La parola di Dante: "ammentarsi" cioè ricordarsi

Purgatorio XIV, 56

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2021 09:28
La parola di Dante:

Una parola di Dante al giorno, per tutto il 2021. In occasione della ricorrenza dei settecento anni dalla morte del poeta, l'Accademia pubblicherà 365 schede dedicate alla sua opera: affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento. La parola di Dante fresca di giornata è un'occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante.

La parola di oggi 22 gennaio

ammentarsi

(Purgatorio XIV, 56)

Né lascerò di dir perch'altri m'oda;e buon sarà costui, s'ancor s'ammentadi ciò che vero spirto mi disnoda.

Si tratta di un verbo formato sul sostantivo mente “tenere a mente, ricordarsi”; la stessa base è in rammentare/si “richiamare alle mente, ricordare” che Dante usa soltanto in rima e con diverse sfumature di significato sia nel Purgatorio sia nel Paradiso. I due verbi, attestati a partire dal XIII secolo, hanno sorte diversa: ammentare/si ha una vita breve e da tempo è parola obsoleta, rammentare/si è ancora oggi comune soprattutto nell’italiano di Toscana.

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