La Toscana si ribella al Governo: "Vogliamo gli spostamenti tra Comuni"

Covid, tutte le forze politiche d'accordo: oggi in Consiglio regionale mozione presentata dall'opposizione approvata all'unanimità. Il vicepresidente Scaramelli: "Chiediamo con forza la modifica di un provvedimento iniquo. Il lavoro del famigerato Comitato tecnico scientifico dovrebbe avere proprio questi elementi, la scientificità e la razionalità, come bussola"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2020 17:22
La Toscana si ribella al Governo:

“Un atto forte che chiede elementi di scientificità a supporto delle decisioni”. Così Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, sulla mozione approvata oggi all’unanimità in merito alla necessità di consentire gli spostamenti tra Comuni.

“È assurdo - commenta Scaramelli - che in comuni da 3 milioni di abitanti si possa circolare liberamente, con le conseguenze che abbiamo visto tutti in questo fine settimana, mentre in una Regione come la Toscana, ad esempio, che ha meno di 4 milioni di abitanti non sia possibile lo spostamento da un Comune all’altro. Chiediamo con forza la modifica di un provvedimento iniquo. Il criterio dei confini comunali non ha fondamento scientifico. Non è nelle direzioni verso cui si muovono le persone ma l’ambito entro il quale si svolgono e con quali modalità che si possono creare percorsi virtuosi di contenimento del contagio.

Dopo il Consiglio regionale della Toscana sia anche il Governo ad intervenire per modificare vincoli che non attengono al buon senso. Le cittadine e i cittadini si sono dimostrati rispettosi e scrupolosi, ma non possiamo continuare a mettere le lancette del tempo indietro con regole che non rispondono ad elementi di provata scientificità e razionalità. Il lavoro del famigerato Comitato tecnico scientifico dovrebbe avere proprio questi elementi, la scientificità e la razionalità, come bussola”.

IL DETTAGLIO. All’unanimità il Consiglio regionale impegna il presidente della Giunta regionale a fornire un’interpretazione estensiva del recente Dcpm in merito alla necessità di spostamento con mezzi pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, per soddisfare le necessità essenziali della popolazione residente nei piccoli comuni”. E’ quanto prevede una mozione presentata da Marco Landi, portavoce dell’opposizione, che suggerisce di introdurre la dimensione provinciale nel confronto con il Governo.“Ci si chiede – ha osservato - che senso abbia quanto si afferma nel decreto per il comune di Marciana Marina, ad esempio, che confina esclusivamente con Marciana e non con Portoferraio, dove sono concentrati i servizi”.“Alcune ordinanze del presidente della Regione sono intervenute su alcuni casi, ma è un problema reale – ha affermato Cristiano Benucci (Pd) – La dimensione dei nostri comuni non è quella della provincia di Livorno”.

A suo giudizio il problema è stato affrontato correttamente dalla mozione approvata in prima commissione.“Anche in Valdinievole ci sono gli stessi problemi – ha osservato Luciana Bartolini (Lega) - Si passa da un comune all’altro, tutti sotto i cinquemila abitanti, senza accorgersene e chi viene da fuori rischia di essere multato”.Secondo Vittorio Fantozzi (FdI) il testo uscito dalla prima commissione poteva rappresentare una base di lavoro anche per questa mozione.Marco Casucci ha ricordato che il testo della prima commissione si riferiva alle unioni dei comuni, mentre la mozione in discussione è più ampia.

“E’ incomprensibile mettere sullo stesso piano il comune di Roma -ha detto – con il comune di Montemignaio con quattrocento abitanti”.

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