L’apertura del museo di Gonfienti

A Campi Bisenzio inaugurato il nuovo Archeologico alla Rocca Strozzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2022 18:10
L’apertura del museo di Gonfienti

E’ stato inaugurato oggi, venerdì 15 luglio, il Museo archeologico di Gonfienti alla Rocca Strozzi alla presenza di tutta l’Amministrazione comunale di Campi Bisenzio e di numerose autorità civili e religiose. Sarà aperto al pubblico da sabato 16 luglio.

Il progetto di raccogliere alla Rocca Strozzi i reperti rinvenuti nel sito archeologico di Gonfienti, a cavallo tra i Comuni di Prato e di Campi Bisenzio, è nata nel 2006, quando il nostro Comune ha messo a disposizione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana gli spazi all’interno della Rocca e finanziato le operazioni di restauro del materiale venuto alla luce, con l'intenzione di fare del prezioso complesso monumentale trecentesco un centro museale di prima importanza.

La realizzazione del Museo ha permesso di valorizzare i reperti venuti alla luce nelle decennali campagne di scavo che si sono succedute a partire dal 2002 e nello stesso tempo ha consentito di restituire la Rocca alla cittadinanza. Questo monumento non è infatti semplice contenitore museale, ma apre finalmente le sue porte dopo decenni di oblio, diventando una risorsa per tutti i cittadini e un'opportunità di riappropriarsi della propria identità storica collettiva.

Il Comune ha inizialmente provveduto a restaurare la Rocca Strozzi con la messa in sicurezza delle parti degradate, il rifacimento della facciata esterna, il giardino all'italiana, il recupero funzionale del locale ex tinaia e dei suoi annessi. L'allestimento del Museo ha interessato i locali al piano terra della villa-fattoria e quelli della ex tinaia.

La costituzione di un Museo archeologico a Campi Bisenzio si inserisce in un più ampio progetto di collegamento tra l’area archeologica con parte dell’insediamento etrusco in corso di scavo, la realizzazione presso il Mulino di Gonfienti di un centro per la diagnostica, il restauro, lo studio, la documentazione e valorizzazione del sito di Gonfienti e del territorio circostante, oltre alla previsione di itinerari ciclo pedonali che mettano in relazione i tre poli al fine di garantire la valorizzazione del sistema nel suo insieme.

Le sezioni dell'esposizione museale sono tre suddivise nelle diverse epoche in cui il territorio di Gonfienti è stato stabilmente abitato: età del bronzo, età etrusca, età romana.

Dall'ingresso di Via Roma, si accede al bookshop-biglietteria, con notizie storiche riguardanti la Rocca Strozzi; attraverso una galleria informativa, si scende alla sala dell'età del Bronzo quando Gonfienti era uno dei più estesi villaggi della Toscana settentrionale abitato stabilmente dal XVI al XIII secolo a.C.

La sala dell'età etrusca è collocata nella ex tinaia, dove sono conservati i reperti risalenti a quell'epoca con una suggestiva ambientazione. E' stata infatti ricostruita una porzione di tetto di un esteso edificio residenziale che copre una grande teca contenente i reperti. In età etrusca arcaica, tra VI e V secolo a.C., infatti sulla riva destra del Bisenzio venne fondata una nuova città caratterizzata da un progetto urbanistico innovativo, con funzione di controllo sul territorio, sulla viabilità e sugli scambi commerciali. Completano l’allestimento di questo spazio pannelli esplicativi della sezione e due strutture che ricostruiscono in scala una porzione dell'edificio residenziale e il territorio della piana intorno a Gonfienti.

Di notevole suggestione è la grande vetrata trasparente che affaccia sul lato del fiume Bisenzio, che mette in relazione interno ed esterno, antico e presente, con lo scorrere delle acque così essenziali alla vita e allo sviluppo di tutto il territorio.

Un ulteriore locale è adibito a sala convegni e all'esposizione dei reperti riguardanti le frequentazioni di età romana, corredato da un pannello con una porzione della "tabula peutingeriana”, l’antica carta romana che mostra la viabilità dei territori dell’Impero dato che in quel periodo Gonfienti visse una nuova stagione per la presenza della via di grande comunicazione Cassia Clodia e delle strutture logistiche che dovevano affiancarla.

L’Assessora alle Politiche Culturali, Monica Roso ha spiegato: “Oggi l’apertura del Museo archeologico di Gonfienti alla Rocca Strozzi fa di Campi Bisenzio un polo culturale e attrattivo di primo livello che propone un percorso nella storia unico e prezioso. Con questo museo e con la riapertura della Rocca Strozzi ci riappropriamo del nostro passato e faremo anche un passo decisivo nel futuro della nostra comunità, perché siamo convinti che questo centro museale sarà un motore prezioso per lo sviluppo anche turistico del nostro territorio.”

Il Sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi ha dichiarato: “Sono davvero orgoglioso di aver inaugurato questo museo e di poter dire: ce l’abbiamo fatta. Il percorso è stato difficile e accidentato ma siamo riusciti ad ottenere un magnifico successo che adesso resterà un patrimonio tangibile per tutti i campigiani. La nostra Amministrazione si è impegnata fin dall’inizio per raggiungere questo traguardo e adesso lo consegna alla cittadinanza sicura che diventerà un fiore all’occhiello non solo del nostro Comune, ma di tutta la Piana.”

“Il patrimonio di Gonfienti rappresenta una miniera d’oro per il nostro territorio per questo è urgente riprenderne gli scavi presso l’area archeologica pratese. L’apertura del Museo a Campi Bisenzio, atteso da 20 anni, rappresenta una notizia della quale siamo certamente lieti. Un vanto per Campi Bisenzio che così rivoluziona le proprie politiche culturali. Adesso due sono le sfide da compiere: acquisire la rilevanza regionale per il museo e renderlo appetibile al pubblico affinché i locali inaugurati oggi siano pieni di cittadini”.

Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano di Forza Italia – centrodestra per il cambiamento e Capogruppo azzurro a Campi Bisenzio che aggiunge: “Francamente ci saremmo attesi un’inaugurazione diversa, un battesimo popolare che purtroppo non c’è stato relegando la cerimonia a pochi invitati. Eppure, la sfida è rendere vivo quel patrimonio portandovi all’interno i campigiani affinché siano orgogliosi della nostra storia. Ci auguriamo dunque che sia subito avviata un’imponente campagna pubblicitaria che sappia suscitare l’interesse dei nostri cittadini e li spinga a visitare i locali inaugurati oggi. Tra fine agosto e settembre ricorrerà la tradizionale “Giornata degli etruschi” e sarà necessario compiere ogni sforzo con la produzione di innumerevoli eventi collaterali da svolgersi a Campi e all’interno del nostro Museo per consentire la più ampia riscoperta delle nostre radici storiche e la valorizzazione del patrimonio culturale”.

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