Mario Perrotta è tornato al Teatro delle Arti con “Della madre”

Il secondo spettacolo con la consulenza di Massimo Recalcati, ieri a Lastra a Signa

Nicola
Nicola Novelli
01 febbraio 2020 23:55
Mario Perrotta è tornato al Teatro delle Arti con  “Della madre”

FIRENZE- Nuovo colpo a segno della direzione artistica di Gianfranco Pedullà, che con il suo Teatro Popolare d’Arte dal 2010 gestisce il Teatro delle Arti a Lastra a Signa. Un anno dopo “Nel nome del padre” ha riportato Mario Perrotta sulla scena fiorentina con il nuovo spettacolo “Della madre”, a pochi giorni dal debutto nazionale al Piccolo di Milano. Sul palcoscenico del teatro di Lastra a Signa, gremito in ogni ordine di posti, Perrotta ha sviluppato il rodaggio del secondo capitolo della trilogia realizzata con la consulenza di Massimo Recalcati, dedicata alle figure principali della famiglia. Dopo aver indagato la figura evanescente dei padri contemporanei, questo spettacolo sposta l’attenzione sulla figura della Madre.

Stavolta Mario Perrotta non è più solo sul palco, ma affiancato da Paola Roscioli, con il supporto scenico di Yasmin Karam, l’aiuto regista. Non più soltanto l’affabulazione delle parole e degli accenti vocali dell’artista, ma un dialogo di voci, in scena e fuori campo. Il nuovo atto unico utilizza tutte le più moderne risorse tecnologiche, incrociando vari linguaggi teatrali, recitazione, installazioni, video e immagini digitali, per rivolgersi a ogni generazione di spettatori.

Sotto i riflettori la figura materna, che sopratutto da noi è avvolta da un’aura di sacralità. Poiché gli uomini italiani sono sempre figli, le madri divengono onniscienti e al di sopra del bene e del male, praticamente ingiudicabili. Scomparso il maschio la storia narrata incrocia le tre età femminili, figlia, madre ipermoderna e nonna matriarcale, in un’atmosfera soffocante e ricattatoria. Perrotta alterna i toni, drammatico e ironico, ma la graniticità dell’archetipo lo spinge in salita verso il teatro classico, che in certi momenti ricorda alla platea lo stile di Giorgio Strehler.

La trilogia “In nome del padre, della madre, dei figli” nasce da un confidente confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro. E che grazie a Mario Perrotta racconta al pubblico del teatro le metamorfosi contemporanee e le forme della tradizione delle figure familiari. Il prossimo anno l’attenzione si sposterà sui figli.

Intanto Mario Perrotta tornerà in Toscana il 14 e 15 febbraio con “Della madre” al Teatro degli Industri di Grosseto, mentre giovedì 19 marzo sarà a Firenze con “In nome del padre” al teatro Puccini. 

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