Lo stadio di Matteo Salvini raccontato al Viola park

La visita del ministro al centro sportivo della Fiorentina diventa un caso politico. Gianassi (Pd): “Siamo alla farsa”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2024 18:15
Lo stadio di Matteo Salvini raccontato al Viola park

Oggi il ministro Matteo Salvini  ha visitato il Viola Park a Bagno a Ripoli. E' stata l’occasione per fare il punto sullo stadio cittadino. Durante un incontro con la stampa il vicepremier ha annunciato l'intenzione di cancellare i finanziamenti a Firenze e ha avanzato nuove ipotesi realizzative, attaccando il Comune.

Il ministro ha affermato che la proroga chiesta dal Comune di Firenze e dalla Fiorentina sui tempi dei lavori non si può concedere. Secondo Salvini si deve ripartire ancora una volta da zero, cancellando la soluzione Franchi e ipotizzando di trovare un’area pubblica sulla quale costruire un nuovo impianto.

“Il ministro delle Infrastrutture nonché segretario nazionale della Lega in perenne campagna elettorale, Matteo Salvini, viene al Viola Park di Bagno a Ripoli e anziché spiegarci perché ha tagliato 30 milioni di euro sul potenziamento della rete tramviaria fiorentina attacca il Comune di Firenze. Su cosa? Sullo stadio, tema sul quale esprime una valanga di parole inutili. Sembra che Salvini, pur essendo un ministro della Repubblica, non sappia di cosa parla.

È sorprendente -interviene l'onorevole Federico Gianassi (Pd)- da 30 anni in città se ne parla senza che soluzione sia stata trovata e ora che, con l’ammodernamento del Franchi, una soluzione c’è il governo dovrebbe dare risposte invece di mandare la palla in tribuna. Quello stesso governo che aveva ereditato dal governo Draghi - di cui la Lega Salvini faceva parte - i 200 milioni per il restyling del Franchi, 55 attraverso il PNRR.

Approfondimenti

Ma quello che è più grave: il ministro sbaglia, perchè le risorse del PNRR destinate al Franchi questo governo le ha già perse come ben sappiamo, esattamente come è accaduto per lo stadio di Venezia, con la differenze che per il capoluogo veneto è stata trovata una soluzione, per Firenze no. I fondi oggi sul Franchi provengono dal PNC, quindi tutte risorse nazionali. La proroga quindi si può concedere: basta una semplice firma su un foglio, non servono soldi, non serve altro. L’accoglimento di questa banale richiesta consentirebbe inoltre a tutte le parti di sedersi intorno ad un tavolo per trovare le soluzioni sulle questioni aperte.

Se non lo si facesse, sarebbe l’ennesimo atto di ostilità verso la Città di Firenze. Quello che però non capiscono le destre è che Firenze è una città che non si piega. Firenze non sopporta arroganza e discriminazioni e con questo loro atteggiamento, nel tentativo di mettere la città con le spalle al muro, riceveranno la solita risposta che i fiorentini gli dedicano: state alla larga da noi” dichiara l’onorevole dem Federico Gianassi.

Annotazione positiva sul piano giornalistico. Lo società di Rocco Commisso oggi non ha posto veti all'accesso in sala stampa, come era accaduto nei mesi scorsi. Tutti i giornalisti che si sono presentati ai cancelli hanno potuto entrare, senza tema di essere additati come sgraditi.

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