni teatro delle stragi e che stamani hanno firmato il protocollo d’intesa sono: Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Stazzema, Firenze, Fucecchio, Massa Marittima Sesto Fiorentino, Figline Incisa Valdarno, San Casciano Val di Pesa, Greve in Chianti, Pontassieve, Colle Val d’Elsa, Ponte Buggianese, Camaiore, Guardistallo, Civitella, Pescaglia, Carrara, Pian di Scò e Pescia.

A questo primo nucleo nelle prossime settimane si aggiungeranno le adesioni degli altri Comuni che sono stati teatro di stragi e eccidi nazifascisti in Toscana.

Fino al 2 settembre la mostra a Palazzo Strozzi Sacrati

C’è tempo fino al prossimo 2 settembre per visitare la mostra itinerante sulle stragi nazifasciste allestita, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, da Stato Maggiore e Procura militare nella sala delle esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione.

La mostra racconta i venti mesi (dall’armistizio dell’8 settembre 1943 alla Liberazione del 25 aprile 1945) in cui l’Italia si trovò divisa ed occupata: il Sud liberato da britannici e statunitensi e il Centro Nord occupato dai nazisti. Venti mesi di lotta partigiana ma anche di stragi nazifasciste sui civili.

La visita si dipana tra 38 pannelli, 17 schermi, interattivi in alcuni casi, con video e contributi multimediali, e 20 teche con documenti ed oggetti della vita quotidiana. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 2 settembre (Palazzo Strozzi Sacrati piazza Duomo 10). L’accesso è gratuito, su appuntamento, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e nel pomeriggio da lunedì al venerdì dalle 14 alle 16.30: basta inviare una mail a mostresacratistrozzi@regione.toscana.it o telefonare allo 055.4385616 dalle 9 alle 13.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza