Malacarne in Toscana, Coldiretti lancia allarme dopo operazione dei Nas

Sequestrata nel corso dell'inchiesta una partita di carne non conforme, destinata alle fasce più deboli della popolazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2017 17:01
Malacarne in Toscana, Coldiretti lancia allarme dopo operazione dei Nas

L'operazione dei Carabinieri Nas di Firenze, denominata "Malacarne",ha portato alla luce un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di Enti Pubblici: frode nelle pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e false per mense scolastiche, ospedaliere e militari.

“Apprezziamo questa operazione investigativa svolta delle forze dell’ordine, partita dalla toscana, ma che interessa anche altre regioni – ha detto Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – perché si tratta di un crimine quanto mai odioso infatti è stata sequestrata nel corso dell'inchiesta una partita di carne non conforme, destinata alle fasce più deboli della popolazione tra cui bambini e degenti di ospedali. Occorre superare i meccanismi che sono alla base delle aste pubbliche nelle quali il criterio dell’offerta più conveniente non assicura il miglior rapporto prezzo/qualità e non privilegia i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali”.

La toscana è una regione con una vocazione zootecnica fortemente orientata alla produzione di carne, dove si stimano circa 87mila capi bovini. Tra i capi macellati la percentuale dei capi nati e allevati in Toscana è pari a circa il 37%. Tralasciando i capi che sono introdotti per la sola macellazione (circa il 18,6%, quasi tutti di provenienza francese), una percentuale rilevante (circa il 44%), è rappresentata da capi macellati dopo l'ingrasso in aziende toscane.

“L'allevamento del bovino da carne in Toscana è per lo più di tipo tradizionale, con allevamenti semi-estensivi di dimensioni medio piccole. La produzione è di ottima qualità – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – e accanto ai marchi di tutela storici legati a particolari razze, come la Chianina e la Maremmana, di recente la nostra organizzazione, insieme all’Associazione Regionale degli allevatori, ha dato vita ad un nuovo marchio “Toscana-Toscana” per la valorizzazione di tutti i capi nati e allevati in Toscana.

La nostra strategia è quella di garantire il prodotto locale in modo da assicurare uno sviluppo per le imprese agricole e al tempo stesso sbocchi occupazionale e tutela ambientale”. "L'inchiesta della Procura di Pistoia, che ha portato a diversi arresti e perquisizioni e che ha permesso di scoprire un giro di carni avariate in una trentina di mense, deve far suonare un campanello d'allarme a quanti hanno a cuore la salute dei consumatori, e portare gli organismi competenti a intensificare verifiche e controlli nelle mense di tutta la regione.

Ai genitori devono essere garantite sicurezza e tranquillità sull'alimentazione fuori casa dei figli".chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

"Come è emerso dalle indagini - sottolinea Stella, che ha presentato un'interrogazione sul tema - si tratta di partite di carne nocive per la salute di chi frequentava le mense di scuole, ospedali e caserme toscane e di altre regioni del centro nord. Il settore della refezione collettiva è particolarmente delicato, in quanto coinvolge migliaia di clienti. Chiediamo alle strutture Asl preposte di fare controlli stringenti, capillari e frequenti in tutte le aziende fornitrici di alimenti per le mense della nostra regione, in modo da evitare che si ripetano casi del genere".

"L'azienda pistoiese si era aggiudicata appalti pubblici di forniture alimentari per diversi milioni di euro, assegnati in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, abbattendo i costi mediante la somministrazione di alimenti non corrispondenti a quelli previsti. Questo aspetto - conclude il vicepresidente dell'assemblea toscana - ci induce a riflettere sulle modalità delle gare di appalto, che devono prevedere anche chiari richiami all'aspetto qualitativo dei cibi, e non avere esclusivamente come punto dirimente l'offerta al ribasso. Ringraziamo inquirenti e forze dell'ordine per la brillante operazione a tutela della sicurezza alimentare".

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