Libreria Bargello: Di Giulio assolto dall’accusa di diffamazione

Il fondatore di Casapound Firenze aveva definito Pierguidi “mandante morale” in seguito a un assalto compiuto da un gruppo di anarchici contro la Libreria nel 2016. La sentenza della Corte di Appello dopo che in primo grado era stato condannato a pagare una multa di 800 euro, oltre ad un risarcimento danni di 1.500 euro e spese legali per 1.800 euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2021 17:26
Libreria Bargello: Di Giulio assolto dall’accusa di diffamazione

Il fatto non sussiste”, è la motivazione con cui, questa mattina, la Corte d’Appello del Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso presentato da Saverio Di Giulio (fondatore nel 2008 della sezione fiorentina di Casapound), assistito dall’Avvocato Simone Bonaldi, assolvendolo con formula piena nel procedimento giudiziario che lo contrapponeva a Michele Pierguidi che lo aveva querelato per diffamazione.

La vicenda giudiziaria, molto discussa sulla stampa cittadina, ebbe inizio quando Pierguidi, esponente del Partito Democratico e attuale Presidente del Quartiere 2, adì le vie legali contro Di Giulio per una frase pronunciata alla radio. Di Giulio lo aveva definito “mandante morale” in seguito a un assalto compiuto da un gruppo di anarchici contro la Libreria Il Bargello nel gennaio del 2016.Di Giulio in primo grado era stato condannato a pagare una multa di 800 euro, oltre ad un risarcimento danni di 1.500 euro e spese legali per 1.800 euro.

La sentenza di oggi ribalta tutto e chiude la vicenda con la vittoria del querelato, difesosi sempre in modo energico durante le fasi dibattimentali del processo, nel corso del quale, tra le altre cose, aveva anche sottolineato la presenza di Pierguidi in prima linea a una manifestazione non autorizzata organizzata dagli anarchici contro la libreria.Alla Libreria Il Bargello la sentenza ha provocato grande soddisfazione: “accogliamo questa decisione come una vittoria per tutto il mondo della cultura”, dichiarano i volontari della Libreria, “perché abbiamo sempre espresso molta preoccupazione per le tesi liberticide contenute in alcuni atti presentati dal Partito Democratico presso il Consiglio Comunale e quello del Quartiere 2.

Mozioni intrise di pregiudizi ideologici, fatte approvare dalla maggioranza, secondo cui il nostro centro culturale avrebbe dovuto chiudere soltanto perché promotore di una cultura difforme dal pensiero unico di sinistra”.“Oltre a questo”, continua l’associazione, “a più riprese sono stati diramati comunicati stampa fortemente diffamatori nei confronti della nostra attività. Venne anche creata un’‘assemblea antifascista’, gruppo in cui convergeva tutta la sinistra, dal Partito Democratico ai centri sociali, col solo scopo di ostacolare la nostra attività”.“Creando un clima di questo tipo”, concludono da Il Bargello, “non era difficile immaginare che qualcuno potesse trovare terreno fertile per compiere azioni violente.

Ci auguriamo che questa sentenza serva a responsabilizzare quegli amministratori che negli anni hanno soffiato sul fuoco dello scontro ideologico per raccattare qualche voto nell’area dell’estrema sinistra. Si tratta di una logica che non ci interessa, il terreno su cui vogliamo batterci è quello della cultura. Noi siamo sempre aperti e disponibili a confrontarci con chiunque, ma forse questa fantomatica ‘cultura di sinistra’, non è poi così tanto forte da reggere un confronto e un sano contraddittorio”.

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