Lavoratori digitali: mozione chiede il riconoscimento dei loro diritti

Approvato un atto presentato da numerosi consiglieri regionali e che vede come primo firmatario Simone Bezzini (Pd): “Estendere diritti e migliorare condizioni lavorative”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2019 23:30
Lavoratori digitali: mozione chiede il riconoscimento dei loro diritti

Riconoscimento dei diritti dei nuovi lavoratori digitali: è quanto chiede una mozione che vede come primo firmatario Simone Bezzini (gli altri firmatari sono Serena Spinelli, Gianni Anselmi, Leonardo Marras, Enrico Sostegni, Fiammetta Capirossi, Marco Niccolai, Antonio Mazzeo, Valentina Vadi, Elisabetta Meucci, Alessandra Nardini, Lucia De Robertis, Giacomo Bugliani, Ilaria Bugetti e Andrea Pieroni).

Come ha spiegato Bezzini illustrando l’atto in aula, la mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Parlamento e del governo nazionale, per intervenire a colmare un vuoto normativo che rischia di cancellare i diritti dei lavoratori digitali della cosiddetta gig economy, a partire dall’individuazione di un salario minimo e passando anche dalla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore. Il consigliere ha infatti sottolineato come le nuove tecnologie stiano mutando l’organizzazione del lavoro, creando nuove figure che sono difficilmente collocabili nei sistemi contrattuali e normativi esistenti, e che dunque rischiano di essere sfruttate o sottoposte ad eccessi di precarietà.

L’atto impegna l’esecutivo, inoltre, ad attivarsi per verificare quali spazi possa avere la Regione Toscana nell’intraprendere misure di politiche attive sul lavoro di queste nuove tipologie, valutando anche l’approvazione di una Carta dei diritti dei lavoratori digitali, come già fatto ad esempio dal Comune di Bologna e dalla Regione Lazio, che ha annunciato di voler avviare un percorso per affrontare in maniera complessiva questo nuovo settore.

L’assessore regionale Vittorio Bugli ha detto che la mozione è utile per rafforzare il lavoro di pressione che la Regione Toscana sta già facendo a questo proposito presso il governo nazionale. Ha inoltre spiegato che la Regione si sta muovendo, nell’ambito delle proprie competenze, per affrontare questioni come la sicurezza sul lavoro, l’igiene nella fase di consegna delle merci, la formazione.

“Questo atto – ha spiegato Bezzini illustrandolo in aula- pone il tema dell’estensione di diritti e tutele al mondo del lavoro connesso alle grandi piattaforme digitali. Si tratta di un numero sempre più alto di ragazze e ragazze che svolgono prestazioni spesso in contesti di forte precarietà. Chiediamo – ha aggiunto Bezzini – che venga effettuata una verifica rispetto agli spazi di manovra che, nell’ambito delle proprie competenze, la Regione può avere per dare alcune risposte concrete relativamente all’esigenza di miglioramento delle condizioni lavorative di diverse centinaia di persone, soprattutto giovani, anche in Toscana”.

“Chiediamo che la legislazione nazionale faccia finalmente concreti passi in avanti verso la tutela dei diritti delle nuove professioni legate alle piattaforme digitali: settori in cui c'è da lavorare per garantire sicurezza e dignità dei lavoratori. Ed anche di proseguire con azioni regionali che diano un quadro di tutele essenziali - ha commentato Serena Spinelli - . "Un tema sul quale ci siamo ampiamente confrontati anche l'anno scorso, in un convegno di cui mi ero fatta promotrice.

Allora il ministro Di Maio appena insediato aveva promesso soluzioni, convocando anche un tavolo con i ciclofattorini, i "riders" subordinati agli algoritmi delle multinazionali della consegna di cibo a domicilio, ma poi tutto si è praticamente fermato. Oggi – conclude Spinelli - ribadiamo che non ci si deve dimenticare di quei lavoratori e che continuiamo a sostenere le loro battaglie, che sono battaglie per la dignità del lavoro e quindi di tutti".

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