Firenze, 8 lug.– “Nell’ambito del concordato preventivo avanzato da Fortemugello (la denominazione assunta poco più di un anno fa dalla cooperativa Il Forteto), la Commissione d’inchiesta parlamentare sul Forteto ha condiviso gli elementi emersi dal suo lavoro con il tribunale e il Commissario giudiziale, prof. Leonardo Quagliotti, con l’obiettivo di tutelare le vittime del Forteto. Sempre a tale scopo, la Commissione ha risposto alle richieste documentali giunte dal collegio sindacale della cooperativa, che ha avanzato in tribunale una propria istanza di liquidazione giudiziale (ex fallimento).
Da quanto ricostruito, la cooperativa Il Forteto/Fortemugello è in stato di difficoltà economica e finanziaria da un periodo precedente al commissariamento disposto dal Mise con la nomina dell’avvocato Marzetti nel dicembre 2018. Già nel 2016 il professor avvocato Francesco Menchini, chiamato dal Forteto ad analizzare la sentenza e ad esprimere un parere, aveva prescritto il prudenziale accantonamento di un fondo per le possibili richieste delle vittime. Parere non adempiuto dagli stessi amministratori de Il Forteto. I vari organi sociali succedutisi negli anni non hanno adeguatamente provveduto ad accantonare in bilancio appositi fondi rischi ed oneri per la copertura delle probabili pretese delle vittime, che erano ben identificabili. Lo stato di evidente insolvenza è stato sistematicamente procrastinato.
Con grave ritardo, nel ricorso per concordato preventivo respinto oggi dal tribunale con l’apertura della liquidazione giudiziale, sono stati previsti fondi rischi, anche in favore delle vittime, che sono però stati giudicati parziali e totalmente insufficienti. Nel 2023 Il Forteto ha avuto accesso alla composizione negoziata della crisi con esito dilatorio positivo e dopo pochi mesi il piano era già insostenibile.
L’antieconomicità dell’attività industriale e commerciale della cooperativa ha fortemente danneggiato la tutela dei posti di lavoro: secondo quanto emerso dalla sentenza, il Cda non ha posto in essere adeguati strumenti che potessero incoraggiare una sostenibilità occupazionale.
La Commissione d'inchiesta parlamentare seguirà l'iter che porterà all'insediamento al passivo, con particolare riferimento ai diritti delle vittime del Forteto” afferma in una nota il deputato e Presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti accaduti presso la Comunità “Il Forteto”, Francesco Michelotti.
"Fin da quando emersero i processi giudiziari, fu subito chiaro che la posizione dei sindacati, che rappresentavano i lavoratori, era in linea con il 'profeta'. Loro si trinceravano dietro la difesa dei posti di lavoro per evitare il commissariamento. Io dissi, già in assemblea con i lavoratori, che l'unica soluzione era troncare con il passato, mettere in vendita il Forteto e affidarlo a un imprenditore. Avevamo anche delle offerte perché era un trasformatore del latte importante in Toscana. Dunque, era una storia già scritta.
Anche perché gli amici del 'profeta' hanno voluto far morire tutto con Sansone, lavoratori compresi. Ci sono delle responsabilità e le criticità sono emerse nettamente dai bilanci e dall'erosione del patrimonio, conclamatesi già dal 2020. Il fatto che non sia stato accantonato nulla per le vittime certifica questa mala gestione, forse pure una malafede" Così il presidente della Commissione controllo del Comune di Firenze, Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt.