Marchetti (Fi): "Rossi buon samaritano a intermittenza"

Il capogruppo azzurro in Regione attacca il governatore sulla sanità: "Sulla ruota dei diritti gioca dispari. Legge e bando per garantire gli stranieri, poi respinge i malati da fuori Toscana. Sta facendo troppa propaganda"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2019 14:26
Marchetti (Fi):

«Sulla ruota dei diritti Rossi gioca dispari: con una delibera scaccia-malati-extra-regione sta affossando fior di cliniche private e lasciando che decine dei loro lavoratori perdano il posto, poi però si fa bello di leggi per assicurare accesso a ogni genere di diritto a chiunque si trovi sul territorio toscano, regolare o no. Altro che propaganda: Rossi è un buon samaritano a intermittenza che con questo genere di provvedimenti altro non fa che soffiare sul fuoco dell’intolleranza per assicurarsi un quarto d’ora di ribalta nazionale. Se non fosse dannoso per la Toscana e i toscani che è chiamato a governare, sarebbe solo terribilmente patetico»: l’affondo arriva dal Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti a seguito dell’annuncio da parte della giunta regionale della legge cosiddetta del ‘buon samaritano’ che il 20 febbraio scorso è stata oggetto di consultazioni in Commissione sanità del Consiglio regionale.

«Poi più nulla. Fino a riaffiorare dal fiume carsico della propaganda governatoriale pochi giorni fa, a favor di interlocuzione nazionale, e insieme a un bando che annuncia a favore dei diritti dei migranti uno stanziamento iniziale di 4 milioni. Se si trattasse – sottolinea Marchetti – di estendere diritti che i nostri cittadini che pagano tasse e, riguardo alla salute, fior di ticket ebbene: sarebbe solo una scelta politica, uno la discute e può essere d’accordo o no. Mentre però la stessa mano piddina, quella di Rossi&Compagni, impone alle cliniche private tetti alle cure per i pazienti italiani che arrivano da fuori toscana comprimendo i budget dedicati fino a portare alcune imprese di salute sull’orlo del collasso, e lasciando i malati a patire fuori dai confini sanitari toscani negando loro accesso alle cure cui ambirebbero, allora questa diventa una discriminazione.

Discriminazione brutta e cattiva, più che bella e buona, che genera riserve giuridiche palesemente sbilanciate. Insomma: sulla ruota dei diritti Rossi gioca dispari, e così non fa altro che soffiare sul fuoco dell’intolleranza, generando tensione sociale. E’ su questo? E’ sul conflitto sociale che intende costruire il futuro della Toscana? Non col nostro silenzio».

Che le cliniche private toscane siano state messe in serissima difficoltà dalla delibera con cui nel novembre scorso la giunta regionale ha rivisto i tetti di spesa e i budget per il privato convenzionato privilegiando gli accessi toscani e riducendo la portata di quelli extra-regione non è una novità: «La settimana scorsa dalla clinica Barbantini-Santa Chiara di Lucca hanno reso noto di aver dovuto rinunciare a 20 unità di personale e a un intero piano della struttura. Intanto, mentre la domanda toscana non assorbe tutto il budget, ci sono malati non toscani che iniziano ad andare per avvocati perché il loro bisogno di salute trova qui le porte chiuse. Il caso Barbantini è solo uno tra tanti sul territorio regionale. E se questo non è un ‘prima i toscani’, non saprei come altro chiamarlo», osserva Marchetti.

«Ma prima dei toscani per Rossi ci sono gli irregolari – rincara il Capogruppo di Forza Italia – in una lotteria dei diritti fondamentali che spinge sempre a margine la nostra gente che ha difficoltà a prenotarsi le prestazioni e a farsi operare per via ordinaria». Marchetti l’atto di contrasto l’ha pronto: «All’indomani della presentazione della proposta di legge di giunta – richiama – le ho collegato un ordine del giorno che chiede di equiparare i toscani gli stranieri presenti nel nostro territorio quanto a garanzia dei sostegni sociali, della salute anche preventiva, della casa. Provocazione? Perché: quella di Rossi cos’altro è se non bassa propaganda in saldo estivo?»

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