La deportazione nei campi di sterminio degli antifascisti fioretini

Cerimonie l'8 marzo a Firenze, Empoli e Montelupo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2022 19:30
La deportazione nei campi di sterminio degli antifascisti fioretini

Martedì 8 marzo ricorre l’anniversario della deportazione nei campi di sterminio degli antifascisti della Provincia di Firenze, promossa in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati. Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani rappresenterà la città di Firenze a due cerimonie.

Alle 10,00 in piazza Santa Maria Novella, la cerimonia commemorativa.

Alle 11,30 presso la Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, Binario 6, la deposizione di una corona di alloro.

Approfondimenti

“Sono passati 78 anni da quando da piazza Santa Maria Novella furono deportate 342 persone. Partirono senza bagagli, senza sicurezze, senza poter avvertire nessuno, senza poter salutare i propri cari, senza sapere dove erano diretti e quando sarebbero tornati. Erano uomini – spiega il presidente del consiglio comunale Luca Milani – che avevano diritto a vivere, un diritto che il regime nazi-fascista ha tolto loro.

Il treno, partito dalla stazione di Santa Maria Novella, era composto da carri bestiame sigillati ed era diretto alla volta del campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò l’11 marzo. Obiettivo delle autorità tedesche che occupavano Firenze dal settembre del 1943 era quello di procedere ad una repressione esemplare dell’attività clandestina. Su 342, solo 63 sono riusciti a tornare. E, nonostante fossero di nuovo a casa, l’inferno che avevano vissuto ha cambiato irrimediabilmente la loro vita. Hanno preso coscienza dell’importante incarico che il destino gli aveva consegnato, perciò hanno affrontato il dolore dei ricordi, per raccontare a più persone possibile quello che avevano vissuto. Come ha fatto, fino alla morte, Mario Piccioli.

Loro hanno trovato la forza di raccontare; sta a noi non dimenticare e a trarne insegnamento. Le ideologie razziste esistono tutt’oggi, non sono mai state veramente abolite. Dobbiamo impedirne la rinascita, prevenirle per il nostro futuro.

Dal 2009 i Comuni di Firenze e Mauthausen sono gemellati. Questa è la prova reale – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che da eventi così terribili possono nascere dei legami di speranza basati sui valori di accoglienza, uguaglianza, integrazione e antifascismo”.

A Firenze si era svolto fra il 3 e il 4 marzo lo sciopero generale sostenuto dal Comitato di Liberazione Nazionale: esso abbinava rivendicazioni economiche e politiche, ma intendeva essere soprattutto una vistosa prova di forza contro le autorità tedesche e la Repubblica Sociale Italiana. Protagonisti delle manifestazioni furono gli operai di alcuni grandi complessi, come la Galileo e la Pignone, e personale di altre piccole e medie aziende. Dalla provincia fiorentina partirono giovani appartenenti ai ceti popolari, oltre ad un nutrito gruppo di operai e antifascisti adulti.

La data ebbe un valore simbolico nella storia di Firenze sotto l’occupazione: la notizia degli arresti si propagò rapidamente nei vari ambienti cittadini e nei sobborghi, causando diffuse reazioni di panico.

EMPOLI 

Quest’anno il Comune di Empoli in collaborazione con l’Aned ha realizzato una vera e propria ‘Agenda della memoria’ ricca di appuntamenti di approfondimento e conoscenza. Presentata di recente alla città sta entrando nel ‘vivo’ della programmazione con le presentazioni di libri nell’ambito della ‘Biblioteca della memoria’ e le prossime pose delle pietre d’inciampo.

Alla presenza di Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria e agli studenti del liceo artistico ‘Virgilio’, lunedì 7 marzo, alle 10, in Via Giuseppe del Papa angolo Leonardo da Vinci, sarà incastonata la pietra d’inciampo in memoria di Tommaso e Silvano Gasparri; alle 11, ci saranno gli studenti della Santissima Annunziata, sempre in Via Giuseppe del Papa angolo Leonardo da Vinci, per la posa delle pietre d’inciampo in memoria di Luigi Zingoni e Luigi Grandi.

Mentre, giovedì 10 marzo, alle 10, in Via Chiarugi e in Via Dainelli, alla posa delle pietre d’inciampo in memoria di Gaetano Comunale e Luigi Gambassi. Parteciperanno alcuni studenti del ‘Calasanzio’ e Mantellassi.

Le iniziative si svolgeranno in presenza e nel rispetto delle disposizioni vigenti.Alle due mattinate interverranno anche alcune classi delle scuole primarie Leonardo da Vinci, Carducci, Pontorme, che hanno fatto il percorso di formazione finanziato da Unicoop Firenze.

COMMEMORAZIONE

Martedì 8 marzo 2022 rappresenta la memoria storica della città di Empoli, scolpita in una data. Ricorre il settantottesimo anniversario della deportazione nei campi di sterminio dei 55 cittadini e lavoratori empolesi. In questo giorno nel 1944 furono arrestate da Empoli e dagli altri comuni limitrofi 117 persone, sottratte alla propria vita e alle proprie famiglie e trasferiti nel campo di concentramento di Mauthausen. Molti di loro morirono nei sotto-campi di Gusen, Ebensee e nel castello di Hartheim. Per questo la Città, insignita dal Presidente della Repubblica nel 2018 della medaglia d’oro al merito civile, continuare a ricordare e celebrare ogni anno quella data, è un momento fondamentale di trasmissione della memoria storica, di racconto e di testimonianza umana.

Alla cerimonia di martedì prossimo saranno presenti il sindaco Brenda Barnini, Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio comunale con delega alla cultura della memoria e una rappresentanza della delegazione austriaca della cittadina Sankt Georgen an der Gusen, gemellata con Empoli da oltre venti anni. Alle 9.30 sarà officiata la Santa Messa, alla Chiesa della Madonna del Pozzo in piazza della Vittoria; alle 10.30, deposizione di una corona di alloro, al monumento alla ex ciminiera della Vetreria Taddei fra via Fratelli Rosselli e largo 8 marzo 1944.

MONTELUPO FIORENTINO

Il comune di Montelupo organizza una settimana di iniziative per ricordare quanto accaduto nella notte fra il 7 e l'8 marzo 1944: 21 cittadini di Montelupo furono deportati nei campi di sterminio austriaci, come repressione allo sciopero generale del 3 e 4 marzo al quale nessuno partecipò nella nostra cittadina. La deportazione colpì tutto l’Empolese Valdelsa ed ebbe le seguenti caratteristiche:

1. fu realizzata interamente da autorità italiane;

2. colpì indiscriminatamente scioperanti e non, caratterizzandosi quindi anche come vendetta per motivi politici o personali.

3. La mortalità dei deportati fu altissima.

Il Comune di Montelupo fin dall’immediato dopoguerra nel 1947, ha partecipato ai pellegrinaggi ai campi di sterminio che videro la tragica esperienza dei deportati e ha scelto di ricordare quanto accaduto con 4 monumenti: la targa commemorativa posta sulla facciata del palazzo comunale; il cippo posto presso il cimitero del capoluogo; il monumento ai caduti in Piazza Matteotti; una pietra monumentale provenIente dalla cava di Ebensee (sottocampo di Mauthausen) di fronte alla scuola “Baccio da Montelupo” realizzato nel 2008 in collaborazione con il Liceo artistico di Empoli.

Il percorso della memoria si arricchisce quest'anno delle "Pietre d'inciampo", collocate nei luoghi in cui abitavano o lavoravano i cittadini di Montelupo che furono assassinati nei lager. La prima è stata inaugurata lo scorso 27 gennaio ed è dedicata a Carlo Castellani.

Lunedì 7 marzo alle ore 22.00 è stato chiesto ai sacerdoti di suonare le campane a morte per ricordare l'inizio de "la notte dell'odio".

Martedì 8 marzo alle ore 11.00 si terrà una passeggiata della memoria per le vie del centro, con partenza da viale Umberto I per l'inaugurazione delle pietre d'inciampo dei deportati dal centro città assassinati nei lager.

Alle ore 18.00 presso il MMAB, piazza Vittorio Veneto, 11 sarà inaugurata la mostra "Campioni nella Memoria" sugli atleti deportati nei lager. Montelupo ha perso nei campi di concentramento il calciatore Carlo Castellani, ma sono tanti gli atleti ad essere stati deportati nel lager. 48 fotografie per 48 storie. Ogni capitolo contiene la foto dell'atleta e la sua biografia con i motivi della deportazione - razziali, politici, religiosi.

Gli sportivi ricordati appartengono a differenti nazionalità e diverse discipline: dal calciatore Carlo Castellani, al marciatore Shaul Ladany, sopravvissuto ai campi di concentramento e al raid dei terroristi di Settembre Nero durante l’Olimpiade di Monaco nel 1972, fino a William Grover-Williams, pilota e agente segreto britannico.

Un progetto culturale itinerante di memoria viva, che negli ultimi anni ha girato l’Italia per musei, scuole e Istituti della Resistenza. Una raccolta di storie e di vite curata dalla sezione fiorentina dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport ‘Oreste Gelli’. L'esposizione approda a Montelupo dopo essere stata ospitata dal Consiglio regionale e vuol far riflettere attraverso storie personali, umane e di simboli dello sport.

«In questi giorni in cui spaventosi venti di guerra spirano da est, occorre ricordare con ancora maggior forza gli orrori che nel 1944 segnarono per sempre la nostra comunità: l’odio fratricida della deportazione, il lungo permanere del fronte sull’Arno in estate e la conseguente distruzione materiale e morale, oltre alle tante vittime militari e civili cadute a Montelupo”. E’ proprio il ricordo dell’orrore che può spingerci a fare ogni sforzo in difesa del bene più prezioso: la Pace», afferma l'assessore alla memoria, Lorenzo Nesi.

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