L’Italia entra a pieno titolo nell’era della Cyber Warfare

L’annuncio dell’On Giorgio Mulé, Sottosegretario alla Difesa, all’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze

Nicola
Nicola Novelli
09 giugno 2022 19:05
L’Italia entra a pieno titolo nell’era della Cyber Warfare

FIRENZE- “Nel Decreto Aiuti in conversione in legge in parlamento è inserita una norma che attribuisce alla Difesa le operazioni di cyber defence, che si affiancano alle attività di cyber-intelligence e cyber-security già esistenti. La modifica dell’articolo 88 apre finalmente la porta alla possibilità di un contrattacco a un’eventuale aggressione cibernetica” a dare l’annuncio questo pomeriggio l’On Giorgio Mulé, Sottosegretario alla Difesa, ospite dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze, in occasione della XIII Conferenza Nazionale sulla Cyber Warfare.

L’evento di quest’anno, intitolato “Politica interna e politica estera nell’era cibernetica: verso la Ciberocrazia?” è stato organizzato da EUCACS, CSSII e InTheCyber – Intelligence & Defence Advisors, che che, da sempre, riuniscono i massimi esponenti ed esperti di sicurezza cibernetica del sistema paese.

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“È dal 2009, dalla prima conferenza che organizzammo, che aspettavamo di sentire le parole pronunciate finalmente a Firenze dal Sottosegretario alla Difesa Mulé” spiega con una certa emozione l’Ing. Paolo Lezzi, Chairman della Conferenza ed Executive vice President di EUCACS.

“L’Italia fa così il suo ingresso nel quinto dominio bellico, caratterizzato da trasversalità degli impatti e mutamento dei concetti di sicurezza, resilienza e sovranità. In conseguenza della guerra russa in Ucraina il tema risulta di assoluta rilevanza. Anche la politica interna è ormai fortemente influenzata dagli sconvolgimenti degli equilibri di potere e, per questo, abbiamo deciso di dedicare la Conferenza di Firenze allo studio di una nuova possibile forma di governo basata sull'utilizzo efficace della tecnologia e del potere informativo. Ciò all’integrazione fra i vari settori del governo nell’applicazione della tecnologia dell’informazione. In particolare, esaltando il partenariato pubblico–privato, una relazione palesemente biunivoca” conclude Paolo Lezzi.

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