Maniaco di Ugnano: i Mostri siamo noi

Parla l'autore del libro che nel 2006 "ha fatto confessare" il folle assassino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2014 15:31
Maniaco di Ugnano: i Mostri siamo noi

Ha confessato colui che sarebbe l'assassino di Andrea Cristina, il maniaco di Ugnano, definito "La Bestia" dal Questore di Firenze, l'uomo che in poche ore ha riportato il capoluogo toscano ai giorni terribili del Mostro.

A Nove Da Firenze è affidato il commento di Gianni Greco, autore di "Io sono il Mostro" thriller del 2006: trenta racconti, un mosaico nato dalla vena ironica e tagliente dell’autore, dal suo desiderio di smascherare falsi miti e ipocrisie.

"Firenze città di mostri Sacri o dannati - spiega Gianni Greco - non si conoscono le mezze misure noi, o geni o assassini, e, se assassini, non certo banali: mutilatori di organi sessuali, crocifissori... Chissà cosa si inventerà il prossimo mostro. Perché una cosa è certa: ce ne sarà un altro e un altro, e un altro ancora, a distanza di anni, ma lasciando sempre un ricordo indelebile, come le alluvioni. Firenze non è una città di catastrofi da poco. Tutto è eccessivo qui, a cominciare dal bello, tanto bello da provocare sindromi proverbiali.

Anche a livello politico non scherziamo: non è forse un mostro Matteo Renzi, che in due balletti si è arrampicato - e con quale spericolata abilità - fino alla cima dell'Everest istituzionale, senza neppure maschera a ossigeno? Ma tornando al mostro attuale, idraulico - o forse meglio dire trombaio - costui è finalmente riuscito a svincolare la propria categoria dalle vignette umoristiche e le barzellette dove l'idraulico è sempre quel bonario seduttore di casalinghe inquiete, peraltro tutte e sempre consenzienti.

Ha trasformato colui che ripara i tubi in colui che li rompe. Un mostro da incubo le cui rivalse, una volta arrivate all'omicidio, gli hanno valso la galera, spero, a vita, e un crocifisso, spero, in cella. Ma perché dopo aver torturato parecchie donne ne è dovuta morire una prima che si accorgessero di lui? La povera martire si è involontariamente immolata per la salvezza di altre povere future vittime. E' lei la vera protagonista della vicenda. Un caro ricordo e un sottinteso grazie da parte di chi non sa che sarebbe accaduta la stessa cosa proprio a lei. O a lei. O a lei. E un caldo invito agli investigatori: non aspettate il morto la prossima volta. Grazie anche a voi"

Notizie correlate
In evidenza