L’analisi: Fiorentina opaca e confusa

Conclusa la partita Frosinone-Fiorentina, 1-1 il risultato finale. Pioli abbandona il terreno di gioco a testa bassa e attonito

09 novembre 2018 23:39
L’analisi: Fiorentina opaca e confusa
Immagine concessa da violachannel.tv

I giocatori sembrano stanchi, facce e atteggiamenti psicologici non manifestano scaltrezza, nè meccanismo omogeneo nei tatticismi, mentre i ragazzi viola perdono fiducia e, dati alla mano, nessuno tranne Chiesa accende la miccia. Non sono tre punti buttati al vento, ma, anzi, l’ennesimo sintomo che il meccanismo tracciato, coi suoi princìpi, ha regalato tutto ciò che ha da regalare.

Allenatore e squadra dimostrano continuamente che la loro crescita sia ambivalente: cioè proporzionata fra le parti. Gli equilibri si sottopongono constanti ai controlli degli atti, dai quali escono quei caratteri ulteriori che ampliano l’individuo. Pioli non vuole mollare la presa, e tale decisione va capita, però stasera, ne rende nota visibile quell’uscita durante il fischio conclusivo del match, vorrà fare i conti con se stesso.

Sbagliare è umano, ma la saggezza dell’applicazione conoscitiva non sta nel simulare un altereco della realtà. I gigliato hanno problemi visibili che essi stessi si causano e non vogliono ammettere, probabile per paura, che calzi male questo giogo. Nulla finisce per davvero, perciò esiste l’accettazione. Devono cercare chiarezza.

Distruggere una costruzione eretta su concetti relativi e realizzare un altro edificio diverso attraverso i medesimi materiali grezzi. Ecco cosa rimane da fare alla Fiorentina del Mister Pioli. Almeno così non smarriranno totalmente il loro passato, attivandone un senso positivo, e mostreranno un presente di concentrato inteso ed emotivo, col quale potrebbero raggiungere risultati che gli sono abbordabili. Insomma ripristinare efficacia.

Qui spetterà a Pioli il compito che si era imposto: essere un bravo gestore.

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