La somministrazione di anticorpi monoclonali a Pistoia e ad Arezzo

Una nuova opzione terapeutica contro il Coronavirus, nelle video-interviste dell'AUSL Toscana centro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 13:11

Sono stati trattati in questi giorni all’Ospedale San Jacopo i primi pazienti con gli anticorpi monoclonali. La somministrazione, da parte degli infettivologi è avvenuta nello specifico Ambulatorio, appositamente allestito e protetto, all’interno del setting D- Covid19.

La AUSL Toscana centro ha realizzato interviste al dottor Pierluigi Blanc direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale e della struttura Operativa Complessa Malattie Infettive 2 (Pistoia e Prato) e alla dottoressa Lucilla Di Renzo direttore sanitario del presidio ospedaliero.

“Si tratta -dichiara il dott. Danilo Tacconi primario Malattie Infettive del San Donato e componente del gruppo regionale che ha lavorato al progetto per la somministrazione degli Anticorpi Monoclonali- di un grande risultato della ricerca medico/scientifica oltre a quello dei vaccini. Gli anticorpi monoclonali si legano alle proteine del virus, in particolare alla proteina spike che viene utilizzata per penetrare nelle cellule umane. Questa azione impedisce al virus Sars Covid 19 di replicarsi e di far ammalare in maniera grave le persone. La Regione ha dato le specifiche raccomandazioni acquisite dalla nostra Azienda per definirne l'uso gli aspetti organizzativi. I pazienti a cui somministrare questa terapia vengono individuate dalle USCA, dai MMG e anche dal Pronto soccorso, mentre la prescrizione e la somministrazione sono a carico del reparto di Malattie Infettive.Si tratta di persone in una fase precoce dell'infezione che presentano, secondo quanto definito da AIFA, alcuni fattori di rischio che li predisporrebbero più facilmente alla malattia con complicanze.

Quindi soggetti positivi, di età superiore ai 12 anni non ospedalizzati o ospedalizzati, ma non a causa del Covid, che risultano ad alto rischio di sviluppo di forma grave di Covid-19 con conseguente aumento delle probabilità di aggravamento fino alla polmonite. Nello specifico esiste un elenco delle patologie che vengono attenzionate, prosegue Danilo Tacconi, ad esempio persone dializzate, diabetiche, gravemente obese, con malattie cardiache, del neuro-sviluppo, respiratorie, con immunodeficienze, dipendenti da dispositivi tecnologici. L'avvio della cura deve essere tempestivo, entro pochi giorni dalla comparsa del virus, ma non oltre i 10 giorni. E' sostanzialmente la prima terapia specifica che abbiamo a disposizione contro Sars-Cov2 un'ottima opportunità terapeutica che si aggiunge a quanto già utilizziamo.Gli anticorpi monoclonali hanno l’obiettivo di controllare l’evoluzione della malattia, evitando aggravamenti per i pazienti e quindi ridurre anche il carico sugli ospedali e sui Pronto Soccorso”.

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