GROSSETO- Un primo stanziamento di 5 milioni di euro per far fronte ai lavori più urgenti per il ripristino dei danni subiti dal territorio regionale e soprattutto dalla costa, in seguito all'ondata di maltempo che l'ha flagellato il 28 e 29 ottobre scorsi. È quanto il presidente Enrico Rossi chiederà al Consiglio regionale di deliberare nel corso della seduta dell'assemblea in programma domani. É questo l'annuncio che ha dato agli amministratori grossetani riuniti presso il Palazzo della Provincia per incontrarlo. Rossi ha annunciato questo stanziamento insieme alla sua disponibilità a ricoprire il ruolo di Commissario al ripristino dei danni. Una decisione che, insieme a quella auspicata del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, permetterebbe di adottare procedure snelle e di avere interventi in tempi rapidi, cosí da tentare di salvare almeno la stagione balneare 2019.
"So bene - ha precisato il presidente - che non saranno sufficienti a riparare tutti i danni, ma mi auguro che il Governo ne stanzi molti di più. La Regione, che ha subìto negli ultimi anni un taglio di circa un miliardo di euro sulle risorse spendibili dal proprio bilancio, in questo momento non può fare di più. Dobbiamo chiedere il rimborso totale dei danni lamentati dal pubblico e quello parziale, come prevede la legge, per i danni ai privati, distinguendo tra i danni agli agricoltori dagli altri. È questo il percorso che ci aspetta".
Il presidente ha detto che non intende certo paragonare la situazione toscana a quella del Veneto, al quale ha espresso tutta la sua solidarietà, ma ha detto di avere subito danni comparabili con quelli lamentati da Lombardia (che ne ha dichiarati per 40 milioni di euro ed ha chiesto lo stato di calamità) ed Emilia Romagna. "Ho chiesto alle Province e ai Geni civili - ha aggiunto Enrico Rossi - di inviarmi entro questa sera gli elenchi e le stime dei danni subiti, così da avere rapidamente il quadro a livello regionale. Serviranno invece circa trenta giorni, ma Artea è già al lavoro su questo, per inviare le stime dei danni subiti dal settore agricolo".
Una tempestiva nomina da parte del Governo come commissario al ripristino dei danni subiti dalla Toscana in seguito alla forte ondata di maltempo che il 28 e il 29 ottobre si è abbattuta su varie zone della Toscana, ed in particolare su quelle costiere e sulle isole, soprattutto Giglio ed Elba. É quanto chiede al Governo e al Dipartimento nazionale della Protezione Civile, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dei sopralluoghi che ha compiuto oggi a Piombino e a Follonica, conclusi con una riunione con i sindaci presso il Palazzo della provincia di Grosseto.
"Se, come spero, ci sarà concesso lo stato di emergenza nazionale richiesto ieri - ha precisato il presidente Rossi - e se verrò nominato commissario, ruolo che sono disponibile a ricoprire, dal giorno seguente comincerò a lavorare per riparare ai danni e ripascere le spiagge erose. Se invece ciò non dovesse avvenire, allora temo non riusciremo ad essere pronti per la stagione estiva 2019 perché per le valutazioni ambientali, per redigere i progetti e andare a gara con le procedure ordinarie ci vogliono almeno sei mesi".
È con questa valutazione che Rossi si è presentato ai sindaci maremmani nella riunione che ha tenuto nel Palazzo della Provincia di Grosseto. Gli amministratori locali hanno apprezzato "il senso di vicinanza concreto mostrato dal presidente" e gli hanno illustrato le principali criticità dei loro territori.
"La nostra priorità - ha detto Enrico Rossi al termine dei sopralluoghi compiuti sulle spiagge di Perelli a Piombino e nella zona del bagno Nettuno a Follonica - credo debba essere il ripascimento delle spiagge, per fare in modo che all'inizio della stagione balneare 2019 residenti e turisti abbiano uno spazio dove piantare l'ombrellone e sistemare un asciugamano".
Tra gli elementi positivi figura la tenuta delle barriere sistemate a difesa di alcune spiagge, il che lascia presagire che il mare restituirà naturalmente almeno una parte dell'arenile oggi eroso anche per decine di metri. Il resto però dovranno farlo i lavori che si conta di iniziare prima possibile.
Sono in corso di completamento gli interventi di soccorso tecnico urgente richiesti dalla cittadinanza ai Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Livorno a seguito del maltempo verificatosi nei giorni scorsi. In tale contesto il Comando ha espletato circa 400 interventi sul territorio provinciale. Di questi si riporta una statistica che evidenzia l’attività condotta nei vari comuni, nonché distinta per tipologie di attività. È da evidenziare il grande numero di interventi effettuati per alberi pericolanti e dissesti statici, che hanno visto persino la necessità di effettuare opere provvisionali di coperture di tetti danneggiati mediante operatori specializzati in tecniche Speleo Alpino Fluviale e lavori in quota.
Svariate sono state le tipologie di richieste pervenute al 115 del Comando, ovvero mediante i Centri Operativi Comunali attivati per l’emergenza ai quali i Vigili del Fuoco hanno partecipato con propri rappresentanti. In tali tipologie di richieste sono state registrate ricorrenti segnalazioni di caduta di rami o alberi su autovetture o sulle sedi stradali, di distacco di elementi di edifici o di materiali resi pericolanti, quali gronde, antenne, infissi, tende, insegne, cavi elettrici e telefonici, ma anche semafori danneggiati dal forte vento. Complessivamente il Comando è stato impegnato con tutto il proprio organico, anche libero dal sevizio, organizzando 11 squadre di soccorso con 20 automezzi, anche per operare in situazioni rese più complesse a causa delle condizioni meteo avverse, contraddistinte da forti piogge e venti molto intensi.
Particolare impegno è stato profuso dal personale del distaccamento di Portoferraio, che ha operato sul territorio dell’isola d’Elba, anche per le difficoltà connesse all’interruzione dei collegamenti con il continente per via del mare agitato. Lo svolgimento degli interventi si è avvalso in numerose circostanze della collaborazione di squadre di volontari e di macchine operatrici messe a disposizione da alcuni comuni, nonché del coordinamento e della collaborazione generale con le altre forze istituzionali (CC, PS, GDF, CP), con i Sindaci, la Provincia e con tutti gli enti coinvolti.
Tale coordinamento è stato garantito attraverso il Centro di Coordinamento Soccorsi attivato dalla Prefettura per l’emergenza.
A distanza di poco più di un anno dall’intervento di abbattimento di 49 alberi nell’area di piazza Oreste Ristori, nel centro di Empoli, questa mattina sono stati abbattuti altri 4 esemplari. La decisione di tagliare altri pini è successiva al parere tecnico di un agronomo che ha evidenziato un grave quadro diagnostico. Le conifere, infatti, come si legge nelle relazione “sono esemplari in precario stato di stabilità, tipico di quelle piante che vegetano in ambiente urbano in condizioni stazionali non ottimali.
Tra l'altro l'aiuola dove vegetano questi esemplari, si trova in un'area d 'accesso per il centro altamente trafficata sia dai veicoli che da pedoni. Ciò determina un'elevata vulnerabilità del sito di potenziale cedimento, in quanto si deve considerare come elevata la probabilità che, nel momento di una eventuale caduta dell'albero o di sue parti significative, l'area interessata potrà essere occupata da persone. In considerazione delle dimensioni di ciò che può cadere e, dell'assenza di elementi che impediscano la caduta, i danni che si potrebbero registrare sarebbero decisamente rilevanti.
A tale considerazione è d'aggiungere che la messa a dimora di queste piante risale a circa 60 anni fa, per cui , in ambito urbano è possibile ritenere che stiano al termine del turno tecnico, manifestano, infatti, criticità fisiologica e strutturale che inducono a considerare un rinnovo delle alberature. Queste circostanze inducono a considerare che la pericolosità di questi esemplari risulti elevato e non gestibile, quindi vengono posti in classe D e se ne prescrive l'abbattimento”. Nelle settimane scorse la ditta che questa mattina ha provveduto all’abbattimaneto delle 4 piante evidentemente inclinate, aveva anche effettuate una potatura manutentiva delle chiome degli altri alberi presenti nell’area, in particolare quelli adiacenti alla strada.