L'RcAuto rincara sette volte rispetto al tasso d'inflazione

Firenze, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia e Prato tra le province con le tariffe più alte in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2024 23:45
L'RcAuto rincara sette volte rispetto al tasso d'inflazione

Il prezzo medio della RcAuto è cresciuto del 6,2% in un anno a giugno, oltre sette volte l’inflazione generale che a giugno era +0,8%. Le tariffe Rc auto continuano a salire nonostante la frenata dell’inflazione e l’assenza di elementi che determinino maggiori costi in capo alle compagnie di assicurazioni. Secondo i dati dell’Ivass a giugno i prezzi medi delle polizze sono saliti del 5,4% attestandosi a una media di 403 euro a polizza.

Ben 6 province della Toscana compaiono nella top ten della classifica del caro-polizza stilata da Assoutenti sulla base dei nuovi dati Ivass: Prato, con una media di 574 euro annui, si piazza al secondo posto in Italia, preceduta solo da Napoli con 583 euro. Pistoia occupa la quarta posizione con una media di 497 euro. Al quinto posto della classifica italiana troviamo Firenze con un costo medio di 487 euro a polizza, tallonata da Massa-Carrara con 485 euro. Lucca è in sesta posizione con 474 euro, e chiude la top ten Pisa con una media di 462 euro.

“Le tariffe Rc auto salgono nonostante l’inflazione scenda e non si registri un incremento della incidentalità nel nostro Paese – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso – Numeri che cozzano con i dati record fatti registrare dalle imprese assicuratrici nell’ultimo anno, con gli utili delle compagnie che hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, in crescita del +249% rispetto all’anno precedente”.

"Oggi è la RcAuto che ci conferma che siamo un Paese dove l’inflazione cala per far sì che i politici dichiarino il loro grande impegno, ma i portafogli dei consumatori si svuotano sempre di più -dichiara Vincenzo Donvito Maxia,  presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Nello specifico RCAuto, inoltre, c’è la grande contraddizione di un mercato assicurativo che vede l’obbligo di stipula, per cui i prezzi fanno a gara solo a far guadagnare chi li offre e assenza di concorrenza al ribasso per conquistare il mercato. Gli automobilisti continueranno ad essere presi in giro finché continuerà questo obbligo e non saranno i singoli a decidere se e come assicurarsi.

Il mercato oggi è fatto solo per far guadagnare chi offre: le tariffe sono variegate, diverse per regioni in base all’incidentalità, ma all’interno delle specifiche zone le tariffe sono simili. Assicurarsi, per il possessore di un veicolo, dovrebbe essere una convenienza, pena l’esposizione del proprio intero patrimonio al risarcimento di un danno, dove lo Stato, per esempio, in assenza di copertura, potrebbe intervenire, come già oggi fa, con il Fondo di garanzia per le vittime della strada (reimpostato al nuovo mercato senza obbligo). E per venire incontro a questa convenienza, chi offre l’assicurazione non avrebbe alternative ad essere all’altezza del mercato".

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