​La Toscana chiede un regionalismo rafforzato e differenziato: autonomia su 10 materie

La Toscana ha chiesto di ottenere maggiore autonomia in dieci materie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 luglio 2018 19:18
​La Toscana chiede un regionalismo rafforzato e differenziato: autonomia su 10 materie

 La Toscana chiede un regionalismo rafforzato e differenziato, questa la richiesta che il presidente Enrico Rossi, accompagnato dall'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, ha rivolto alla neo ministra degli Affari regionali e delle Autonomie, Erika Stefani, che ha incontrato questo pomeriggio a Roma presso il Ministero di via della Stamperia.

"L'incontro con la ministra - ha detto il presidente Rossi - è stato positivo. Ci accompagnerà in tutti i Ministeri con i quali dovremo discutere le nostre richieste, ed entro l'autunno prossimo contiamo di poter siglare l'intesa complessiva. A questa dovrà poi seguire un passaggio in Parlamento, chiamato ad approvare la legge che riguarderà l'autonomia speciale per la Toscana".

La Toscana ha chiesto di ottenere maggiore autonomia in dieci materie. Si tratta della salute, del governo del territorio, dell'ambiente, della tutela del lavoro, di istruzione e formazione, dei beni culturali, dell'accoglienza dei richiedenti asilo, delle autonomie locali, del coordinamento della finanza pubblica e dei porti.

"Giudico però fondamentale - precisa Enrico Rossi - il mantenimento dell'unità nazionale. Per questo ho chiesto che sia istituito un tavolo vero di monitoraggio continuo, affinché lo Stato possa controllare il rispetto dei livelli di assistenza e dei servizi che devono essere erogati dalle Regioni a tutti i cittadini italiani. Lo Stato deve riservarsi il diritto di intervenire qualora le Regioni non siano capaci di attuare in maniera adeguata l'ulteriore autonomia di cui verranno dotate. É un tavolo di monitoraggio che potrà servire anche a fare il confronto tra le Regioni, perché tutti possano assumere al proprio interno le migliori esperienze attuate".

Ed è a questo proposito che il presidente Rossi ha fatto l'esempio della legge Toscana di governo del territorio. A livello nazionale una proposta di legge che poi non è stata approvata prevedeva di arrivare al consumo di suolo zero entro il 2050. In Toscana la norma che prevede consumo zero sarà cogente dal prossimo anno.

"È per questo - ha puntualizzato Enrico Rossi - che ho chiesto alla ministra che in questo, come in altri casi in cui siamo all'avanguardia, non vengano approvate norme nazionali peggiorative. Adesso, dopo tanti tentativi di riforma andati a vuoto, la strada da seguire è quella prevista dall'articolo 116 della Costituzione. Non per dividere l'Italia, ma per far fare a tutto il Paese un passo avanti".Regione Toscana e Ministero degli affari regionali e delle Autonomie designeranno a breve le rispettive delegazioni trattanti che si incontreranno per esaminare concretamente le richieste di maggiore autonomia avanzate al Governo da parte della Toscana. Sarà l'assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, a guidare la delegazione toscana, anche se il presidente Rossi parteciperà agli incontri che porteranno all'accordo finale.

"Ribadiremo, motivandole - ha precisato Vittorio Bugli - le nostre richieste di autonomia rafforzata nelle dieci materie di nostro interesse, a partire dalla sanità, dal Governo del territorio, dalla cultura e dalla gestione dei richiedenti asilo. Confido in una positiva accoglienza da parte dell'esecutivo e sono fiducioso sulla disponibilità mostrata anche oggi dalla ministra Stefani".

Entro breve anche i tecnici regionali dei settori interessati saranno quindi coinvolti negli incontri che si terranno presso i ministeri competenti, materia per materia. Tra le richieste che la Toscana avanzerà c'è quella che, considerando che i bilanci delle Aziende sono in pareggio, siano tolti i vincoli che impediscono l'assunzione del personale della sanità. Sicurezza sul lavoro e lavoro nero sono altre due materie sulle quali la Toscana chiede una propria autonomia, per intervenire sulle specificità (cave e lapideo, concerie, tessile, moda) dei propri territori, con l'obiettivo di tutelare i lavoratori e ridurre incidenti e mortalità.

"La Toscana - conclude Vittorio Bugli - chiede infine di arrivare all'accordo in via prioritaria rispetto alle altre Regioni e subito dopo le tre, Lombardia, Veneto ed Emilia, che hanno per prime intrapreso il percorso dell'intesa".

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