Mafie: i doveri del nuovo governo italiano

Vincenzo Musacchio: “Sottovalutare le infiltrazioni mafiose è un errore che chi governerà non può più commettere”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2022 23:08
Mafie: i doveri del nuovo governo italiano

Non c’è emergenza che non generi arricchimento per le mafie. Sono le uniche “imprese” che hanno grandi patrimoni e ingenti quantità di denaro da investire. Questi fattori permettono loro di svolgere un ruolo primario nel pieno della crisi economica dovuta alla pandemia. Si sono rafforzate invece di indebolirsi.

Ne parliamo con Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies di Newark (USA). 

Professor Musacchio, come possiamo definire lo stato di salute della criminalità organizzata in Italia dopo la pandemia ancora in corso?

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Tenuto conto dell’aumento del consumo di sostanze stupefacenti, dei delitti di usura e dell’incremento delle operazioni bancarie sospette, direi che, allo stato attuale, la criminalità organizzata rappresenti, certamente, l’impresa più in salute che vi sia sul mercato in questo momento di grave crisi economica. La pandemia ha rafforzato e incrementato gli affari illegali delle mafie.

Da studioso dei fenomeni mafiosi come si spiega quanto sta accadendo?

Può sembrare complicato da comprendere, invece non lo è. Le mafie hanno sempre approfittato delle crisi economiche adattandosi ai territori e adottando strategie nuove di infiltrazione. Non userei neanche più il termine “infiltrazione” parlerei più correttamente di “integrazione”. Le nuove mafie hanno stretto alleanze con i colletti bianchi, con le imprese e con il mondo della finanza. Questo ovviamente le rende invisibili e difficili da intercettare. Le risorse stanziate a livello nazionale ed europeo con simili complicità sono ad alto rischio di pervasività mafiosa.

Com’è possibile che le mafie si muovano con tempestività e cognizione di causa in simili situazioni di crisi?

Sono le uniche imprese ad avere grandi capitali a disposizione ed hanno il grande vantaggio di non dover seguire lunghe procedure burocratiche. Hanno professionisti di qualità al loro servizio e si adattano al contesto economico del momento storico in atto. I nuovi mafiosi gestiscono multinazionali del crimine con competenze innovative e ingenti risorse finanziarie ed economiche. Queste nuove peculiarità le rendono mercatistiche, corruttrici e invisibili.

La criminalità organizzata negli anni si è concentrata sulle istituzioni pubbliche, centrali e locali, specializzandosi in particolar modo nel settore degli appalti. Com’è avvenuto questo spostamento d’interessi?

Con il passaggio dall’infiltrazione all’integrazione. Con la prima un’amministrazione locale o nazionale si piegava agli interessi dei clan mafiosi, con la seconda invece c’è una fusione d’interessi finalizzata a scopi comuni. La storia del clan dei Casalesi è l’esempio più calzante per comprendere le nuove evoluzioni mafiose che ovviamente da allora si sono ulteriormente perfezionate nel tempo. Le nuove mafie sanno come fare e chi corrompere per mettere le mani su risorse ingenti pubbliche (Mose, alta velocità, grandi infrastrutture). In una fase come questa è necessario porre la massima attenzione sui fondi che stanno arrivando nel nostro Paese.

Parla degli aiuti del Pnrr?

Non solo. Recovery Plan, Pnrr e Next Generation. La prima rata dei fondi destinati all’Italia ammonta a 11,5 miliardi di euro in sovvenzioni e 12,6 miliardi di euro in prestiti, per un totale di 24,1 miliardi di euro. Saranno disponibili entro due o tre mesi. Le mafie li aspettano per accaparrarsene una cospicua parte per cui è nell’interesse di tutti quanti utilizzare i controlli più efficaci possibili e le massime forme di trasparenza per impedire l’ingresso a queste organizzazioni criminali attraverso i loro prestanome, giacché la maggior parte delle risorse saranno destinate proprio alle imprese per infrastrutture e trasporti.

Sono notevolmente aumentate anche le infiltrazioni nel settore sanitario, come si spiega questo nuovo interesse?

Non così nuovo poiché i grandi clan mafiosi hanno festeggiato quando il sistema sanitario da nazionale è divenuto regionale. I due terzi del bilancio regionale sono composti di capitoli dedicati alla sanità. Visti gli ingenti flussi di denaro è ovvio che anche il settore sanitario diventi un ambito dove lucrare. Con la pandemia il tutto si è notevolmente dilatato.

Dove vi sono i maggiori rischi d’infiltrazione per l’arrivo dei fondi europei?

La pericolosità delle mafie deriva innanzitutto dai legami intessuti con la politica, l’economia, la finanza. Sono organizzazioni criminali transnazionali e trasversali. Si pensi alla ‘ndrangheta presente in tutti i continenti per comprendere quanto ho appena affermato. Nessun territorio quindi può dirsi immune.

Qual è il pericolo maggiore derivante dalla loro azione criminosa?

Le moderne organizzazioni criminali sono in grado di adattarsi a qualsiasi territorio. Tra il piombo e il denaro oggi scelgono il secondo. Usano la violenza solo come extrema ratio. Sono sempre presenti nei mercati economici e finanziari ritenuti più redditizi. Hanno alleanze politiche massoniche. Com’è evidente i pericoli della loro azione criminosa sono tanti e tutti dotati di un’efficacia devastante anche se spesso invisibile e silente.

Cosa si può fare per arginare la pervasività di questa nuove mafie?

Servono riforme efficaci per affrontare le nuove sfide della new economy. Ogni singolo Stato dovrà riorganizzare le istituzioni coinvolte nella lotta alle mafie e si dovranno inevitabilmente rivedere le norme di cooperazione sia a livello bilaterale sia in un contesto globale. Mentre le mafie si evolvono continuamente, gli Stati restano immobili, con burocrazie elefantiache, gerarchie spesso inutili e lente nel prendere decisioni contro le mafie che al contrario sono molto agili, collegate in rete, molto flessibili e soprattutto sono in grado di rispondere rapidamente ai mutamenti economici, politici e sociali in atto.

L’armonizzazione delle legislazioni nazionali è soltanto una delle sfide da affrontare al più presto. Dovranno poi necessariamente aggiungersi nuove regole del mercato globale. Con una mafia evoluta come l’attuale, senza interventi in ambito europeo e internazionale sulle economie occulte e sui paradisi fiscali, a cominciare dalla rottura delle relazioni economiche e dagli embarghi finanziari non si va da nessuna parte poiché si combatte la “guerra” con armi spuntate.

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