L'incontro di Carlo Calenda a Piombino

Lettera aperta a Eugenio Giani sul rigassificatore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 settembre 2022 15:52
L'incontro di Carlo Calenda a Piombino

Il Comitato Salute Pubblica e La Piazza Val di Cornia hanno incontrato l’On. Carlo Calenda in visita a Piombino il 7 settembre, alla sala conferenze del porto. I comitati e tutti coloro che si oppongono al progetto del rigassificatore a Piombino sono stati costantemente menzionati, sui giornali e sui talk show, dall’Onorevole e spesso definiti nimby. L’incontro si è svolto senza la pretesa da entrambe le parti di voler fare cambiare idea o posizione sulla questione.

"Durante l’incontro abbiamo esposto le nostre puntuali argomentazioni per presentare all'On. Calenda i motivi assolutamente non egoistici della protesta di Piombino -spiegano i portavoce dei comitati- Abbiamo posto l’accento sulla specificità del progetto di Piombino, anche alla luce delle integrazioni presentate da Snam agli Enti che ne hanno fatto richiesta, integrazioni pubblicate, da qualche giorno, sul sito delle Regione Toscana.

Analisi non facile per il poco tempo a disposizione. Abbiamo scelto di evidenziare, durante l’incontro, solo alcune delle integrazioni richieste dalla Capitaneria di Piombino: la maggior parte delle manovre simulate dallo studio Cetena, incaricato da Snam, sono state eseguite in assenza di vento e con vento moderato, 15 nodi (forza 4 nella scala Beaufort). Riteniamo per questo non evidenziate le situazioni di pericolo a cui le navi andranno incontro manovrando in condizioni meteo più critiche, in presenza della FSRU.

Chi è esperto di mare sa benissimo che i venti in questa zona alcune volte sono talmente forti da rendere impossibile persino fare partire e attraccare i traghetti per l’Elba".

intanto un attivista di Idra presidia da due settimane piazza Duomo 10 a Firenze.

Approfondimenti

“Gentile Presidente Eugenio Giani, può definirsi a Suo avviso credibile un amministratore pubblico che cambia in continuazione le versioni dei fatti? -scrivono dall'Associazione di volontariato- Può definirsi affidabile un amministratore pubblico che evita di incontrare i cittadini e di rispondere alle domande che lo interpellano nel suo ruolo? Può definirsi democratico un amministratore pubblico che affida ai privati che propongono l’opera il compito di garantire sostenibilità ambientale, salute e sicurezza delle popolazioni, obbedendo senza scrupoli ai diktat di un governo che esenta l’opera dalle previsioni di legge, dai controlli, dalle valutazioni, dal dibattito pubblico e – sembra – dallo stesso vincolo dei pareri tecnici richiesti?”.

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