Mega rave party sabato notte a Pisa

C'era anche un'equipe di operatori per 'riduzione del danno'. Acqua, mascherine, soccorsi: in campo Cat e Neutravel

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2021 21:33
Mega rave party sabato notte a Pisa

Agenzia DIRE- Non solo amplificatori, decibel alle stelle e polemiche roventi. Tra i 5.000 che si sono dati appuntamento al rave party non autorizzato di Santa Maria a Monte (Pisa), c'è stato spazio anche per un progetto sociale di "riduzione del danno". Protagonisti gli operatori professionali di tre realtà del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza: una piemontese, il camper dell'equipe mobile 'Neutravel', una umbra, la cooperativa Borgorete, e la Cooperativa sociale di Firenze, attiva su questo fronte grazie al Progetto Extreme lanciato nel '99 e finanziato dalla Regione Toscana. "Di solito gli organizzatori ci chiamano e ci permettono di montare le nostre strutture all'interno dell'evento", spiega all'agenzia 'Dire' Stefano Bertoletti, responsabile alla Cat del settore prevenzione e riduzione del danno.

Arrivati sabato notte e montato il 'campo' "abbiamo cominciato ad assistere i giovani", informandoli sui rischi legati all'utilizzo di droghe, "distribuendo acqua, mascherine, gel e facendo interventi di primo soccorso", anche se "nelle ore in cui siamo stati impegnati", fino a domenica sera, "non ci sono stati malesseri importanti, se non lievi legati al caldo oppure infortuni dovuti a cadute", racconta.

Oltre a questo, "i colleghi piemontesi sono autorizzati a fare analisi sulle sostanze che circolavano, attraverso uno strumento a infrarossi. Non c'era eroina, ma le tipiche sostanze da rave: ketamina, lsd, mdma, con gradi di purezza piuttosto elevati. Il che da una parte è un bene, da un'altra aumenta il rischio di crisi psichiche". E' stata fatta "anche un allerta interna su un tipo di lsd che non era lsd, ma una sostanza nuova venduta come conosciuta".

La Procura di Pisa deve identificare tutti i sei mila partecipanti al rave party abusivo ancora in corso a Tavolaia di Santa Maria a Monte e procedere nei loro confronti per il reato di epidemia colposa. Lo chiede il Codacons, che giudica gravissimi i mancati interventi delle istituzioni locali per bloccare il mega-assembramento.

“Migliaia di giovani provenienti da tutta Europa si sono ammassati nell’area senza alcuna autorizzazione e in piena violazione di qualsiasi misura anti-Covid, aprendo e porte a nuovi possibili focolai di coronavirus ed incrementando il rischio di estendere la presenza della variante Delta nel nostro paese – afferma il presidente Carlo Rienzi – Una maxi-discoteca abusiva che doveva essere stroncata sul nascere, e che invece prosegue sotto gli occhi di istituzioni e forze dell’ordine: per questo chiediamo alla Procura di aprire una inchiesta penale, indentificando tutti i soggetti che hanno preso parte al rave illegale procedendo nei loro confronti per il reato di epidemia colposa, così come previsto dal nostro ordinamento” – conclude Rienzi.

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