La Puglia a Firenze

I sapori, colori e talenti di Ippazio Turco e Domenico Cilenti al Gourmettino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2016 10:52
La Puglia a Firenze

Mani che si incontrano, mani di uomini che lavorano ed esprimono la loro arte attraverso il cibo, mani che si stringono in un emblematico abbraccio, uomini che amano la loro splendida Puglia, e allora, può un territorio dare l'imprinting alla sua cucina? Quando il creativo è tale e lascia che sia il territorio a esprimersi, tutto il fascino, la storia, le vicende remote e i segreti culturali di quella terra possono manifestarsi e dare un tono e una connotazione peculiare anche alla cucina. Attraverso il cibo e la creatività nel comporlo, formulano insieme il miglior passaporto comunicazionale, infatti saranno proprio le loro 4 mani insieme a raccontare la loro meravigliosa Regione, dove protagonista sarà il cibo e i prodotti del territorio.

La sera del 22 dicembre a Firenze, all’Osteria Contemporanea Il Gourmettino, la Puglia avrà il profumo della macchia mediterranea, fatta di piante aromatiche ed erbe utilizzate in cucina, piatti che hanno il gusto della terra, del mare, del bosco.

Il Gourmettino fa da teatro ad un incontro magico, la cucina di Domenico Cilenti e quella di Ippazio Turco, insieme per creare un capolavoro fatto di sapori, colori di macchia, di mare, la passione di entrambi per la materia prima territoriale e la capacità creativa, la tecnica, il talento nell'abbinare terra e mare, la loro crescita che li pone tra i grandi maestri della cucina italiana. La loro è una cucina fatta di tanta creatività nel rispetto delle antiche ricette del passato, apprese sicuramente in casa, l’abbinamento del “creare arte con le mani” con gli ingredienti segreti che per loro che hanno la fortuna di vivere in un paese incantato sono il sole, il mare, la Puglia che hanno nel cuore, l’amore per le cose genuine e le tradizioni della loro terra.

Fare cucina è una sorta di "Macaria", una magia,come dice Ippazioche nella sua attività è da sempre affiancato la moglie Margherita, noi siamo rimasti dove siamo nati, a Tricase, nel basso Salento, aprendo qui il nostro ristorante Lemì, cercando di utilizzare quello che i nostri pescatori, contadini, allevatori e la natura ogni giorno ci donano.

La cucina di Turco infatti è puro intuito, ma anche gusto e consapevolezza, sia delle tecniche che per le materie prime adoperate cercando l’ispirazione nei sapori di una volta, rivisitati in moderne e inattese combinazioni.

Ed è questo suo concepire la cucina che lo avvicina alla filosofia del cibo, della cucina e dei valori di Domenico Cilenti, infatti è proprio con la natura che lo circonda e con i luoghi in cui è nato e vive, che Domenico coltiva un rapporto intenso, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e ritornano in superficie, naturali e spontanei. Allergico ai palcoscenici mediatici, il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti, di innovazione, di voglia di stupire, ma la sua terra, rimane sullo sfondo. E così che in pochi anni ha portato la sua cucina ai massimi livelli qualitativi, stupisce sicuramente, perché, con la qualità, ha coniugato un percorso che unisce la tecnica con il territorio.

Anche lui affiancato nell’attività dalla bella moglie Annalisa, che ha creato il suo sogno “Porta di Basso” a Peschici, nel Gargano, riduttivo chiamarlo ristorante, “cento metri a perpendicolo sul mare”, come ama dire, una boutique dei sapori a strapiombo sull’azzurro che tocca il cielo, una delle viste più belle in assoluto.

Appuntamento dunque il 22 dicembre per una cena allietata dalla musica anni ’80 del percussionista Marco Rogai, che accompagna la splendida voce di Barbara Vignali, alla chitarra elettrica e classica Mauro Ardia per una serata fiorentina insolita e bellissima con i colori e i sapori della magica Puglia sullo sfondo.

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