Lupo declassato ma non si può ancora sparare

Commissione Europea: da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”. LNDC Animal Protection: "Simbolo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 Marzo 2025 10:20
Lupo declassato ma non si può ancora sparare

Milano, 31 marzo 2025 – La Commissione Europea ha proposto il declassamento della protezione del lupo prevista dalla Convenzione di Berna, da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”, che permetterebbe la cattura o uccisione dei lupi qualora le istituzioni locali o regionali ritenessero sussistenti motivazioni di sicurezza o di ordine pubblico. "Al momento però, e per fortuna, - si legge in una nota LNDC Animal Protection - non esiste ancora nessun atto normativo e tantomeno amministrativo che autorizzi concretamente l'abbattimento selettivo, anche se l’Ispra si è già messa avanti inviando di recente alle Regioni una tabella che stabilisce le quote di lupi che sarebbe possibile abbattere in base alla popolazione presente: su un totale di 3.253 lupi presenti sul territorio italiano ne potranno essere uccisi dal 3 al 5%, ossia da 98 a 163 esemplari (Fonte Ispra).

Ma prima che questo protocollo possa essere attuato, dovrà essere modificata la direttiva Habitat dell‘Ue, con parere positivo anche del Parlamento e del Consiglio Europeo, dopo di che gli Stati membri potranno integrarla operativamente nei propri ordinamenti".

Purtroppo, è ormai evidente quanto il Governo e la Politica, in testa in Italia, siano dichiaratamente nemici della Fauna Selvatica: un Patrimonio dello Stato che dovrebbe essere salvaguardato, gestito e valorizzato al meglio. Invece assistiamo costantemente a un’inversione di marcia verso pratiche violente, profondamente irresponsabili e incivili come la brutalità della caccia, selettiva e non”, ha affermato Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection. L’associazione – insieme a Green Impact (Italia), Earth (Italia), Nagy Tavak (Ungheria) e One Voice (Strasbourg, Francia) – aveva fatto ricorso davanti al Tribunale UE per chiedere l'annullamento della Decisione del Consiglio su proposta della Commissione Europea relativa alla richiesta di declassamento della protezione del lupo.

Confidiamo nel ricorso che, se accolto, potrebbe riportare il lupo alla tutela che merita, forte anche della recentissima pubblicazione di un ulteriore rapporto scientifico, commissionato dalla stessa Ue nel 2023, (ndr, 2025 - Sviluppo di una metodologia per la definizione dei Valori di Riferimento Favorevoli per i grandi carnivori in Europa) che dimostra ancora una volta l’assenza di base scientifica per la decisione sul suo declassamento, sostenuta invece dal favorire gli interessi economici a breve termine di alcuni settori, che rappresentano tra l’altro una netta minoranza della cittadinanza

Stiamo attraversando un momento critico per la biodiversità e il clima, per questo è ancora più fondamentale agire in modo responsabile e lungimirante. La protezione del lupo è anche simbolo del nostro impegno verso un futuro sostenibile.

Invito ancora una volta i responsabili politici a riconsiderare la loro posizione, scegliendo di continuare a dare la massima protezione al lupo, un patrimonio naturale che appartiene a tutti noi. Non solo per una questione etica, ma anche per tutelare il nostro ambiente e il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso Rosati. 

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