Nuova Legge elettorale in Toscana, ma chi li sceglie i consiglieri?

Saranno 40 i consiglieri in Toscana, attualmente sono 50, ma con quali modalità verranno scelti dagli elettori?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2014 16:52
Nuova Legge elettorale in Toscana, ma chi li sceglie i consiglieri?

Soglie di sbarramento e listino bloccato hanno creato attrito sul tavolo della concertazione.La mozione. Una proposta per una soglia unica di sbarramento al 3% è stata sostenuta dai consiglieri Paolo MARCHESCHI (Fdi), Alberto MAGNOLFI (Ncd), Monica SGHERRI (Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani), Vianna Antonio GAMBETTA (Più Toscana/Nuovo Centrodestra), Giuseppe DEL CARLO (Unione di Centro-UDC) e Gabriele CHIURLI (Gruppo Misto).

Si è astenuta Daniela Lastri (PD) presidente dell'organo consultivo e non hanno partecipato al voto i membri di Pd e Forza Italia."Rammarico" esprime Lastri perché "Sulle soglie di accesso sarebbe stato importante dare un segnale di apertura, prevedendo una soglia unica al 3%. Ho più volte richiamato la nota dei nostri uffici legislativi sulla quasi certa incostituzionalità del listino regionale facoltativo innestato su un impianto di legge che prevede il ripristino delle preferenze. È un vero peccato perché il testo base su cui abbiamo lavorato in questi mesi, era una proposta innovativa, prevedendo la preferenza agevolata, la doppia preferenza donna/uomo, l’alternanza di genere nelle liste, la previsione del ballottaggio. Adesso la questione passa al Consiglio" conclude.

Però nella stessa area politica c'è chi la pensa diversamente: “Sulla riforma elettorale promessa mantenuta - dichiara Ivan Ferrucci (PD) - c’è l’intesa che entro luglio la prima commissione affari istituzionali voti in rappresentanza di una larghissima maggioranza delle forze politiche presenti in consiglio (Pd-Cd-Tcr-Pdci-Fi), un testo che si basa sul ritorno alle preferenze su piccoli collegi, premio di governabilità e parità di genere, e un mini listino facoltativo. In questo modo potremo approvare il provvedimento nel primo consiglio regionale del 9 settembre”. 

PD e Forza Italia hanno già l'accordo pronto? "Il PD cede alla linea Verdini che trionfa su tutti i punti in discussione. Viene previsto un listino bloccato di tre nominati, ciascuno dei quali potrà candidarsi anche in tre circoscrizioni provinciali. Questo significa che attraverso il gioco delle opzioni praticamente tutti gli eletti saranno scelti dalle segreterie dei partiti" è il commento di Alberto Magnolfi - Presidente Gruppo regionale NCD, Giuseppe Del Carlo - Presidente Gruppo regionale UDC, Antonio Gambetta Vianna - Presidente Gruppo regionale Più Toscana-NCD.

"Le preferenze saranno polvere negli occhi; tutto cambia perché niente cambi - sottolineano i tre - viene introdotta per la prima volta una incredibile soglia di sbarramento di coalizione al 10%: potrà succedere che una lista che prende il 9% in coalizione con un’altra lista dello 0,9% non prenderà alcun seggio, mentre una lista che prende il 3,01% collegata con altre liste minori che tutte insieme superano il 10% prenderà (con il suo 3%) vari seggi.

Un’aberrazione incostituzionale. Il combinato disposto tra l’altissimo premio di maggioranza, che porterà la coalizione vincente con solo il 40% dei voti ad ottenere il 57,5% dei seggi da un lato, e la soglia di sbarramento al 10% dall’altro, che lascerà senza rappresentanza centinaia di migliaia di voti espressi, determina una situazione nella quale il 90% del nuovo consiglio regionale sarà già scritto alla vigilia del voto lasciando ai cittadini elettori il ruolo di comparse della democrazia" “Contro la nuova legge elettorale toscana siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale” annuncia il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), all’indomani del gruppo di lavoro che ha registrato l’accordo di Pd e Forza Italia sul nuovo sistema di elezione di Presidente e Consiglio regionale. “La proposta di legge – dichiara Chiurli - è palesemente incostituzionale.

La reintroduzione delle preferenze è solo di facciata, il gran ritorno è quello del listino bloccato, ovvero proprio il punto che è stato censurato dalla Consulta con la sentenza sul Porcellum. E’ un film già visto nel 2009 – continua il consigliere – allora si misero d’accordo D’Alema e Verdini, oggi è di nuovo Verdini a firmare l’inciucio con il Pd.

Ma siamo decisi a dare battaglia dentro e fuori dall’Aula, presentando una valanga di emendamenti diretti a ristabilire la parità di accesso alla competizione elettorale per i movimenti e l’opportunità reale di scelta per i cittadini. Tra i punti fondamentali a cui rimettere mano “la soglia di sbarramento, che ci auguriamo sia una sola, fissata al 3%” e “il numero delle sottoscrizioni necessarie per presentare le liste, che deve essere rivisto al ribasso.

Oltre all’abolizione del ridicolo listino bloccato facoltativo. Anche in Toscana, come a Roma – attacca Chiurli - si continuano a produrre leggi senza tener conto della società che sta fuori dal Palazzo. Ma i cittadini hanno perso la pazienza – conclude - è ora di finirla di prenderli in giro”.Il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini interviene: "La proposta su cui Forza Italia, Pd e le altre forze di maggioranza hanno trovato l’accordo è un testo che adegua e migliora la legge elettorale regionale vigente, e non un esercizio di “gattopardismo” come sostengono alcuni consiglieri di NCD e UDC.

Ma dopo aver letto la loro nota stampa non credo che dipenda da strumentalizzazione politica, quanto da una distratta lettura della proposta: tali e tante sono le inesattezze inanellate che non posso esimermi dal rivolgere ai colleghi Magnolfi, Del Carlo e Gambetta Vianna un invito a leggere con maggiore attenzione il testo. Scoprirebbero ad esempio che il listino è facoltativo e flessibile, e che i candidati che lo compongono potranno candidarsi in due circoscrizioni, e non in tre come sostengono.

Scoprirebbero inoltre che una lista che prende il 9% in coalizione con un’altra lista dello 0,9% eleggerà consiglieri e non sarà esclusa dalla ripartizione dei seggi. Prenderebbero coscienza che le soglie di sbarramento e il premio di maggioranza rispondono agli stessi criteri di riduzione della frammentazione politica e di garanzia di governabilità che hanno ispirato la proposta di legge elettorale nazionale approvata dalla Camera con i voti di Udc e NCD. Circa le preferenze, infine, difficile comprendere come si possano definire “fumo negli occhi”: è sufficiente fare due semplici calcoli per stabilire che nell’ipotesi in cui la sola Forza Italia dovesse utilizzare il “listino” oltre il 90% dei nuovi consiglieri sarà comunque eletto tramite preferenze.

Anziché stracciarsi le vesti gli esponenti di Ncd e Udc rileggano quindi il testo e quindi si impegnino per lavorare alla creazione di una coalizione di centrodestra forte e competitiva" conclude.

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